Edilizia | Infrastrutture e immobiliare

Arpinge: le Casse previdenziali dei professionisti per uno “sblocca cantieri” privato!

Arpinge spa è il primo esempio in Italia di società d'investimento nel settore infrastrutturale-immobiliare fondata da enti pensionistici privatizzati. Permette la ripartenza entro l'anno di 15 opere infrastrutturale di medie dimensioni con un investimento di 140 milioni di euro.

Mentre il Paese intero si chiede ancora come andrà a finire con il decreto Sblocca Italia-sblocca cantieri e quali saranno i conti che emergeranno a ottobre dalla Legge di Stabilità, a far ripartire in modo concreto un pezzo d’Italia (leggi operatori, imprese, professionisti, insomma i “privati”) ci pensa una spa di fresca presentazione a Roma.Roma presentazione Arpinge settembre 2014
Una società d’investimento in infrastrutture e immobiliare formata da tre casse di previdenza «sulla base di quanto sperimentato con successo in altri paesi occidentali e promosso dalle istituzioni finanziarie sovranazionali per rilanciare l’economia reale» hanno spiegato i protagonisti di quest’iniziativa costituita dalle Casse di previdenza delle professioni tecniche: ingegneri e architetti con Inarcassa (presidente è Paola Muratorio), geometri con Cipag (presieduta da Fausto Amadasi), periti industriali con Eppi (presidente è Valerio Bignami).

Giuseppe Santoro e Federico Merola, rispettivamente presidente e ad Arpinge.
Giuseppe Santoro e Federico Merola, rispettivamente presidente e ad Arpinge.

CONCRETEZZA ARPINGE >>
Sia chiama Arpinge spa (l’acronimo risulta dalle iniziali delle 4 professioni coinvolte) questa nuova società presieduta da Giuseppe Santoro e dall’ammistratore delegato Federico Merola, ed è all’insegna della concretezza: quindi nessun «vedremo… faremo… discuteremo» ma subito l’illustrazione di un lavoro di scouting svolto in otto mesi, lasso di tempo che per i vertici di Arpinge ha significato per prima cosa che il Paese è vivo ed è in grado di offrire soluzioni ed opportunità ad operatori finanziariamente e, soprattutto, culturalmente capaci e attrezzati per coglierle e svilupparle.

Federico Merola | Ad Arpinge spa
Federico Merola | Ad Arpinge spa

Federico Merola | Ad Arpinge spa
«Abbiamo scelto di presentarci ora senza far leva sull’effetto annuncio ma abbiamo preferito sperimentare per prima cosa l’innovativo modello di business e sondare il mercato, in modo da verificare i risultati dell’iniziale attività di scouting, concentratasi su progetti solidi, con cantieri bloccati da crisi finanziarie o carenza di finanza per lo sviluppo. Il progetto ha origine innanzitutto dalla consapevolezza delle significative opportunità associate all’impiego di risparmio previdenziale in capitale fisso produttivo, secondo una logica da promotore industriale analoga a quella di illustri esempi esteri di successo che hanno dimostrato i significativi benefici di questa impostazione per gli investitori e per l’economia reale. Questo processo virtuoso è possibile grazie alla specifica compatibilità esistente tra le esigenze del risparmio previdenziale, che ricerca l’equilibrio finanziario a medio e lungo termine, e le peculiarità degli impieghi in beni infrastrutturali e immobiliari, caratterizzanti dalla tendenziale conservazione di valore associata a flussi di cassa stabili e prevedibili».Arpinge progetti1

PIANO DI LAVORO
Si tratta, per iniziare, di cantieri di media dimensione (tra 10-45 mln di euro) con impegni diretti compresi tra 3 e 15 mln di euro ed un volano su altre risorse, equity e debito, compreso tra 3 e 6 volte l’investimento diretto di Arpinge. Il 50% di queste iniziative è in partenariato pubblico-privato.
Sono stati esaminati 133 progetti per investimenti complessivi di 3,8 mld di euro, dei quali 700 mln di possibile impegno diretto della società;
115 progetti sono ancora attivamente esaminati, per investimenti complessivi di  3,3 mld di euro, dei quali  560 mln di diretta competenza della Società;
51 sono i progetti papabili per investimenti nel triennio 2014-2016 di 340 mln di euro, dei quali  160 mln di euro rappresentano i possibili investimenti diretti di competenza della Società.
Se si va a considerare il moltiplicatore degli investimenti in cantieri stimato da Ance e Istat sulla base dei parametri di contabilità nazionale (3,3x), il contributo alla crescita del Paese da parte di Arpinge è stimabile in un massimo di 1 miliardo di euro di maggior Pil in 2-3 anni.
Nell’immediato, con 15 progetti in fase più avanzata di analisi e trattativa, equamente ripartiti tra infrastrutture e immobiliare e con una rilevante quota greenfield, è attivabile un investimento complessivo di 140 mln di euro, di cui 50 mln di euro di competenza Arpinge, con la possibilità di sbloccare i primi cantieri entro la fine dell’anno.Arpinge presentazione roma 2014

AREE D’INTERVENTO
I settori principali  sono rappresentati da parcheggi, residenze sanitarie assistite, scuole, logistica, immobili in fase di privatizzazione, reti gas ed energia. Potenzialmente rilevante è l’investimento in efficienza energetica. La natura di Arpinge fa prevalere il ruolo di promotore industriale, anche in partnership con operatori affidabili. La ripartizione geografica delle operazioni in esame tra nord (54%), centro (17%) e sud Italia (29%), riflette a grandi linee quella del Pil. Quindi il baricentro non sono più il centro di Roma e Milano e neppure le grandi opere infrastrutturali.
Non manca l’attenzione a iniziative promosse da Cdp e Bei che prevedono l’utilizzo di altri strumenti (project bond): si tratta di vedere se il tutto porterà alla formazione di un ampio mercato d’intervento.Arpinge presentazione roma tr

CONSIDERAZIONI
Al tavolo dei relatori anche Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance: «lo Sblocca Italia, così come sta arrivando all’osservazione del Presidente della Repubblica non produrrà nessun effetto shock per la ripresa dell’economia italiana. I titoli sono ottimi, ma i contenuti e le risorse mancano. Il rispetto dei vincoli europei ha portato di fatto a destinare scarse risorse al rilancio degli investimenti in lavori pubblici. Sono stati confermati 3,89 miliardi impegnabili subito ma la spesa effettiva sarà di soli 296 milioni fino al 2015 mentre 1,4 miliardi saranno disponibili a partire dal 2017 e spendibili fino al 2019. Speravamo in maggiori investimenti che non sono arrivati. Fra l’altro i 600 milioni di euro destinati alle piccole opere sono troppo pochi per creare un effetto spinta.Tuttavia è apprezzabile che il governo abbia messo l’edilizia al centro dello sviluppo del mercato interno».
Paola Muratorio, presidente di Inarcassa, ha rilevato che si tratta di «opportunità di lavoro per tutti gli iscritti alle professioni partecipanti al progetto Arpinge, si tratta di ben 274mila unità che lavorano nelle categorie tecniche, e poi c’è la possibilità che, in tempi brevi, altre casse previdenziali possano aderire all’iniziativa».
Fausto Amadasi per Cipag ha rilevato che «con questo progetto le professioni dimostrano di essere di forte supporto all’economia del Paese. Non stiamo agendo da casta privilegiata ma ci mettiamo al servizio per cogliere le opportunità e tutti i segnali propositivi che ci vengono dai settori di nostra competenza».
Concetto ripreso anche da Valerio Bignami di Eppi che ha posto però il focus delle sue considerazioni sul dissesto idrogeologico e «le carenze in tema di sismica, fattori che richiedono una sempre maggiore riqualificazione del territorio e delle sue strutture».
Abbiamo fatto riferimento alla Cdp e Bei e infatti Andrea Tinagli, dirigente dell’ufficio romano della Bei ha rilevato come vi siano «difficoltà nel portare a termine i finanziamenti dei grandi interventi infrastrutturali nel Paese soprattutto perchè non sono corrette le procedure negli appalti o perchè si cade nell’errore di non applicare correttamente le direttive ambientali».
Come del resto Franco Bassanini ha evidenziato la possibilità e soprattutto la potenzialità di collaborare nel progetto Arpinge ricordando che attualmente c’è già un tavolo aperto con i fondi pensione.

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