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Anche per gli ingegneri è «calo occupazione»

Anche per questi professionisti dell’area tecnica è… terminata l’era del posto sicuro e del successo lavorativo. Infatti sono 16mila gli ingegneri in cerca di occupazione; il dato emerge da un’indagine del Centro studi del Cni.

Dopo anni di segno positivo, per la prima volta, anche per i professionisti di area tecnica è finita l’era del titolo come sicuro passepartout del successo lavorativo.

Lo confermano i dati emersi dell’indagine su Occupazione e remunerazione degli ingegneri effettuata dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri: dalle 21mila assunzioni del 2011 si è passati ai 15,230 laureati in ingegneria assunti nel 2012, cioè oltre il 27,3% in meno.
E si tratta del valore più basso di domanda di profili ingegneristici degli ultimi sette anni. Certo la crisi non è arrivata al punto di far cadere i laureati in ingegneria dall’ipotetico podio dei mestieri forti, tanto che la disoccupazione dei giovani laureati a un anno dal titolo supera addirittura il 10% ma ne ha comunque eroso qualche posizione.
Sul territorio nazionale il saldo occupazionale è negativo in tutte le aree geografiche, anche in quelle come il nord ovest da sempre considerato l’ultimo baluardo delle possibilità occupazionali: se fino allo scorso anno, infatti, la domanda di competenze ingegneristiche superava la disponibilità di professionisti sul territorio, nel 2012 si sono registrati 3mila posti in meno rispetto al numero di ingegneri disponibili.
Tutto questo, a fronte di un numero di professionisti che continua a crescere sempre più: nel 2012, il numero di laureati in ingegneria residenti in Italia ha superato 615mila individui, 23mila in più rispetto al 2011.
Trasferirsi all’estero. Non desta meraviglia che sia in aumento il numero di laureati che decide di trasferirsi all’estero (nel 2012 quasi un laureato su dieci lavora all’estero), attratti soprattutto dalle retribuzioni decisamente superiori rispetto a quelle percepite in Italia a parità di mansioni. In Gran Bretagna o in Francia lo stipendio medio è all’incirca il doppio di quello italiano e anche nei paesi, come la Spagna, in cui il reddito lordo degli ingegneri e sui livelli italiani, godendo di un cuneo fiscale minore, essi guadagnano di più rispetto a coloro che lavorano in Italia.
L’appeal professionale dei laureati in ingegneria si conferma comunque ancora decisamente elevato. Gli imprenditori interpellati sulle assunzioni programmate nel 2012 continuano ad apprezzare gli ingegneri riconoscendone le doti professionali e le spiccate capacità di lavorare in gruppo (apprezzata nel 71,2% dei casi) come pure di risolvere problemi (68%).
La ricerca di competenze ingegneristiche si ripartisce tra settore industriale e terziario: in particolare si fa riferimento ai servizi informatici e alle telecomunicazioni che offre ¼ delle posizioni lavorative del 2012.
Seguono, più distanti, i settori delle industrie della fabbricazione di macchinari e attrezzature dei mezzi di trasporto (18,1%), le imprese che offrono servizi avanzati di supporto all’imprenditoria (che comprendono gli studi d’ingegneria, 11%) e le industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali (10,6%).

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