Pesaro | Fabbricato unifamiliare

Alta efficienza in legno ma anche gestione e monitoraggio

Nuova costruzione di fabbricato unifamiliare in legno in classe A+ con ventilazione meccanica controllata, mediante demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico e cambio di destinazione d’uso di ex laboratorio. La struttura portante è definibile «grezzo avanzato» in legno rivestito con cappotto in fibra di roccia. La copertura, ad arco ribassato, è stata realizzata con travi in legno lamellare e ospita pannelli fotovoltaici tradizionali.

La realizzazione di questo nuovo fabbricato unifamiliare, mediante demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico del 40% e cambio di destinazione d’uso, ha interessato un ex laboratorio dismesso nei pressi di un campo sportivo a Pesaro (Pu).

L’edificio, giuntato sismicamente al muro di confine con un’altra proprietà, è di pianta rettangolare e su due livelli.
L’edificio, giuntato sismicamente al muro di confine con un’altra proprietà, è di pianta rettangolare e su due livelli.

Il fabbricato originario in disuso degli anni ‘60 era destinato a deposito di mobili. Utilizzando il «Piano Casa», secondo il Protocollo Itaca della Regione Marche, si è ottenuto un edificio residenziale su due piani a cinque minuti dal centro storico di Pesaro.
Lo studio AP architetti, particolarmente dedicato alla ricerca di soluzioni tecniche a basso impatto ambientale, sia nella pianificazione territoriale sia nella definizione dei singoli interventi, si è ispirato ai cosiddetti «Nearly Zero Energy Building» cercando di realizzare un edificio dai consumi energetici prossimi allo zero. Il risultato è un edificio in classe A+, con una prestazione per il riscaldamento pari a 7,84 kWh/mq/anno.

L’edificio, giuntato sismicamente al muro di confine con un’altra proprietà, è di pianta rettangolare e su due livelli, realizzato con pareti in legno massiccio a strati incrociati (X-Lam) e una copertura realizzata con travi in legno lamellare. La superficie commerciale è di 43 mq per il piano terra e di 39 mq per il piano primo.

Le strutture di fondazione sono realizzate con travi rovesce in calcestruzzo armato e il vespaio è stato eseguito con il metodo a igloo.
Le strutture di fondazione sono realizzate con travi rovesce in calcestruzzo armato e il vespaio è stato eseguito con il metodo a igloo.

Involucro e struttura portante. Si è deciso di realizzare un «grezzo avanzato» in legno per poi rivestirlo con un cappotto esterno in fibra di roccia. Le strutture portanti verticali in elevazione sono realizzate con pannelli in legno di tipo X-Lam di spessore 100 mm, a 3 strati incrociati 37/26/37. È proprio l’utilizzo della tecnologia a pannelli X-Lam uno dei punti forti della casa.

Il pannello di legno X-Lam, grazie alla produzione in serie del singolo elemento costruttivo, permette semplicità, velocità di esecuzione e di posa in opera e un conseguente abbattimento dei tempi che riduce notevolmente le probabilità d’incontrare degli imprevisti e conseguentemente un controllo maggiore dei costi (per esempio, riduzione dei giorni di noleggio di un’autogru per la movimentazione delle strutture); la costruzione a secco, senza l’ausilio di conglomerati in cemento, comporta dei vantaggi anche in termini di pulizia e salubrità del cantiere; infine, tramite la predisposizione di appositi vani, l’installazione degli impianti idraulici ed elettrici viene realizzata evitando le consuete e invasive tracce, eliminando i costi per l’assistenza muraria.

Inoltre le strutture in X-Lam soddisfano i requisiti delle norme in materia di costruzioni passive e a basso consumo d’energia con spessori strutturali ridotti, consentendo così una volumetria maggiore dei vari locali interni. Il pannello X-Lam, unito a un adeguato isolante termo-acustico permette elevate prestazioni energetiche spesso difficili da raggiungere con i sistemi costruttivi tradizionali.

Le strutture portanti verticali in elevazione sono realizzate con pannelli in legno di tipo X-Lam di spessore 100 mm, a 3 strati incrociati 37/26/37.
Le strutture portanti verticali in elevazione sono realizzate con pannelli in legno di tipo X-Lam di spessore 100 mm, a 3 strati incrociati 37/26/37.

In questo caso, il pacchetto murario per il sistema a cappotto (valore di trasmittanza termica U = 0,22 W/mqK, con una riduzione percentuale di 38,8 rispetto ai valori imposti dalla normativa vigente, è così composto: tinteggiatura interna; intercapedine in cartongesso, sp 5,7 cm; parete in X-Lam, sp. 10 cm; isolante in fibra di roccia Hardrock della Rockwool, sp. 12 cm (tappi di fissaggio Rofix, modello 140); rasatura, sp. 0,5 cm.

Per il basamento, la lana di roccia è stata sostituita con il pannello Röfix in polistirene duro espanso Eps-P035 (conduttività termica 0,035 W/mK, sp. 14 cm), adatto per l’esecuzione d’isolamento termico per le zoccolature perimetrali, conforme a En 13163. Con superficie goffrata per migliorare l’adesione e tagli anti tensioni sul lato esterno, questo tipo di pannello si usa per zone con elevate esigenze di assorbimento d’acqua e di aderenza tra la superficie del pannello e del rasante.

Tutti i collegamenti tra pannelli di parete o di solaio sono realizzati mediante viti Torx di diametro e lunghezza opportuni. Tutti i collegamenti tra parete e soletta di fondazione sono stati eseguiti mediante ferramenta standard tipo hold-down e piastre angolari, con l’impiego di chiodi Anker di diametro 4 mm e tasselli meccanici o barre filettate.

Le strutture portanti verticali in elevazione sono realizzate con pannelli in legno di tipo X-Lam di spessore 100 mm, a 3 strati incrociati 37/26/37.

Solaio ventilato controterra. Le strutture di fondazione sono realizzate con travi rovesce in calcestruzzo armato C 25/30. Per realizzare il solaio ventilato, il vespaio è stato eseguito con il metodo a igloo, dei casseri a perdere in pvc a forma di cupola, altezza 86,5 cm, sulla quale è stata gettata una soletta in calcestruzzo, di spessore cm 5, armato con rete elettrosaldata φ6/20×20.

La stratigrafia del solaio contro terra è la seguente: ghiaia di materiale arido di demolizione, sp. 30 cm; magrone in cls, sp. 10 cm; igloo, h 86,5 cm; soletta in cls, sp. 5 cm, armata con r.e. φ6/20×20; guaina bituminosa; isolamento Ursa Xps F N – III, sp. 8 cm (classificato secondo le normative francesi Èmissions Dans L’Air Intèrieur in classe A+); sottofondo, sp. 5 cm; pavimento in legno, sp. 1 cm.

La struttura del solaio è sempre del tipo X-Lam, la cui stratigrafia è la seguente: tinteggiatura; intercapedine in cartongesso, sp. 5,7 cm; trave in LL GL24H, 10×24 cm; struttura solaio in legno a 5 strati, sp. 12 cm; pavimento + pannello di legno di compensazione sp. 3 cm.
Pesaro

Solaio di copertura isolato. La copertura del fabbricato, ad arco ribassato, è invece realizzata con travi in legno lamellare Gl24h, 12×20 cm. Il pacchetto di copertura (valore di trasmittanza termica U = 0,217 W/mqK, con una riduzione percentuale di 32,18 rispetto ai valori imposti dalla normativa vigente) è così composto: travi in LL GL24H, 12×20 cm; tavolato in abete m/f, sp. 2,5 cm; -barriera al vapore; isolamento in lana di roccia Hardrock Energy della Rockwool, sp. 14 cm; pannello O.S.B., sp. 1,2 cm (Oriented Stream Boarder); doppia guaina bituminosa; fotovoltaico.

Si è preferita una copertura ad arco ribassato per meglio utilizzare i pannelli fotovoltaici tradizionali posti sulla copertura, posizionati sul lato corto. Frontalmente una scossalina in lamiera pre-verniciata chiude la linea spezzata creata dai pannelli fotovoltaici.

Finiture interne ed esterne. Tutte le pavimentazioni interne, soggiorno, cucina, camere da letto, bagni, scale, sono in plance di rovere, formato 190×1700 mm, spessore 19 mm, prefinito. La scelta del prefinito evita alcune lavorazioni e inalazioni. Il rivestimento dei bagni è in gres porcellanato in massa rettificato valorizza esteticamente l’ambiente interno e allo stesso tempo evita un’elevata quantità di fughe, normalmente più facilmente attaccabili da muffe soprattutto nelle stanze umide, quali bagni e cucine.

La pavimentazione esterna è in doghe in legno Tabebuia Ipé, formato 90×180 mm, spessore 19 mm. Ideale per ambienti con variazioni di umidità o di difficile situazione ambientale, questa tipologia di pavimentazione evita il cosiddetto fenomeno «isola di calore» (Idq).

La copertura del fabbricato, ad arco ribassato, è realizzata con travi in legno lamellare e ospita pannelli fotovoltaici. Frontalmente una scossalina in lamiera pre-verniciata chiude la linea spezzata creata dai pannelli fotovoltaici.

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I serramenti. Gli infissi sono in pino laccati Ral 9003, modello Minimal 68M, di Linea Infissi Sistem srl. I vetri, del tipo stratificati, sono della Vetreria Nuova Romagnola, di due tipologie: 33,1+16+33,1 e quello antisfondamento 44,1+16+33,1 (ingresso piano terra). Le tapparelle, in pvc, sono motorizzate, con motore Somfy LT 50-60 affiancato a un gruppo di continuità a batteria Legrand, che in caso di interruzione di corrente, permette un’autonomia di 3 manovre. I cassonetti sono isolati internamente, per evitare la formazione di ponti termici.

Arch. Michele Pietropaolo: il legno e i climi temperati

Arch. Michele Pietropaolo | direzione lavori
Arch. Michele Pietropaolo | Direzione lavori e progettazione architettonica

«Se si esclude il Nord Italia, la maggior parte del nostro paese presenta condizioni climatiche tipicamente mediterranee, caratterizzate da inverni brevi e miti, con molti mesi di caldo e temperature piuttosto alte. Pur essendo nate e pensate per il Nord Europa, le case in legno possono trovare terreno fertile anche nelle aree più temperate, quali l’area mediterranea e nel nostro caso specifico il centro Italia. Tuttavia i criteri progettuali di un edificio ad alta efficienza energetica, per lo più sviluppati, sperimentati e messi a punto nei paesi dell’Europa centrale e settentrionale, in cui la priorità è costituita dal contenimento delle dispersione del calore nella stagione invernale, devono essere adeguatamente ponderati, rivisitati e adattati al clima temperato-mediterraneo, poiché, alle nostre latitudini, è fondamentale risolvere il problema del surriscaldamento estivo e del conseguente contenimento energetico delle spese di condizionamento. Infatti nelle aree a clima temperato l’involucro edilizio di una costruzione ad alte prestazioni energetiche, dovrà, non solo garantire la riduzione delle perdite di calore verso l’esterno e lo sfruttamento dei guadagni di energia solare in inverno, ma anche assicurare la protezione dagli apporti solari estivi e, soprattutto, il controllo e lo smaltimento adeguato degli apporti di calore gratuiti interni».

Arch. Federica Anniballi | Progettazione architettonica

Arch. Federica Anniballi: il libretto uso e manutenzione e monitoraggio

«Il committente riceverà il manuale d’uso e manutenzione preparato da AP architetti per comprendere e gestire al meglio l’abitazione. Il manuale d’uso colma il vuoto lasciato dai diversi libretti d’istruzione spesso troppo tecnici, quasi mai alla portata dell’utente finale rendendo così possibile avere una visione d’insieme di tutti quei singoli elementi di cui si compone l’abitazione (nel caso specifico, i libretti che arrivano al proprietario sono: libretto dell’aria condizionata, libretto della pompa di calore, libretto della ventilazione meccanica, istruzioni delle tapparelle motorizzate…).
Al suo interno sono riportati oltre ai dati tecnici dell’immobile, anche i nominativi di coloro che hanno progettato ed eseguito l’edificio, garantendo in questo modo una raccolta completa e dettagliata delle informazioni relative all’immobile che in futuro potranno rendersi necessarie.
Studi recenti hanno dimostrato che non eseguendo un monitoraggio dei primi anni di vita dell’abitazione, gli impianti potrebbero essere soggetti a un calo del rendimento del 7%. Il nostro studio promuove questa pratica, controllando noi stessi, tramite monitoraggio in remoto, il corretto funzionamento degli impianti (come per esempio quello fotovoltaico). L’utilizzo di termocamere e termo flussimetri, che misurano la trasmittanza, a cadenza programmata, ci permette di controllare le prestazioni energetiche dell’involucro ed eventualmente d’individuare tempestivamente anomalie quali infiltrazioni d’acqua o ammaloramento del cappotto esterno. Oltre a una verifica sui comportamenti energetici, riteniamo che sia importante anche quella sulla qualità dell’aria interna; una verifica programmata sulle quantità di formaldeide e CO2 può darci informazioni sul buon funzionamento della ventilazione meccanica controllata e di conseguenza sulla qualità dell’aria respirata dagli utenti. Questa prassi trova il suo punto debole nell’avere a disposizione una serie di strumenti, spesso con costi elevati. Grazie alla collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino, con cui il nostro studio sta coordinando corsi di specializzazione sulle diagnosi energetiche ambientali, abbiamo avuto la possibilità di utilizzare gli strumenti che l’Ente mette a disposizione. Questa collaborazione nasce dalla volontà di rendere, nell’immediato futuro, la diagnosi energetica ambientale del costruito una prassi largamente diffusa e condivisa».

L’impiantistica | Climatizzazione, ventilazione
All’interno dell’abitazione non è previsto l’utilizzo del gas in quanto da una parte abbiamo la pompa di calore per il riscaldamento/raffreddamento e il piano cottura è del tipo a induzione: queste scelte hanno portato a un risparmio sull’allaccio al contatore gas e, cosa ancora più importante, un aumento della sicurezza del fabbricato. Chiaramente la presenza di un impianto fotovoltaico rende percorribile questa scelta.

L’impianto di climatizzazione adottato è del tipo in pompa di calore, a espansione diretta: è costituito da due unità esterne multisplit e due, una al piano terra e una al primo piano, impianti che funzionano sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento estivo.

L’impianto di riscaldamento dell’acqua è uno scaldacqua a pompa di calore. Gli scaldacqua a pompa di calore sono un’alternativa ‘verde’, efficiente e allo stesso tempo economica per la produzione di acqua calda sanitaria. Per riscaldare l’acqua, non usa direttamente l’energia elettrica ma fa un uso più razionale che garantisce lo stesso risultato in modo più efficiente, ovvero, in ottime condizioni, assicurando un risparmio energetico e in bolletta fino al 75% rispetto a uno scaldacqua tradizionale.

L’apparecchio è composto da due parti principali: una pompa di calore (unità esterna) e uno scaldacqua (unità interna); la pompa di calore prende l’aria dell’esterno attraverso un ventilatore in modo da prendere il calore dell’aria (circa 10°C), trasferire questo calore al fluido frigorifero e poi liberare l’aria raffreddata. Lo scaldacqua riprende il calore del fluido frigorifero (che è stato aumentato al passare per un compressore) e lo trasmette all’acqua permettendo una temperatura dell’acqua fino ai 55°C. Inoltre è previsto un serbatoio Ariston, modello Tank Neutral da 150 litri. Lo scaldacqua provvede, in modo del tutto automatico, a eseguire la funzione di protezione anti-legionella. Mensilmente la temperatura dell’acqua viene portata a un valore di 65°C, per un tempo massimo di 15 minuti, idoneo a evitare la formazione di germi nel serbatoio e nelle tubazioni (qualora nello stesso periodo l’acqua non sia portata almeno una volta a T>57°C per almeno 15 minuti).

L’abitazione è dotata di un impianto di ventilazione meccanica controllata che si occupa di portare nell’edificio aria nuova e di estrarre contemporaneamente l’aria viziata: consente il riciclo dell’aria interna 24 ore su 24 senza la necessità di aprire le finestre. L’impianto permette di avere sempre un clima gradevole e regolabile garantendo una ventilazione del tutto priva di correnti d’aria, polveri, pollini, sporcizia e sostanza nocive, che vengono costantemente filtrate. Funziona attraverso uno scambiatore di calore aria-aria composto di piastre di alluminio attraverso le quali passano, separate, l’aria viziata estratta e l’aria esterna in modo che il calore dell’aria viziata possa essere utilizzato per riscaldare l’aria di mandata, e viceversa nel periodo estivo l’aria in uscita più fredda (raffrescata dall’impianto di condizionamento) scambia la sua temperatura con l’aria più calda e pulita proveniente dall’esterno. L’apparecchio dispone di tre livelli di ventilazione programmabili a ordine ascendente: il livello 2 è quello a ventilazione nominale e i livelli 1 (modalità risparmio, quando non c’è nessuno in casa) e 3 (modalità festa, ovvero con più persone rispetto al solito e che richiede quindi una ventilazione intensiva) che prevedono rispettivamente una diminuzione e un aumento della ventilazione di un 30% con rispetto al livello 2.

I vantaggi di un impianto di ventilazione meccanica controllata sono molteplici, tra cui: ventilazione senza correnti d’aria e con una velocità ridotta d’immissione dell’aria; in inverno assenza di aria fredda proveniente dall’esterno; apporto costante di aria nuova nelle varie stanze; depurazione dell’aria da polvere e pollini; costi per l’energia elettrica ridotti. Particolarmente interessante risulta il funzionamento estivo notturno della Vmc. Essendo una macchina di modeste dimensioni, non ha il by pass del recuperatore di calore, ma quando d’estate fa momentaneamente più freddo fuori che dentro, per esempio di notte, si spegne il ventilatore di mandata: la macchina continua ad estrarre l’aria calda da dentro senza però preriscaldare l’aria nuova in immissione, che entra non attraverso la macchina, ma attraverso qualche piccola apertura, come ad esempio una vasistas. Questo «metodo» crea una depressione interna che permette all’aria fresca di entrare.

La casa è stata predisposta per la realizzazione di un impianto a pannelli fotovoltaici. Sono stati istallati 15 moduli da 250 Watt per un totale di produzione energetica di 3.75 kW. I 15 moduli istallati sul tetto dell’abitazione coprono una superficie pari al 60% della superficie totale del tetto, esposti nei punti di maggior irraggiamento solare. Il resto della copertura non garantiva una resa adeguata per le nostre latitudini. Questo progetto in particolare è stato studiato per garantire una produzione di energia che riesce a coprire una parte importante del fabbisogno energetico necessario per soddisfare le esigenze dell’abitazione.

ap architettiChi ha fatto Cosa
Progettazione architettonica: Studio AP architetti di Federica Anniballi – Michele Pietropaolo
Direzione lavori: arch. Michele Pietropaolo
Progettazione strutturale: ing. Domenico Malatesta
Sicurezza: ing. Elena Santini
Geologo: dott. Sergio Caturani
Requisiti acustici: ing. Paolo Santirocco
Impianti tecnologici riscaldamento, Vmc: ing. Dino Arteconi
Impresa costruttrice opere murarie e finiture: Druda Costruzioni Pesaro
Impresa costruttrice struttura in legno: Legnotech Pesaro

Chi ha fornito Cosa
Isolanti: Tecnowool Adriatica
Infissi e tapparelle: Linea Infissi/Motori tapparelle Somfy
Vetri: Vetreria Nuova Romagnola
Impiantistica termoidraulica: Idrocomfort di A. Vagnini e S. Melucci
Impianto elettrico: C.F. Impianti elettrici di Cimini & Forlani
Impianto di continuità: Legrand
Pompa di calore canalizzabile per condizionatore aria calda e fredda: Lg electronics MU2M15-ul2
Scaldacqua elettrico a pompa di calore: Ariston Nuos Evo Split tank Wh da 150 litri
Ventilazione meccanica controllata: Pluggit
Fotovoltaico: Green
Sanitari, pavimenti e rivestimenti: Arturo Mancini
Posa pavimenti esterni in legno: Callisto Cerasoli

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