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Astaldi – Webuild: al via il processo di integrazione

I CdA di Astaldi e Webuild hanno preso atto delle attività in corso sul progetto di scissione che prevede l’attribuzione a Webuild di tutte le attività in continuità di Astaldi. Nel progetto è previsto un rapporto di concambio pari a 203 azioni ordinarie Webuild per ogni 1.000 azioni ordinarie Astaldi. Il prossimo 19 marzo è prevista l’approvazione dell’operazione complessiva da parte dei Consigli.

I Consigli di Amministrazione di Astaldi e Webuild, riunitisi ieri, hanno concordato i passaggi che porteranno all’unione delle due realtà per la creazione di un unico grande player italiano delle infrastrutture, che contribuirà allo sviluppo infrastrutturale del Paese.

Il progetto prevedrà l’assegnazione in favore di Webuild delle attività destinate alla continuità aziendale, mentre Astaldi manterrà la titolarità delle attività e dei rapporti attivi e passivi confluiti nel Patrimonio Destinato (concordato preventivo 24 maggio 2020).

Tra le linee guida del progetto è prevista l’attribuzione ai soci Astaldi di 203 azioni ordinarie Webuild per ogni 1.000 azioni ordinarie Astaldi da loro possedute. Per l’operazione, Astaldi e Webuild sono assistite, rispettivamente, da Ey e Partners, in qualità di advisor finanziari dei consigli di amministrazione, e da Equita e Lazard, in qualità di advisor finanziari indipendenti dei comitati per operazioni tra parti correlate.

I termini e le condizioni puntuali dell’operazione di integrazione, che costituisce un’ulteriore importante tappa di attuazione di “Progetto Italia”, saranno portati all’approvazione dei Consigli di Webuild e Astaldi previsti per il prossimo 19 marzo.

La tempistica concordata tra le due società prevede, successivamente all’approvazione da parte dei due Consigli di Amministrazione, la convocazione delle assemblee straordinarie ai fini dell’approvazione del progetto di scissione rispettivamente in data 29 aprile 2021, quanto ad Astaldi, e in data 30 aprile 2021, quanto a Webuild.

È previsto che l’operazione sia attuata, tramite la conclusione dell’atto di scissione, soltanto successivamente all’emissione, da parte del Tribunale di Roma, del provvedimento attestante l’avvenuta esecuzione del concordato di Astaldi, conformemente a quanto previsto dal decreto di omologazione della proposta concordataria del 17 luglio 2020. L’emissione del provvedimento è prevista entro il mese di luglio.

L’entità scissa rimarrà titolare del Patrimonio Destinato costituito a beneficio dei creditori chirografari di Astaldi. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Astaldi ha approvato il piano industriale per il triennio 2021-2023 di Astaldi in continuità su base stand-alone. A seguito della realizzazione dell’operazione di integrazione il piano industriale 2021-2023 non sarà integrato. Nel caso in cui l’operazione di integrazione non si dovesse realizzare, per qualsiasi ragione, Astaldi al 2023 avrebbe:

  • Ricavi per 2,1 miliardi di euro.
  • Ebitda margin all’8,1%.
  • Pfn di fine periodo positiva e pari a 505 milioni di euro.

I risultati dell’esercizio 2020 saranno approvati nella riunione del Consiglio di Amministrazione di Astaldi che si terrà il prossimo 17 marzo. (vb)

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