Regione Sardegna | Riqualificazione urbana

Architetti di Cagliari: stop al «non finito sardo»

L’Ordine degli architetti di Cagliari si schiera a favore di un intervento massivo di riqualificazione degli immobili pubblici e privati costruiti dagli anni ‘80 in poi e «non finiti», oppure terminati ma con poca cura delle finiture e spesso lasciati all’incuria. Intanto la Regione ha approvato lo stanziamento di 25 milioni di euro per interventi di manutenzione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare privato.

Il paesaggio architettonico sardo è punteggiato dalle tante costruzioni non finite, abbandonate all’incuria e al degrado o realizzate all’insegna del cattivo gusto.

È stato definito il «non finito sardo» questo stato di abbandono di migliaia di costruzioni presenti sull’isola, che in realtà rispecchia tante altre regioni italiane. Si tratta di un modo di costruire non attento alle finiture, un modo di costruire che pensa solo all’uso immediato ma non al contesto e tanto meno al futuro.

Come in altre regioni anche in Sardegna sono tanti gli edifici pubblici o privati che vengono edificati dagli anni ’80 in poi, resi agibili e perfettamente abitabili e confortevoli all’interno ma non finiti all’esterno, a discapito della forma e della bellezza estetica condivisibile con la comunità e a puro vantaggio dell’utilizzo individuale.

Gli architetti di Cagliari

Grigio cemento e mattoni a vista, edifici incompleti, case e palazzine intonacate a metà: l’Ordine degli architetti di Cagliari si pone a favore di un opera di completa riqualificazione.

La presidente dell’Ordine, Teresa De Montis al termine del corso di aggiornamento professionale «Piani di recupero e riqualificazione urbana – Piani del colore» ha voluto sottolineare come la frenesia costruttiva e senza regole iniziata negli anni ‘60 ha portato nei paesaggi delle nostre città un costruito dalla qualità scadente e che è necessario ritornare costruire in modo etico.

Il monito degli Architetti sardi è di fatto un appello all’amministrazione regionale che ha approvato lo stanziamento di 25 milioni di euro destinati ad agevolazioni per interventi di manutenzione, restauro, e ristrutturazione del patrimonio immobiliare privato, con premialità per gli interventi di efficientamento energetico e per quelli previsti nei territori a rischio di spopolamento.

I professionisti cagliaritani auspicano che i fondi vengano bene utilizzati con un nuovo approccio che tenga conto di una visione progettuale attenta sia al singolo sia ai territori circostanti. Perché aumentare la qualità dei luoghi vuol dire anche incrementare lo sviluppo economico e turistico.

Raffineria a Sarroch.

Pula, Capoterra e Sarroch

I primi comuni individuati sono Pula, Capoterra e Sarroch. Obiettivo del percorso sarà studiare una strategia valida per tutti i 377 centri urbani della Sardegna. Gli architetti hanno elaborato nuove idee per ripensare spazi comuni, case, zone industriali e paesaggi:

  • meno auto
  • alberi e verde nei vuoti urbani a Pula
  • una funivia per collegare i monti di Capoterra
  • l’arte nell’area industriale di Sarroch.

Obiettivo per tutti i comuni interessati è promuovere una migliore qualità di vita, e generare nuove opportunità di lavoro. Per ottenere questo sono necessarie professionalità competenti e specificatamente formate: a tal fine l’Ordine di Cagliari ha promosso un piano di formazione professionale dedicato agli iscritti che possa consentire di ampliare sempre le competenze utili nel mercato del lavoro.

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