Edilizia per il terziario | Milano

Arcadia Center: progetto e cantiere gestiti in Bim

La riqualificazione di Arcadia Center ha coinvolto per la rifunzionalizzazione degli ambienti l’arch. Giuseppe Tortato, l’ing. Sandro Favero (F&M Ingegneria) per la direzione lavori e Italiana Costruzioni come general contractor. Per il controllo del progetto e del cantiere è stata utilizzata la metodologia Bim. Mantenuta la struttura portante esistente dei due corpi di fabbrica, demoliti gli ambienti in copertura (compresi gli impianti lasciati a vista) e ripensato completamente il sistema di facciata, con l'obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche e conferire il massimo comfort agli spazi lavorativi.

L’edificio sito in via Grosio 10/4 a Milano, di proprietà InvestiRE Sgr spa, è composto da 6 piani fuori terra e due piani parzialmente interrati; i piani fuori terra hanno una prevalente destinazione d’uso terziaria mentre il piano interrato è destinato a parcheggio, depositi e locali tecnici.

Arcadia Center | Nella nuova conformazione strutturale, le parti laterali dell’edificio sono state implementate attraverso l’utilizzo di carpenteria metallica ancorata alla precedente struttura in calcestruzzo armato. ©Carola Merello

Il progetto di rifunzionalizzazione degli ambienti è stato firmato dall’arch. Tortato con la direzione lavori svolta da F&M Ingegneria e i lavori svolti dal general contractor Italiana Costruzioni spa.

Arcadia Center, 23.000 mq di superficie utile, è destinato ad accogliere il nuovo headquarter Volkswagen Leasing e Volkswagen Bank. Un progetto in cui Prelios Agency ha dato supporto nell’individuazione del tenant, assistendo in qualità di advisor il Fondo Immobilium 2001, fondo d’investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e destinato al pubblico (retail), gestito da InvestiRE Sgr spa.

Arcadia Center | La parte d’ingresso da via Grosio, dove l’aggetto è più pronunciato, è stata risolta attraverso l’utilizzo di sottili pilastrature in acciaio. La parte superiore verrà utilizzata come prima terrazza panoramica del fabbricato. ©Carola Merello

Il progetto e il cantiere di riqualificazione

L’edificio preesistente, suddiviso in due corpi, era caratterizzato da facciate con serramenti a nastro continui, con un andamento prevalentemente orizzontale che è stato richiamato anche nella nuova facciata di progetto; il corpo B, che si trova all’interno del lotto di proprietà, era caratterizzato da una copertura a falde inclinate a pendenza variabile che originariamente conteneva un auditorium. Un motivo progettuale che è stato ripreso per la nuova copertura del corpo A ma adattato alle nuove esigenze degli spazi lavorativi contemporanei.

Il progetto ha previsto il mantenimento della struttura portante esistente dei due corpi di fabbrica, demolendo gli ambienti presenti in copertura (compresi gli impianti lasciati a vista) e ripensando completamente le facciate con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche e conferire il massimo comfort agli spazi lavorativi.

Sono state rimosse tutte le lamelle frangisole orientabili e meccanizzate non più funzionanti, presenti sia sul corpo A sia sul corpo B, e sono state progettate nuove schermature mirate a garantire il massimo contributo solare in inverno, a fornire un valido sistema di schermature per la stagione estiva, e sfruttare al meglio i diversi orientamenti dell’edificio.

Arcadia Center | La nuova facciata prevede una specchiatura a tutta altezza a differenza della preesistente. Ciò consentirà un maggior comfort interno e un controllo dell’illuminazione artificiale puntuale e dedicata alle postazioni lavoro. ©Carola Merello

Per il corpo A è stato previsto un sistema di nuove vetrate a tutta altezza (da pavimento a soffitto) portate in avanti rispetto al filo di facciata esistente in modo che i pilastri risultassero interni all’involucro e prevalesse l’andamento orizzontale dell’edificio, sottolineato dai nuovi nastri tecnologici.

Le fasce a geometria variabile, sviluppate tramite software parametrici, avvolgono la facciata principale aprendosi nella parte centrale e chiudendosi verso gli spigoli ciechi del fabbricato, restituiscono alla vista un andamento sinuoso che abbraccia il perimetro originario del fabbricato andando a formare delle terrazze e delle tasche in quota dove sono messe a dimora varie tipologie di piante sempreverdi.

Arcadia Center | La facciata prima dell’intervento manutentivo. ©F&M Ingegneria

Anche per il corpo B è stato previsto un sistema di vetrate a tutta altezza ma l’ombreggiamento (sui lati est e ovest) è stato ottenuto tramite il posizionamento di lamelle verticali. La stessa tipologia di lamelle è stata utilizzata per i nuovi ambienti in copertura arretrati e ridimensionati rispetto a quelli esistenti e pensati per gli spazi di rappresentanza e gli uffici della dirigenza.

Arcadia Center | Il corpo di fabbrica posteriore, parallelo a quello di via Grosio, è stato oggetto di lavorazioni con l’obiettivo di aumentare notevolmente l’apporto di luce naturale all’interno degli ambienti mediante l’utilizzo di vetrate di dimensione maggiore rispetto a quelle esistenti. ©DanieleNicoletti

Fasi iniziali di cantiere

L’edificio è stato sottoposto a un intervento di strip out orientato alla rimozione dei frangisole di facciata, degli infissi esterni ed esterni, di tutta l’impiantistica meccanica, elettrica e speciale, dotazioni antincendio, demolizione della guardiania posta all’ingresso su strada, delle superfetazioni in carpenteria metallica e calcestruzzo armato in copertura dell’edificio principale che conteneva gli impianti.

La rimozione dei controsoffitti e dei sottofondi è stata eseguita secondo modalità tali non provocare fenomeni di sfondellamento dell’intradosso dei solai; è stata garantita l’intercettazione e messa in sicurezza di tutti gli impianti oggetto di rimozione, idrici, elettrici e meccanici; le demolizioni interne sono state effettuate avendo cura di non danneggiare la struttura portante dell’edificio.

Fasi del progetto strutturale

  1. Studio della conoscenza dell’edificio esistente, ossia l’analisi storico-critica, il rilievo geometrico strutturale e la caratterizzazione meccanica dei materiali.
  2. Studio di vulnerabilità statica e sismica dell’edificio allo stato di fatto, basata sul livello di conoscenza acquisito nella fase precedente.
  3. Studio di vulnerabilità statica e sismica del nuovo complesso edilizio composto dall’insieme delle nuove strutture con quelle esistenti.
  4. Progettazione degli interventi volti al miglioramento sismico del nuovo complesso edilizio.

La progettazione strutturale è stata condotta affinché ogni intervento potesse riguardare il più possibile singole parti e/o elementi della struttura esistente, e perché non comportasse un peggioramento dei livelli di sicurezza preesistenti.

L’edificio fu realizzato negli anni 1967 – 1970 con plinti isolati di fondazione, pilastri e solette con capitelli in calcestruzzo armato; nuclei in calcestruzzo armato in corrispondenza dei vani ascensore e telai e setti in calcestruzzo armato.

La maglia strutturale assume un ritmo tipologico di 7.20 x7.20 m. Il corpo A è suddiviso in tre parti da due giunti strutturali orditi in direzione nord-sud e allocati in corrispondenza dei due vani scala periferici.

Il corpo B è suddiviso in due parti mediante un giunto corrente lungo la direttrice nord-sud, che separa il fabbricato in elevazione dal podio seminterrato. Infine, corpo A e B sono separati da un giunto strutturale est-ovest posto nel mezzo del complesso edilizio.

Arcadia Center | Demolizione del solaio carrabile per l’inserimento di un nuovo pozzo di luce a servizio del nuovo ristorante interno. ©DanieleNicoletti

Dal punto di vista strutturale, le lavorazioni hanno previsto la realizzazione di nuove strutture in carpenteria metallica in aggetto al fabbricato del corpo A; nuovi aggetti con struttura leggera in travi in acciaio in profili HE, con lamiera grecata autoportante colmata con massetto alleggerito oppure con soletta in calcestruzzo armato gettata su lamiera grecata collaborante.

In particolare, la nuova terrazza al piano primo, dove le luci raggiungono valori tali per cui lo schema statico a sbalzo non è più possibile, si è fatto ricorso all’utilizzo di colonne in carpenteria metallica, ove possibile posizionate in allineamento con i pilastri esistenti.

La scelta dell’acciaio è stata fatta per la caratteristica di facilità d’ottenimento delle forme tondeggianti sul perimetro e la facilità di realizzare il collegamento con la soletta in calcestruzzo armato esistente.

Arcadia Center | Gli interni sono stati completamente svuotati, già in fase di cantiere le nuove facciate apportano un quantitativo maggiore di luce naturale rispetto a quelle precedenti. ©DanieleNicoletti

Infatti, essendo questa soletta di spessore ridotto (variabile tra i 15 e i 22 cm), il collegamento è stato progettato per fissarsi non solo sul bordo ma anche verso l’interno, mediante il placcaggio di piatti metallici alle solette e sfruttando lo spazio nel controsoffitto e/o nel pavimento sopraelevato.

Le strutture che si elevano dal piano 5° sono state parzialmente demolite e ricostruite con sagoma differente. La ricostruzione è stata portata avanti mediante impiego di struttura leggera in acciaio, con colonne e travi collegate tra loro secondo uno schema statico di portale su cerniere, in modo da trasferire esclusivamente azioni normali e di taglio alla struttura esistente.

In questo modo è stato possibile posizionare alcune colonne “in falso” sulla soletta in calcestruzzo armato del piano sottostante, rinforzata localmente con nuove travi in acciaio poste all’intradosso. Ove possibile, sono state riutilizzate le posizioni precedenti delle colonne, in modo da non alterare significativamente il comportamento strutturale dell’edificio.

Arcadia Center | Per il montaggio dei fascioni e delle specchiature vetrate si è proceduto una piattaforma aerea Jlg. ©DanieleNicoletti

L’apertura del foro sulla soletta in calcestruzzo armato del piano rialzato ha richiesto il rinforzo della stessa soletta interessata tramite getto all’estradosso di una cappa in calcestruzzo armato fibro-rinforzato opportunamente collegata a taglio tramite connettori. I pilastri all’interno dell’apertura non più necessari sono stati demoliti.

La nuova scala di emergenza a servizio del corpo B è stata realizzata in carpenteria metallica e costituita da cosciali in profili Upn e colonne centrali in profili He, che dal piano rialzato si elevano sino al piano 5° dell’edificio.

La struttura è connessa orizzontalmente all’edificio esistente, che gli fornisce controventamento alle azioni orizzontali, mentre è indipendente dal punto di vista delle azioni verticali statiche.

Il solaio del corpo B del livello primo è stato rinforzato prevedendo la realizzazione all’estradosso di un graticcio di travi in calcestruzzo armato in grado di supportare il peso della nuova scala.

Impianti meccanici ed elettrici

La progettazione impiantistica è stata sviluppata da Tekser. Per la produzione dei fluidi termovettori si è optato per l’utilizzo di unità polivalenti Climaveneta a pompa di calore a 4 tubi condensati ad acqua di falda.

I gruppi polivalenti sono unità a compressione elettrica, in grado di produrre acqua calda e refrigerata, con regolazione indipendente, in modo simultaneo o individuale.

Macchine così articolate trovano la loro naturale applicazione soprattutto in edifici con presenza contemporanea di carichi positivi e negativi per i quali vengono previsti impianti a 4 tubi.

All’interno della centrale frigorifera, collocata al secondo interrato, sono stati posizionati i gruppi polivalenti e le relative elettropompe di circolazione primarie, gestite direttamente dall’elettronica di ciascuna unità, del tipo a portata variabile.

Gli uffici vengono climatizzati con impianto misto aria primaria e fancoil di produzione Sabiana. Grazie alla presenza contemporanea dei due fluidi, sono presenti valvole a 6 vie per alimentare ciascun fancoil. I fancoil per i piani da terra a quarto sono canalizzabili con batteria a due tubi e 4 ranghi e ventilatore di tipo brushless.

Per l’immissione in ambiente e per la ripresa d’aria sono stati installati diffusori Vav a feritoie, completi di plenum e filtro sulla ripresa, ispezionabili dal basso. L’aria primaria viene immessa ed estratta direttamente dai plenum di mandata e ripresa, ciascuno stacco sarà dotato di serranda autoregolante con membrana in materiale plastico.

Al 5° piano, dedicato alla rappresentanza, sono stati installati ventilconvettori Sabiana da incasso sottopavimento posti perimetralmente lungo le facciate vetrate dell’edificio; le unità sono a tutto ricircolo mentre il ricambio d’aria primaria avviene mediante un sistema di condotte a soffitto con immissione in ambiente mediante diffusori ad alta induzione a micro-ugelli e ripresa mediante diffusori lineari. Le tubazioni di adduzione acqua calda e refrigerata sono poste sottopavimento, esse collegano i fancoil sotto pavimento con i collettori di distribuzione posti nelle pareti perimetrali.

Nuovo sistema di facciate

Il nuovo sistema di facciate, realizzato con tecnologia Metra, è composto da una pelle vetrata arretrata e da una serie di carter in lamiera dall’andamento sinuoso lungo tutti i piani. L’arretramento e i nuovi aggetti consentono la formazione di piccole logge fruibili dagli utenti e dotate di alloggiamenti specifici per la messa a dimora di essenze vegetali sempreverdi.

Per la realizzazione dei telai delle facciate sono stati impiegati profili estrusi in alluminio lega 6060, lega 6063 e lega 6082, conformi alla norma Uni En 573-1. La facciata continua è stata ancorata alla struttura portante mediante l’impiego di staffe in acciaio, quest’ultime sono state agganciate ai ferri di armatura presenti all’interno delle solette a maggior garanzia del fissaggio e della rigidità richiesta dal progetto.

Tutti gli elementi risultano zincati a caldo e accostati in modo da evitare la corrosione galvanica. Le staffe sono dotate di asolature che consentono al telaio di facciata la successiva regolazione nelle tre direzioni. Le specchiature delle nuove facciate consentono di raggiungere notevoli prestazioni:

  • TL = 30/31 % – RL = 30/35 % – FS = 20/21 % – Ug = 1,00 W/mq K colore “argenteo”;
  • abbattimento acustico medio di facciata 42 dB;
  • valore U medio di facciata = 1.1 W/mq °K.

La vetrocamera è realizzata a partire dall’esterno da vetro selettivo (faccia 2) da mm.10, temperato + trattamento Hst, intercapedine (bordo caldo) da 16 mm con gas argon 90%, e all’interno da vetri stratificati sp. 55.2 con interposto Pvb acustico. Complessivamente sono state installate 3000 mq di facciata vetrata composta nella maggior parte da cellule di dimensioni 1500×3000 mm.

Certificazione Leed Silver

L’edificio ha ottenuto la certificazione ambientale internazionale Leed Silver (Leadership in Energy and Environmental Design), secondo il protocollo Leed for Core&Shell versione 4. Un risultato possibile grazie all’applicazione di quanto contenuto all’interno del testo “Leed Reference Guide for Building Design and Construction v.4”.

Nello specifico sono state attuate tutte le azioni previste:

  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici pari al 2% (arrotondato per eccesso) della capacità di parcheggio;
  • Piano per il Controllo dell’Erosione e della Sedimentazione (Esc Plan) che individua le misure atte a prevenire l’erosione e la sedimentazione legata alle acque meteoriche, descrive il trattamento delle acque di dilavamento, le operazioni di manutenzione e identifica il responsabile delle attività;
  • realizzazione di una nuova vasca di raccolta delle acque meteoriche con volume utile non inferiore a 60 m3 per alimentazione della rete duale;
    installazione di apparecchiature a flussaggio ridotto per gli ambienti servizi igienici;
  • installazione di un sistema di contabilizzazione dotato di un numero di misuratori sufficienti a misurare in modo indipendente ciascun uso finale;
  • utilizzo di almeno 20 prodotti installati acquistati da almeno 5 fornitori distinti che rispettino il criterio di “Prodotti con informazioni disponibili pubblicamente in merito all’analisi Lca condotta conformemente alla Iso 14044 e che abbia come scopo almeno un tracciamento cradle to gate vengono considerati pari a ¼ di prodotto per i fini del credito”;
  • utilizzo di prodotti che rispettino i criteri di estrazione sostenibile per almeno il 25%, sul costo, del valore totale dei prodotti installati permanentemente nell’edificio.

servizio a cura di Corrado Colombo

CHI HA FATTO COSA

Ing. Sandro Favero | F&M Ingegneria

Ing. Sandro Favero | F&M Ingegneria

«Cerchiamo di essere affidabili (the reliable factor è proprio il nome che abbiamo scelto per le nostre ultime presentazioni aziendali). Il mercato attualmente richiede risposte e soluzioni in tempi quasi istantanei. Per fare questo il nostro team è organizzato in modo flessibile e dinamico tenendo in considerazione gli aspetti tecnici oltre ai tempi, i costi e la sostenibilità del progetto. Lo scopo è fornire ingegneria di qualità con un approccio responsabile e rispettoso degli obiettivi dei nostri clienti».

Arch. Giuseppe Tortato | Direzione Artistica.

Arch. Giuseppe Tortato | Direzione Artistica

«Il nostro approccio progettuale è di tipo olistico e multisensoriale. Il focus è l’individuo fruitore degli spazi e il suo benessere psicofisico insieme alla sostenibilità energetica. Con le stesse motivazioni dedichiamo particolare attenzione all’integrazione del verde all’interno degli edifici che progettiamo. Insomma, una sorta di certificazione Well ante litteram, le cui argomentazioni sostenute oggi dall’International Well Building Institute (IWBI), applicando un approccio multidisciplinare, mettono al centro dell’attenzione le condizioni di salute e il benessere mentale di chi occupa un determinato spazio costruito».

  • Luogo |  Via Grosio 10/4, Milano
  • Società Committente | Investire Sgr Spa
  • Progettazione architettonica, direzione artistica e project leader | Giuseppe Tortaro Architetti
  • Direzione lavori generale | F&M Ingegneria
  • General contractor | Italiana Costruzioni spa
  • Opere da facciate e nuove strutture sbalzi e volume in copertura | Sermeca spa in Ati con Italiana Costruzioni
  • Impianti elettrici, meccanici e speciali | Bouygues spa in subappalto da Italiana Costruzioni
  • Supporto temi ambientali | Arcadis
  • Responsabile lavori e coordinatore sicurezza in fase di esecuzione | F&M Ingegneria
  • Controllo costi e tempi | F&M Ingegneria
  • Coordinamento Bim | Giuseppe Tortato Architetti
  • Direzione operativa strutture | F&M Ingegneria
  • Prevenzione incendi | F&M Ingegneria
  • Direzione operativa impianti | Tekser
  • Direzione operativa facciate | Eurodesign
  • Certificazione Leed | Tekser

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