Il sisma che ha colpito il 6 aprile 2009 l’Aquilano, ha devastato la frazione di Onna: in questo paese la maggior parte degli edifici sono crollati o hanno subito danni gravissimi.
Tra i tanti interventi di ricostruzione che hanno interessato il territorio aquilano, e in particolare la frazione di Onna, c’è anche l’aggregato edilizio denominato «Ciancone1» che riveste particolare interesse sia per configurazione spaziale che per la sua posizione.
L’edificio sul versante nord si attesta sulla piazza principale di S.Pietro, mentre su quello sud si configura anche come limite urbano dell’abitato. In seguito al sisma, il comune dell’Aquila, su proposta dell’Ambasciata tedesca, commissionò allo studio Schaller/Theodor Architekten und Stadtplanner Aknv il piano di ricostruzione di Onna, primo in ordine cronologico dell’intero agglomerato urbano aquilano.
Il Ciancone1 prima del sisma
Lo stato ante sisma 2009 vedeva l’edificato interessato dall’intervento completamente circondato da strade comunali e terreni. Costruito in epoca remota come unico nucleo, l’aggregato era costituito da subsistemi edilizi con strutture portanti di collegamento adiacenti e solidali, e presentava una forma allungata con la dimensione longitudinale (direzione est-ovest) superiore a quella trasversale (direzione nord-sud).
L’edificio era articolato attorno a tre corti: la prima, Ciancone, con un accesso da via della Prepositura e via Martiri di Onna; la seconda, privata; la terza, con accesso da via Alfieri, con carattere pubblico-privato.
Sulla base della lettura dello stato ante sisma e di quello di fatto post terremoto, il progetto per il nuovo aggregato edilizio Ciancone1 è stato suddiviso in sotto ambiti corrispondenti ai giunti tecnici strutturali. Sono stati quindi individuati otto sub-ambiti/edifici.
Recupero dell’edificio su sagoma originaria
A livello architettonico, l’intero aggregato ricalca la sagoma originaria ante sisma sugli spazi pubblici prospicienti, prestando particolare cura sui fronti cercando di mantenere inalterati i caratteri salienti originari degli edifici.
In particolare, si sono mantenute il piĂą possibile inalterati gli allineamenti delle aperture, la loro forma e proporzione, intervenendo laddove la normativa igienico-sanitaria imponeva l’ampliamento delle stesse.
Struttura e coperture
La struttura è di tipo a telaio in cemento armato, poggiante su di una platea di fondazione che mantiene inalterata la quota di attacco con il terreno, andando a recuperare di volta in volta le differenti altezze rispetto ai fronti stradali con opportuni solai areati.
La copertura è realizzata con travi principali in cemento armato e travi secondarie e pacchetto di copertura in legno.
La muratura di tamponamento
Il sistema di tamponamento è stato scelto nell’ottica di garantire elevate prestazioni termiche. La muratura di tamponamento è stata realizzata con Lecablocco Bioclima Zero 23t, blocco di spessore 38 cm prodotto in calcestruzzo a base di argilla espansa Leca preaccoppiato a un pannello isolante in polistirene espanso con grafite di 9,5 cm.
La parete intonacata realizzata con questo elemento della famiglia Lecablocco di Anpel raggiunge un valore di trasmittanza termica U pari a 0,23 W/mqK. Le pareti di questo tipo sono idonee alla realizzazione delle chiusure perimetrali esterne e verso locali non riscaldati con struttura a telaio di spessore 30 cm.
Impianto termico radiante
L’impianto termico adottato è autonomo con riscaldamento radiante a pavimento. Per gli infissi e per il sistema di oscuramento si è optato per finestre in legno con scuretti esterni, soluzioni che ricalcano la tradizione del luogo.
Chi ha fatto Cosa
Progetto architettonico, strutturale e impiantistico (edifici 1, 2, 4, 5, 7, 8): 2Studio (ing. Francesca Giancola, ing. Alessia Rossi) – L’Aquila
Progetto architettonico, strutturale e impiantistico (edifici 3, 6): ing. Mario Consalvi, geom. Fabio Pio – L’Aquila
Impresa esecutrice: Rennova Consorzio Stabile Abruzzese Innovazione e Restauro