Ministero Infrastrutture | Decreto

Alloggi inagibili: lavori di lieve entità e di manutenzione straordinaria

Il budget messo a disposizione è di 468 milioni di euro: si intende recuperare 16mila alloggi inagibili. Entro quattro mesi le regioni dovranno selezionare gli interventi da finanziare inviando poi comunicazione al Ministero. Due i criteri degli interventi: lavori fino a 16mila euro per il primo raggruppamento e fino a 50mila euro per interventi di manutenzione straordinaria.

Nel decreto del 16 marzo del Ministero delle Infrastrutture, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 21 maggio n. 116, è specificato che le regioni hanno quattro mesi di tempo per selezionare e verificare gli interventi da finanziare e successivamente inviare al Ministero delle Infrastrutture la lista riguardante il recupero di 16mila alloggi inagibili, sulla base di una dote di 468 milioni di euro.
inagibili

Due sono le linee d’azione: interventi di lieve entità e di ripristino e manutenzione straordinaria.

Importi fino a 15mila euro. La prima articolazione comprende interventi di lieve entità, lavori fino a 15mila euro pensati per rendere disponibili subito gli alloggi sfitti attraverso interventi di efficientamento energetico e manutenzione. Sono stati destinati a questo gruppo 67,9 milioni di euro.

Fino a 50mila euro. Il secondo segmento riguarda interventi di ripristino e manutenzione straordinaria fino a 50mila euro. Rientrano in questo gruppo i lavori per l’efficientamento energetico degli edifici che portino ad una riduzione almeno del 30% dei consumi registrati negli ultimi due anni, la messa in sicurezza delle parti strutturali e l’adeguamento antisismico, il superamento delle barriere architettoniche, la rimozione di materiali nocivi (piombo e amianto), la manutenzione delle parti comuni e delle pertinenze, il frazionamento e l’accorpamento degli alloggi in considerazione delle diverse esigenze abitative. Questi lavori potranno contare su un budget di 400 milioni di euro.

Alta tensione abitativa. Gli interventi dovranno essere predisposti dagli Istituti autonomi case popolari o da altri enti con funzioni analoghe e dai comuni ad alta tensione abitativa. Le proposte di intervento devono essere localizzate nei comuni a disagio abitativo individuati nella programmazione regionale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here