Torino | Festival

Architettura in città, «Ritorno al futuro»: a Torino da martedì a sabato

Alla sua quarta edizione, «Architettura in città» ha nel «ritorno in città» il filo conduttore che unisce 116 eventi. Tra i confronti spicca quello tra il ricercatore Giuseppe Allegri e l’arch. Benedetta Tagliabue su «nuove modalità di lavoro e nuovi luoghi per svolgerlo».

A Torino dal 10 al 14 giugno c’è «Architettura in città». Il festival, promosso dalla Fondazione Oat con l’Ordine degli architetti di Torino, patrocinato da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio, Collegio costruttori, Politecnico di Torino e Cnappc, è alla quarta edizione e conferma l’interessante pluralità di eventi, la volontà di condivisione di una rete collaudata di partner e la capacità attrattiva su un pubblico vasto, con l’obiettivo di avvicinarlo ai temi dell’architettura anche attraverso l’ibridazione con altre arti.Architettura urbana«Ritorno al futuro» è la trama che unisce 116 eventi nel calendario di quest’anno, proposti da 170 soggetti culturali che operano in città e nell’area metropolitana.
Luogo del festival è il BasicVillage (in corso Regio Parco 39), che aprirà le porte al festival martedì 10 giugno per l’inaugurazione alle ore 19 sotto la Tettoia Gregoretti con Giorgio Giani, presidente della Fondazione Oat, e Marco Aimetti, presidente Oat, e a seguire il primo dialogo (uno a sera tra esperti in varie discipline) tra l’architetto Mario Cucinella e il meteorologo Luca Mercalli, che si confronteranno sulle rispettive visioni sul futuro abitativo, strettamente connesso agli ipotizzati scenari ambientali.
Mercoledì 11 giugno lo psichiatra Paolo Crepet e l’architetto Carlo Pession dialogheranno sul destino dell’educazione e della scuola, che dovrebbe essere il primo atto pedagogico.
Quindi il 12 giugno per la dialettica si confronteranno l’architetto Stefano Boeri e l’imprenditore Oscar Farinetti sul valore del cibo come risorsa anche culturale.
Il 13 giugno, con il ricercatore Giuseppe Allegri e l’architetto Benedetta Tagliabue, si parlerà di nuove modalità di lavoro e dei nuovi luoghi per svolgerlo.
E infine arriva l’ozio: nella serata di chiusura del festival, il 14 giugno, il regista Davide Ferrario e l’architetto Patricia Urquiola si confronteranno sull’ozio forzato o creativo e i luoghi in cui esso si consuma.

Per conoscere l’agenda collegarsi al sito della manifestazione >>

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