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Accordi Ue-Cina: gli imprenditori europei richiedono un approccio più deciso

A seguito delle recenti iniziative legislative cinesi che hanno introdotto nuove restrizioni per gli operatori stranieri in Cina, la comunità imprenditoriale dell’Ue si dice favorevole a un approccio più realistico nell’ambito della negoziazione dell’accordo per la regolamentazione degli investimenti nei due blocchi. Le associazioni imprenditoriali suggeriscono la creazione di relazioni economiche più forti a garanzia di una concorrenza leale ed equa.

Nel 2013 Ue e Cina si sono impegnate in un partenariato strategico globale, confidanti che i loro piani di progresso presentassero un potenziale di sinergie e una cooperazione vantaggiosa per tutti.

A questo scopo la Cina avrebbe dovuto intraprendere una riforma complessiva del proprio modello economico e sociale con l’obiettivo di trasformarlo in un modello più sostenibile, basato su un maggiore consumo interno, un settore dei servizi ampliato e un’apertura a investimenti, prodotti e servizi esteri.

Tuttavia, come sottolineato nella strategia Ue del 2016 sulla Cina, quest’ultima ha compiuto passi da gigante in alcuni settori (riforma fiscale, ampliamento della copertura previdenziale e riforma dei mercati finanziari), mentre in altri i progressi sono stati più lenti. Le recenti iniziative legislative hanno introdotto nuove restrizioni per gli operatori stranieri in Cina, che vanno contro l’apertura del mercato e i principi della parità di trattamento.

L’ascesa dello Stato cinese è avvenuta nell’ultimo decennio con scala e velocità senza precedenti. Con il piano «Made in China 2025», la Cina mira ad abbandonare la produzione tradizionale a basso costo per abbracciare prodotti e servizi di valore più elevato. La sua rilevanza nell’economia mondiale e la rinnovata enfasi nel «globalizzarsi» riflette la forte ambizione di diventare una potenza leader a livello mondiale.

Di conseguenza, la valutazione dell’Ue sul ruolo della Cina nel mondo, come indicato nelle prospettive strategiche UeCina del 2019, include ora molteplici aspetti: da partner di cooperazione a partner di negoziazione, da concorrente economico alla ricerca della leadership tecnologica a rivale sistemico che promuove modelli alternativi di governance. Questa valutazione ha portato l’Ue a prendere in considerazione un nuovo approccio con la Cina, basato sulla difesa degli interessi e dei valori europei.

La comunità imprenditoriale europea ha accolto con favore il nuovo passaggio dell’Unione verso un approccio più realistico e deciso. Alcune associazioni (tra cui BusinessEurope, Vdma e Industry4Europe), hanno così prodotto una serie di studi e raccomandazioni in settori specifici, come commercio e investimenti, approvvigionamento, proprietà intellettuale e standardizzazione.

Il documento di BusinessEurope «L’Ue e la Cina: affrontare la sfida sistemica» definisce una strategia su come Ue e Cina possano costruire relazioni economiche più forti ed eque. Tale documento dimostra innanzitutto che c’è un cambiamento nell’equilibrio tra opportunità e sfide nelle relazioni economiche con la Cina, per questo motivo l’Unione Europea dovrebbe riconsiderare le modalità di interazione con essa.

Di conseguenza, dovrebbero essere perseguiti quattro obiettivi chiave, al fine di cogliere le opportunità all’interno delle relazioni economiche e affrontare le sfide che il sistema economico guidato dallo Stato cinese pone all’Ue:

  1. Garantire condizioni di parità tra Cina e Ue.
  2. Mitigare l’impatto delle distorsioni di mercato indotte dal governo cinese.
  3. Rafforzare la competitività dell’Ue.
  4. Garantire una concorrenza leale e la cooperazione sui mercati terzi.

L’associazione dell’industria meccanica tedesca (Vdma) ha pubblicato il documento «Concorrente Cina – riallineamento degli strumenti di politica commerciale» chiedendo un riorientamento della politica commerciale con la Cina. Vdma invita quindi le istituzioni nazionali ed europee a rivedere i propri strumenti di politica commerciale e, dove necessario, ad adattarli alle nuove circostanze.

Nel crescente protezionismo mondiale, la coalizione Industry4Eeurope ha esortato l’Ue a sostenere il commercio internazionale e condizioni di parità al fine di mantenere il vantaggio competitivo dell’industria europea. Nel documento «Una strategia a lungo termine per il futuro industriale dell’Europa: dalle parole all’azione», vengono fornite le seguenti raccomandazioni:

  • Un sistema commerciale multilaterale, aperto e basato su regole con un Omc modernizzato.
  • Raggiungere condizioni di parità per migliorare l’accesso al mercato.
  • Un’ambiziosa agenda commerciale bilaterale, una migliore attuazione e monitoraggio degli Als e degli accordi di associazione.

In conclusione, nonostante gli approcci contrastanti, Ue e Cina vogliono rafforzare la cooperazione, motivo per cui stanno negoziando un accordo d’investimento globale dal 2013. L’auspicio era di concludere l’accordo entro fine 2020, sotto la presidenza tedesca dell’Ue. Tuttavia, l’emergenza Covid19 potrebbe interrompere il programma di negoziazione per un periodo di tempo attualmente non prevedibile. (vb)

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