Adsi | Art Bonus 2014

Art Bonus: strumento strategico per la salvaguardia dei beni culturali italiani

L’associazione Dimore Storiche Italiane si è espressa in merito ai danni causati dall’esposizione all’acqua alta salmastra della laguna di Venezia. L’Art Bonus, agevolazione fiscale del 65% per imprese e privati, proposta dal ministero dei Beni Culturali nel 2014, potrebbe essere una soluzione strategica e diventare strumento per la raccolta di capitali, a beneficio di tutti i beni culturali e le opere d’arte.
Venezia con l’acqua alta.

Adsi, associazione Dimore Storiche Italiane, che riunisce 4500 titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia, ritiene che lo strumento dell’Art Bonus, proposto nel 2014 dal Ministero dei Beni Culturali, che prevede un credito di imposta al 65% per le imprese e i privati che destinano erogazioni liberali al sostegno e al restauro di beni culturali pubblici, abbia un’importanza strategica e la possibilità di attirare anche importanti finanziamenti esteri.

Per Adsi, di fatto le somme di danaro versate dai singoli cittadini e destinate al salvataggio di monumenti e opere d’arte dovrebbero essere considerate alla stregua d’imposte già versate.

Arch. Giacomo di Thiene | Presidente Associazione Dimore Storiche Italiane

Arch. Giacomo di Thiene | Presidente Associazione Dimore Storiche Italiane.

«La conta dei danni provocati dall’esposizione protratta, per oltre una settimana, all’acqua alta salmastra è appena cominciata, anche da parte dei proprietari dei beni culturali privati. È facile prevedere che l’impatto sulla stabilità di strutture architettoniche già fragili sarà considerevole, anche se non sempre immediatamente visibile. La situazione di Venezia, come di altre parti d’Italia, ad esempio la Liguria, così spesso flagellate da eventi atmosferici violenti, non si può più considerare straordinaria: è ormai necessario che tutte le parti interessate, sia pubbliche che private, cooperino nella definizione di un piano nazionale d’interventi per la protezione del nostro patrimonio culturale, che, con il protrarsi della stasi economica, diventa una risorsa sempre più importante per il nostro PaeseL’Art Bonus è uno strumento fondamentale per attirare capitali privati, per coinvolgere grandi mecenati e imprese in un vasto programma di manutenzione del nostro patrimonio culturale. Un programma nazionale che non punti solo a proteggere città come Venezia, note in tutto il mondo, ma anche singoli beni culturali situati in aree meno note, che tuttavia rappresentano un’attrattiva importante per quei territori. Pensiamo ad esempio ai piccoli centri e agli immobili storici gravemente danneggiati dai terremoti, in tante parti d’Italia. In generale è importante estendere lo scopo dell’Art Bonus a tutti i beni culturali presenti sul territorio nazionale, pubblici e privati, perché non esiste un patrimonio culturale di serie A e uno di serie B: tutti i beni culturali soggetti a vincolo, perché ritenuti d’interesse storico-artistico, debbono poter aver accesso a strumenti per il finanziamento di interventi di restauro che puntino sia alla protezione, da circostanze “straordinarie”, sia alla loro manutenzione e valorizzazione. Altrimenti non sarà possibile garantirne la sopravvivenza né, tantomeno, quel recupero necessario per far sì che diventino elementi di richiamo non solo nelle città d’arte, ma soprattutto nei territori interni, in quei luoghi e borghi che grazie a questo patrimonio potrebbero rinascere».