Seminario | Mutui

Acen: per rilanciare l’edilizia occorrono mutui e nuovi strumenti finanziari

Anche in Campania le erogazioni di mutui per l’acquisto della casa sono crollate e il flusso dei nuovi mutui si è ridotto del 65%. Ora diviene essenziale fare ricorso agli strumenti finalizzati a fornire liquidità a medio-lungo termine alle banche per l’erogazione di nuovi mutui alle famiglie per il tramite della Cassa depositi e prestiti.

«Il ritorno dei mutui per il rilancio dell’edilizia» è il tema del seminario che si è tenuto a Napoli con la partecipazione dei rappresentanti di banche e imprese con lo scopo di fare il punto sugli strumenti (previsti dall’art. 6 del dl n. 102/2013 sulla casa) predisposti per facilitare l’accesso delle famiglie ai mutui e focalizzare l’attuale assetto del mercato che, in pochi anni, si è ridotto notevolmente.Napoli edilizia

Francesco Tuccillo | Presidente Acen
Francesco Tuccillo | Presidente Acen

Francesco Tuccillo | Presidente Acen
«È fondamentale sbloccare l’accesso al credito per le famiglie e per le imprese. È utile l’immediata applicazione del plafond casa, che secondo nostre stime potrebbe finanziare operazioni e nuovi mutui per 200 milioni di euro in Campania, dando un concreto incentivo al rilancio dell’economia e allo sblocco delle unità immobiliari invendute. Il credit crunch che sta caratterizzando la nostra economia ormai dal 2008 ha infatti raggiunto livelli che mettono in pericolo la sopravvivenza stessa delle imprese, soprattutto quelle del nostro comparto, le costruzioni. Dai dati di Banca d’Italia emerge che, nel periodo 2007-2013, i finanziamenti per investimenti nel comparto abitativo in Italia sono diminuiti del 64%, mentre quelli nel non residenziale si sono ridotti di oltre il 73%. Rispetto al picco del 2007, è come se nei sei anni successivi (2008-2013) fossero stati erogati 116 miliardi in meno (64 miliardi nell’abitativo e 52 nel non residenziale)».

Le costruzioni in Campania. In Campania le banche hanno operato un forte razionamento dei finanziamenti nei confronti delle costruzioni, sia nel comparto residenziale sia nel non residenziale. Dal 2007 al 2013 i finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale sono diminuiti del 69%, mentre quelli per investimenti in edilizia non residenziale si sono ridotti addirittura del 75%. Le imprese campane hanno avuto complessivamente a disposizione 5 miliardi di euro in meno per intraprendere nuovi investimenti in costruzioni.
Il 2013 si è confermato ancora un anno negativo: la flessione registrata nella regione per finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale è stata del 39%, mentre quella per investimenti in edilizia non residenziale è stata dello 0,7% (nel 2012 il crollo era stato del 61%).
Per quanto riguarda il comparto residenziale, a Napoli le erogazioni per nuovi investimenti si sono ridotte di oltre il 71% tra il 2007 e il 2013, passando da 388 milioni di euro a poco più di 111; in altre parole, rispetto al picco del 2007, nel capoluogo campano si è perso un miliardo di nuovi mutui.
Riguardo al non residenziale, sempre a Napoli, il crollo è stato di oltre il 70% e, se nel 2006 venivano erogati 715 milioni di euro per nuovi investimenti, nel 2013 si è passati a 184 milioni. Caserta e Salerno sono altre due province che stanno soffrendo di più.
Il settore delle costruzioni è soggetto ad un doppio credit crunch in quanto non solo sono mancati i finanziamenti per investimenti alle imprese, ma non sono stati concessi neanche mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni.Edilizia Napoli

Situazione mutui. Le erogazioni di mutui per l’acquisto della casa sono crollate su tutto il territorio nazionale: tra il 2007 e il 2013 il flusso di nuovi mutui si è ridotto di oltre il 65% che, tradotto in termini monetari, significa 117 miliardi di finanziamenti in meno rispetto agli anni della massima espansione.
I dati relativi alla Campania non si discostano da quanto rilevato per l’Italia: nella regione è stato erogato il 25% in meno di mutui per l’acquisto di case, flessione che diventa -67,7% se il confronto viene esteso al periodo 2007-2013, crollo che si traduce in 6,7 miliardi in meno di nuovi mutui.
A livello provinciale, nel 2007 a Napoli sono stati erogati 2 miliardi di euro, mentre nel 2013 il flusso è stato inferiore ai 650 milioni, in sette anni si sono persi 4 miliardi di euro. Nella provincia di Caserta si è passati da 450 milioni di euro a 123 milioni, a Salerno da 562 milioni a 192.

Diventa quindi fondamentale il ricorso agli strumenti oggi disponibili, finalizzati a fornire liquidità a medio-lungo termine alle banche per l’erogazione di nuovi mutui alle famiglie per il tramite della Cassa depositi e prestiti: si fa riferimento al Plafond casa di 2 miliardi di euro (a livello nazionale), a cui gli istituti di credito potranno attingere per effettuare finanziamenti ai privati e per il quale è stata sottoscritta una convenzione tra Cassa depositi e prestiti (Cdp) ed Associazione Bancaria Italiana (Abi) lo scorso novembre, all’acquisto di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) e ai titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione di mutui esistenti.
Tra le proposte dell’Ance emerse nel corso dell’incontro vi è una possibile soluzione, ritenuta dai vertici Acen >> «di sistema», che passa attraverso la costituzione di un fondo nazionale, specializzato per comparti territoriali e settoriali, a cui gli istituti bancari potranno apportare immobili da destinare alla locazione a lungo termine a canone calmierato al fine di diminuire, nel breve tempo, il fabbisogno abitativo e consentire quindi un processo di rigenerazione urbana in un’ottica di mixité sociale e funzionale.Mutui casa

Raffaele Rinaldi | Responsabile ufficio crediti Abi
«Il mercato della casa sta ripartendo. A marzo 2014, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stato registrato un aumento considerevole nei mutui erogati, più del 9%. Il Plafond casa, insomma, è uno strumento utile per sostenere la ripresa del mercato».

Franco Gallia | Direttore generale Banco di Napoli
«Intesa Sanpaolo ha di recente lanciato un importante progetto denominato «Casa Insieme», volto a favorire la vendita degli immobili dei costruttori finanziati dalla banca, creando un contatto con quei nostri clienti che desiderano acquistare la casa ed ai quali vengono proposte condizioni favorevoli nell’accesso ai mutui. Inoltre, nel solo 2013 abbiamo finanziato mutui per più di 5 miliardi di euro».

Franco Felici | Responsabile public sector & territorial development sud region di UniCredit
«Per rispondere alle necessità del mercato proponiamo una nuova gamma di mutui innovativi, in grado di far fronte ai cambiamenti che possono intervenire lungo tutta la durata del piano, con condizioni economiche innovative e trasparenti: con i mutui Valore Italia lo spread parte da un livello estremamente vantaggioso e cresce in base ai moduli scelti dal cliente».

Ferdinando Quattrucci | Responsabile area territoriale sud Monte Paschi di Siena
«Il clima è oggi più favorevole. Il Plafond casa, a cui anche la nostra banca, che è di natura retail, ha aderito, è uno strumento di valore. Ripartiamo da qui».

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