Anima | Efficientamento energetico

Incentivi fiscali: le proposte di Anima Confindustria per favorire la riqualificazione energetica

Razionalizzare le risorse finanziare, uniformare i meccanismi incentivanti, rinforzare l’Ecobonus e aumentare la platea delle tecnologie incentivate dal Superbonus. Queste le proposte avanzate da Anima Confindustria per promuovere l’efficientamento energetico degli edifici e la ripartenza economica del nostro Paese.

Anima Confindustria, che con le sue associazioni ha apprezzato e sostenuto l’introduzione del Superbonus tramite il Decreto Rilancio, è fortemente convinta che la ripartenza dell’economia del Paese debba passare dal settore delle costruzioni e che vi sia una sempre maggiore necessità di raggiungere, per quanto riguarda gli edifici, un elevato livello di efficientamento energetico.

Sono questi i motivi che spingono l’organizzazione ad auspicare che si concretizzi al più presto l’intenzione del Governo di riorganizzare gli incentivi in un testo unico, per una visione più organica e strategica degli strumenti di sostegno alla domanda di nuove tecnologie. Questo consentirebbe di razionalizzare le risorse finanziarie, attraverso un processo graduale e costante, e di uniformare i vari meccanismi incentivanti (Bonus casa, Ecobonus o Superbonus).

In quest’ottica, Anima chiede di rinforzare l’Ecobonus 65% o 50%, aumentandone l’aliquota o riducendo a 5 anni il periodo di recupero della detrazione, per tutti quegli interventi impiantistici “minori” che possono essere resi operativi in breve tempo e che sono vitali per una filiera termoidraulica fortemente penalizzata dalla crisi economica. In tal caso si potrebbe partire dalle soluzioni tecnologiche che integrano le fonti rinnovabili come l’installazione di un sistema ibrido, di una pompa di calore o di un collettore solare termico.

Anima propone anche l’inserimento della “ventilazione meccanica” – oggi non direttamente agevolata – all’interno delle tecnologie incentivate. Infatti, andando sempre più verso la realizzazione di edifici estremamente isolati, in assenza di un sistema di ventilazione adeguato, si corre il rischio di sviluppare umidità e muffa all’interno delle abitazioni, oltre ad altri problemi (risolvibili per mezzo di una ventilazione adeguata e necessaria). In particolare, la proposta è di incoraggiare questi interventi nell’ambito dell’edilizia pubblica (soprattutto quella scolastica).

Infine, Anima propone di incentivare la riqualificazione degli edifici meno efficienti che utilizzano le vecchie canne fumarie collettive. La maggior parte degli edifici italiani, costruiti tra gli anni ’60 e ’70, possiede infatti un’unica canna fumaria “centrale” alla quale si attaccano gli scarichi di tutte le abitazioni presenti all’interno dell’edificio.

Questo sistema, oltre a diminuirne l’efficienza, produce grossi problemi di adattamento degli impianti, per cui solitamente risulta necessario il rifacimento dell’intero sistema di canne fumarie. La proposta è quindi quella di incentivare gli interventi più organici che prendono in considerazione il sistema “impianto – canna fumaria”, portando a una riqualificazione complessiva dell’edificio. (vb)

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