Liberi professionisti | Credito agevolato

Aumentate le iscrizioni a Fidiprof

Lo scarso accesso al credito e l’assenza di liquidità non hanno risparmiato i liberi professionisti che possono contare sui Confidi, prestiti su misura e a tassi d’interesse contenuti grazie a convenzioni stipulate tra il consorzio e le banche.

Anche i liberi professionisti lanciano l’allarme del negato accesso ai prestiti bancari. Nemmeno una categoria (tecnica, giuridica, economica…) ne è esclusa, dal settore pubblico a quello privato.

L’assenza di liquidità colpisce tutti, nessuno è escluso: da coloro che collaborano con l’amministrazione pubblica, come i liberi professionisti, consulenti delle aziende, i geometri, gli architetti e gli avvocati che prestano i loro servizi agli enti locali, a coloro che nel privato vedono la loro attività sempre più in declino a causa della caduta dei consumi e della crisi congiunturale.
Confprofessioni ha registrato l’aumento delle adesioni ai Confidi: si tratta di uno strumento in vigore dal giugno 2011 che permette al professionista di richiedere prestiti senza ricorrere all’istituto bancario. Il prestito viene richiesto alla Fidiprof, il consorzio che grazie a convenzioni con gli istituti bancari può accedere a fidi con tassi d’interesse agevolati. Ormai gli associati sono più di mille e grazie al suo operato sono stati elargiti oltre 200mila euro.
Fidiprof è stata istituita nell’aprile del 2012 e ha due sedi: a Milano quella di Fidiprof Nord e a Napoli Fidiprof Centro e Sud. L’obiettivo è creare prestiti ad hoc per i professionisti investendo nel lavoro e nella crescita professionale tanto da sostenere chi rinnova, innova e si forma in modo da accrescere la propria competitività.
Per associarsi è necessario versare una quota di 250 euro. I prodotti offerti da Fidiprof sono diversi e presentano iter più semplici, tassi d’interesse migliori rispetto a quelli che verrebbero applicati ai privati cittadini e spese inferiori. Per i prestiti fino a 30mila euro il percorso della pratica risulta più snello, per quelli maggiori a 50mila euro è l’approvazione del consiglio di amministrazione.
Attualmente si tratta di una scelta autonoma del professionista ma sono in arrivo accordi con le associazioni di categoria per migliorare ulteriormente il servizio attraverso fondi dedicati e legati al territorio di appartenenza.
B. Ko.

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