Indagine Agcm | Violazione art. 101 del Tfue

Aitec respinge le accuse dell’Agcm e comunica il ricorso al Tar

Aitec (Associazione tecnico economica del cemento) rigetta le gravi accuse per una presunta intesa restrittiva della concorrenza formulate dell’Agcm come del tutto destituite di fondamento e gravemente lesive della sua immagine e comunica il ricorso al Tar (e al Consiglio di Stato, se necessario) per ristabilire la verità.

È stata notificata la conclusione dell’indagine avviata dall’Agcm nel novembre del 2015, a carico di Aitec e delle aziende sue associate, per una presunta intesa restrittiva della concorrenza, in violazione dell’art. 101 del Tfue. Aitec rigetta in toto le accuse formulate nei suoi confronti, perché del tutto destituite di fondamento, e le considera gravemente lesive della sua immagine.

I presidi di legalità Aitec

Durante gli anni oggetto dell’indagine, Aitec ha operato un significativo e progressivo rafforzamento dei presidi interni di legalità:

  1. l’adozione di un codice di condotta e di linee guida sui rapporti con i partner commerciali;
  2. ’istituzione di un gruppo consultivo di esperti sulla legalità ed etica;
  3. l’adozione di un programma di compliance e la nomina di un compliance officer, per citare solo alcuni passaggi.

Le accuse di Agcm rigettate da Aitec

A dispetto dell’assoluta mancanza di evidenze probatorie, l’Agcm ha seguito una tesi precostituita e non corroborata da evidenze fattuali, vedendo nell’associazione il foro improprio d’interlocuzioni illecite tra concorrenti. In particolare, in contrasto con il precedente procedimento comunitario, è stato messo sotto accusa un sistema di raccolta di dati aggregati da cui era impossibile risalire alle informazioni relative ai singoli operatori. Tale sistema era stato introdotto per far fronte ai ritardi nel rilascio delle statistiche ufficiali del Mise, nonché affidato in gestione a una società terza accreditata per assicurare la confidenzialità dei dati aziendali oggetto di distribuzione. 

Il ricorso al Tar

È paradossale dover sopperire alle inefficienze di un operatore pubblico e vedersi poi accusati di una pratica anticoncorrenziale. Aitec quindi impugnerà dinanzi al Tar la decisone, che considera gravissima e ingiusta, e ricorrerà ove necessario in tutti i possibili gradi di giudizio affinché venga ristabilita la verità.

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