Urbanistica | Impatto ambientale

Al congresso Inu sostenibilità e pianificazione, un rapporto da rilanciare

L’Inu lavora al tema della sostenibilità ambientale con una community coordinata da Simona Tondelli che auspica l'integrazione degli obiettivi ambientali all’interno degli strumenti generali di pianificazione, e lo strumento, già disponibile per farlo, è la Vas.

È stato evidente dalle manifestazioni del 15 marzo scorso quanto sia aumentata la sensibilità sul grande tema della sostenibilità ambientale, che avrà inevitabile centralità anche nell’ambito della settima Rassegna Urbanistica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma al Centro Congressi di Riva del Garda al 3 al 6 aprile.

Nella stessa sede, il 5 aprile, si terrà il trentesimo Congresso dell’Inu “Governare la frammentazione”. L’Inu lavora al tema della sostenibilità ambientale con una community coordinata da Simona Tondelli le cui attività sono state avviate a partire dall’autunno 2017, e hanno previsto una prima selezione delle tematiche di riferimento:

  • la pianificazione e progettazione delle Nature-Based Solutions (NBSs)
  • la Valutazione Ambientale (Vas-Via)
  • la Pianificazione di settore in materia di energia e clima (Paes-Paesc)
  • l’economia circolare applicata alla città – che sono state poi oggetto di una manifestazione di interesse aperta a tutti i soci INU, che ha avuto oltre 150 risposte,  per la scelta del focus di interesse e delle modalità di lavoro.

Si sono inoltre avviate attività congiunte con altre cinque community dell’Inu sul tema condiviso infrastrutture verdi e blu, rispetto al quale è stato elaborato un manifesto.

Una Community dell’Inu che affronta il tema della sostenibilità ambientale non può che esaminare il rapporto tra questa e la pratica della pianificazione urbanistica, i pregi e i limiti.

Al riguardo Tondelli è convinta che negli anni la consapevolezza per le tematiche ambientali è certamente aumentata grazie sia all’introduzione di limiti e riferimenti normativi sempre più restrittivi, sia ad una maturata e più diffusa cultura ambientale.

Tuttavia, dalle esperienze passate traspare in maniera evidente la mancata integrazione dei temi ambientali all’interno del processo di pianificazione urbanistica. In generale infatti si osserva una sorta di burocratizzazione della Vas, che è ridotta spesso a una mera formalità.

Anche le esperienze di Paes e Paesc, sebbene siano d’interesse per i contenuti e l’approccio adottato, spesso non paiono essere in grado di incidere in maniera significativa sul progetto della città e spesso le indicazioni che essi contengono non trovano poi diretta attuazione all’interno dei piani.

Diventa quindi necessario ricomporre il quadro degli strumenti e approcci individuati per renderlo coerente e integrato, e si ritiene che la Vas possa svolgere questo compito recuperando un significato e una valenza che ha perso.

In quest’ottica, la Vas si ripropone come strumento fondamentale per la sostenibilità della rigenerazione urbana a garanzia della qualità ambientale e sociale delle trasformazioni, in grado d’integrare sia i temi fino a oggi di settore, come l’energia e il clima, e temi nuovi come circolarità e Nbs”.

Simona Tondelli | Coordinatrice Community Inu Sostenibilità Ambientale.

Simona Tondelli | Coordinatrice Community Inu Sostenibilità Ambientale

«Non mancano gli strumenti, piuttosto il superamento di un approccio settoriale che fino a oggi ha limitato il tema alle politiche ambientali e che ha dato esiti contraddittori o comunque ha limitato l’efficacia delle azioni. Occorre integrare gli obiettivi ambientali all’interno degli strumenti generali di pianificazione, e lo strumento – anche esso già disponibili – attraverso cui ciò è possibile è la Vas. Attraverso la Vas è possibile affrontare il tema dei cambiamenti climatici, sia in termini di valutazione della riduzione della produzione di emissioni clima-alteranti (mitigazione), sia nel rendere i sistemi urbani più resilienti alla progressiva variabilità del clima (adattamento). È possibile integrare le tematiche della circolarità nella pianificazione urbana, valutando l’adattabilità dell’ambiente costruito (progettazione modulare e flessibile di edifici e le infrastrutture; spazi condivisi, modulari e versatili), la circolarità dei flussi delle acque, dell’energia e dei materiali a scala di edificio e quartiere, l’introduzione di sistemi energetici da fonti rinnovabili, resilienti, localizzati e distribuiti, l’adozione di sistemi di mobilità multimodale e a basso inquinamento, per citare alcuni elementi. La Vas consente di valutare scenari alternativi di densificazione/desigillazione e i benefici ecosistemici dell’introduzione di Nbs e il contenimento del consumo di suolo, introducendo nuovi metodi e modelli di conoscenza del territorio consolidato e dell’analisi delle sue capacità di carico per supportare l’individuazione degli areali in cui favorire l’addensamento o al contrario la rarefazione delle funzioni, integrando nella valutazione anche approcci ecosistemici che permettano di comparare diversi scenari di rigenerazione. Un’opportunità da non perdere perché l’urbanistica ha la responsabilità e la possibilità di contribuire a rendere le città più sostenibili e resilienti. Attraverso la progettazione delle trasformazioni delle città e della sua rigenerazione, il piano urbanistico può contribuire in modo rilevante alla sostenibilità e alla vivibilità delle città, mitigando gli impatti delle funzioni urbane sull’ambiente e allo stesso tempo proponendo soluzioni in grado di rendere i sistemi urbani resilienti».

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