Consiglio dei Ministri | Misure per imprese e istituti bancari

Approvate le misure per i fondi di credito e le pmi innovative

Il Consiglio dei ministri ha approvato la nascita della società di servizio per la ristrutturazione, il riequilibrio finanziario e il consolidamento industriale di imprese italiane in temporanea difficoltà patrimoniale e finanziaria ma con prospettive di ripresa industriale ed economica. Introdotta anche la categoria delle pmi innovative e la Sace potrà essere autorizzata a svolgere l’esercizio del credito diretto, costituendosi come banca.

Misure a favore dei fondi di credito, pmi innovative e riforma delle banche popolari al centro dei provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri e illustrati dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. Entriamo nel merito partendo dai conti correnti e dal credito alle imprese.Credito alle pmi

Credito. L’erogazione del credito non sarà più appannaggio degli istituti bancari. Il dl Investment Compact ha previsto che le imprese potranno essere libere di scegliere l’erogatore di finanziamento preferito. Oltre al potenziamento del Fondo centrale di garanzia, sarà dato spazio anche ai fondi di credito e alle assicurazioni in funzione di nuovi intermediari.

Conti correnti a costo zero. I clienti degli istituti di credito potranno spostare i loro conti a costo zero da un istituto bancario ad un altro: l’onere economico dell’operazione sarà a carico dell’istituto bancario e la stessa dovrà essere effettuata nel più breve tempo possibile. Secondo il Ministero, dodici giorni dovrebbero essere più che sufficienti per effettuare questo tipo di operazione e in caso di mancato rispetto dei tempi l’istituto bancario o il prestatore di servizi di pagamento dovrà risarcire il cliente in misura proporzionale al ritardo e alla disponibilità esistente sul conto di pagamento al momento della richiesta di trasferimento.

Finanziamento pmi. Ricorso facoltativo alla provvista della Cdp per banche e intermediari finanziari che erogano finanziamenti alle pmi. La norma consente alle banche di utilizzare la provvista autonoma.

Pmi innovative. È stata introdotta la categoria delle pmi innovative, alle quali saranno estesi gli strumenti di defiscalizzazione già concessi alle start-up. Sono pmi non quotate con bilancio certificato e in possesso di almeno due tra questi tre requisiti:

  • spese in ricerca e sviluppo almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione
  • impiego di personale altamente qualificato in misura almeno pari ad un quinto della forza lavoro complessiva
  • detentrici, licenziatarie e depositarie di un brevetto o di un software registrato alla Siae.Imprese edili in difficoltà

Imprese in difficoltà. Per cercare di sostenere le imprese in difficoltà verrà dato impulso alla Società di servizio per le imprese in difficoltà: secondo quanto asserito dal ministro Guidi, la misura non contribuirà ad effettuare salvataggi di imprese decotte ma dovrà contribuire a ricollocare (insieme ad altri strumenti) sul mercato quelle attività che hanno ancora possibilità di reagire alla crisi e vincere la situazione di difetto. Secondo il ministro, sarà fondamentale lo strumento dei privati.
È questo uno strumento che sarà caratterizzato da finalità diverse rispetto ai Fondi partecipati e promossi dalla Cassa depositi e prestiti. Il capitale della società sarà sottoscritto interamente da investitori istituzionali e professionali attraverso l’emissione di azioni (alcune delle quali godranno della garanzia dello Stato). Gli azionisti che deterranno titoli garantiti saranno tenuti a riversare allo Stato una quota dei dividendi a titolo di premio sulla garanzia ottenuta. Il periodo massimo entro il quale effettuare la cessione e il trasferimento delle partecipate è stabilito in sette anni dall’investimento (con proroga fino a dieci anni). La società sarà tenuta a distribuire almeno i due terzi degli utili prodotti.

Patent box. Introdotti provvedimenti appositi per il Patent box. Lo strumento introdotto proprio dalla Legge di stabilità per l’anno in corso, che prevede un regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’uso e dalla cessione dei beni immateriali, ha visto esteso il regime a tutti i marchi (inclusi quelli commerciali). Il Patent box diverrà così una misura di attrazione di investimenti qualificati nella valorizzazione del capitale immateriale dei marchi e dei modelli industriali. È stato ampliato il campo di applicazione del Patent box con la possibilità di includere, entro specifici limiti, le attività di valorizzazione della proprietà intellettuale gestite e sviluppate in outsourcing con le società del gruppo.

Grandi investitori. Tra le misure approvate manca la norma sui grandi investitori, che prevedeva un accordo preventivo con lo Stato per le imprese che avessero investito almeno 500 milioni di euro in cinque anni.

Sace. Previa verifica di Banca Italia, la Sace ha la possibilità di erogare credito così da fornire ulteriore sostegno all’export. Dalla misura sono attesi 12 miliardi in più di sostegno alle esportazioni con tassi più vantaggiosi.

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