Elettroutensili | Opere di restauro

Avvitatori e utensili multifunzione Bosch Professional

Per i lavori di restauro della Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli si sono utilizzati in anteprima il nuovo elettroutensile multifunzione Bosch Professional Gop 55-36 e per il posizionamento dei divisori in metallo il trapano-avvitatore FlexiClick Gsr 18 V-Ec con tecnologia wireless charging.

Nell’opera di restauro della Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli utilizzo in anteprima il nuovo elettroutensile multifunzione Gop 55-36 Bosch Professional. Per il posizionamento dei divisori in metallo utilizzato il trapano-avvitatore FlexiClick Gsr 18 V-Ec con tecnologia wireless charging per le sfide di restauro più complesse.

A Napoli il restauro della Sala Filangieri a cura dell’Istituto europeo di restauro di Ischia diretto da Annalisa Pilato.

Gli elettroutensili Bosch Professional sono stati utilizzati a Napoli in occasione dell’opera di restauro della Sala Filangieri dell’Archivio di Stato intrapresa dall’Istituto europeo del restauro di Ischia. La squadra di restauratori, architetti, falegnami, muratori, elettricisti e fabbri, diretta da Annalisa Pilato (direttrice dei laboratori dell’ Ier e Teodoro Auricchio presidente dell’Istituto) ha infatti utilizzato il nuovo elettroutensile multifunzione Gop 55-36 e il trapano-avvitatore FlexiClick Gsr 18 V-Ec di Bosch Professional.

La grande libreria in legno di abete lastronato in mogano, è disposta sui tre lati della sala.
La grande libreria in legno di abete lastronato in mogano, è disposta sui tre lati della sala.

La grande libreria. L’intervento ha interessato la scaffalatura lignea della prima metà dell’ottocento collocata nella grande sala Filangieri dell’archivio di Stato di Napoli. La grande libreria, realizzata in legno di abete lastronato in mogano, è disposta sui tre lati della sala, sviluppandosi su una lunghezza complessiva di 36m per un’altezza di 8,50 m e una larghezza di 11 m, ed è suddivisa in tre ordini scanditi da ballatoi su cui sono collocate ringhiere in ferro del maestro Girolamo Schmidt, raggiungibili attraverso due scale a chiocciola disposte sui due lati della porta d’ingresso. Negli scaffali, profondi 1,20 m, sono collocati 6mila tra volumi e faldoni divisi da lesene.
La sfida affrontata dall’Istituto europeo del restauro è stata complicata anche dal poco a tempo a disposizione per i lavori: solo 60 giorni che, in considerazione delle dimensioni del manufatto e delle operazioni da svolgere, hanno reso ancora più indispensabile una precisa pianificazione delle fasi d’intervento e la selezione di affidabili e specifiche attrezzature che garantissero rapidità e precisione in tutte le operazioni in loco.

La libreria è suddivisa in tre ordini scanditi da ballatoi su cui sono collocate ringhiere in ferro del maestro Girolamo Schmidt, raggiungibili attraverso due scale a chiocciola disposte sui due lati della porta d’ingresso.
La libreria è suddivisa in tre ordini scanditi da ballatoi su cui sono collocate ringhiere in ferro del maestro Girolamo Schmidt, raggiungibili attraverso due scale a chiocciola disposte sui due lati della porta d’ingresso.

Dopo la messa in sicurezza del cantiere e il trasferimento con catalogazione dei preziosi volumi, sono iniziate le operazioni di reintegrazione lignea della libreria, utilizzando legno d’epoca della stessa specie. Terminate queste fasi, la squadra è passata al reintegro delle cornici, che col tempo si erano distaccate o erano andate perdute, ed è proprio in questa operazione che si è rivelato fondamentale il supporto del nuovo utensile multifunzione Bosch Professional Gop 55-36.
«La divisione Bosch Professional ha messo a nostra disposizione in anteprima assoluta questo nuovo elettroutensile multifunzione che ci ha consentito di operare localmente, senza il distacco dei pezzi, garantendo così minor perdita di legname autentico e, soprattutto, una incredibile precisione e rapidità nei lavori» racconta Annalisa Pilato, direttrice dei laboratori dell’Istituto europeo del restauro.

Per il reintegro delle cornici, che col tempo si erano distaccate o erano andate perdute, si è rivelato fondamentale il supporto del nuovo utensile multifunzione Bosch Professional Gop 55-36.
Per il reintegro delle cornici, che col tempo si erano distaccate o erano andate perdute, si è rivelato fondamentale il supporto del nuovo utensile multifunzione Bosch Professional Gop 55-36.

Posizionamento dei divisori. Dopo i lavori di stuccatura e lucidatura a gommalacca e la stesura di cera d’api e carnauba per donare nuovamente un aspetto ‘vellutato’ all’antica superficie lignea, i restauratori hanno riposizionato i preziosi volumi, alcuni dei quali di grandissime dimensioni. In questa fase è stato necessario realizzare 386 divisori in metallo che potessero reggere i volumi nel momento in cui ne viene estratto uno per la consultazione. Il posizionamento di questi divisori in prossimità delle lesene che suddividevano gli ordini è stato uno dei lavori più faticosi e impegnativi, vista la posizione poco agevole che ha richiesto che il restauratore intervenisse sdraiato all’interno del mobile per porre in modo rapido le 1544 viti previste per attaccare i divisori.

Dopo la messa in sicurezza del cantiere e il trasferimento con catalogazione dei preziosi volumi, sono iniziate le operazioni di reintegrazione lignea della libreria.
Dopo la messa in sicurezza del cantiere e il trasferimento con catalogazione dei preziosi volumi, sono iniziate le operazioni di reintegrazione lignea della libreria.

Per questa operazione era necessario disporre di un avvitatore a batteria, di dimensioni e peso contenuti ma soprattutto con due caratteristiche fondamentali:

  • potenza
  • rapidità di ricarica

Per questo il trapano-avvitatore Bosch Professional Gsr 18 V-Ec con tecnologia di ricarica a induzione wireless charging si è rivelato indispensabile. L’opera di restauro si è conclusa con gli interventi previsti sugli infissi, sulle scale e sull’impianto d’illuminazione.

I COMMENTI

Davide Doda |
Davide Doda | Direttore commerciale sud

Davide Doda | Direttore commerciale sud
«Siamo molto orgogliosi di aver contribuito con i nostri elettroutensili professionali alla realizzazione dell’importante opera di restauro dell’Archivio di Stato di Napoli. Da anni mettiamo a disposizione dell’Istituto europeo del restauro i nostri prodotti, per offrire alle squadre di restauratori il meglio della nostra tecnologia. In questo caso particolare, abbiamo voluto che fossero i primi a testare l’innovazione del nuovo utensile multifunzione Gop 55-36, prima della commercializzazione, e siamo felici di sapere che la nostra tecnologia è stata ancora una volta di aiuto in una missione così ardua».

Teodoro Auricchio | Presidente dell’Istituto europeo del restauro
Teodoro Auricchio | Presidente dell’Istituto europeo del restauro

Teodoro Auricchio | Presidente dell’Istituto europeo del restauro
«Il contributo di Bosch come partner tecnico si è rivelato negli anni sempre più prezioso per le squadre di restauratori del nostro Istituto. Grazie agli elettroutensili professionali Bosch, abbiamo portato a termine importanti opere, superando sfide che inizialmente sembravano impossibili. Negli anni abbiamo visto la tecnologia avanzare e il successo dei lavori nella Sala Filangieri con l’utilizzo in anteprima di questo nuovo Gop è la dimostrazione di quanto l’innovazione dell’azienda sia per noi una risorsa fondamentale!».

Chiesa dei Santi Severino e Sossio
Chiesa dei Santi Severino e Sossio, Napoli

Il luogo. L’Archivio di Stato di Napoli, che ha sede nell’antico monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio, nel cuore del centro antico della città, conserva la documentazione delle amministrazioni centrali del Regno fino all’Unità d’Italia e quella degli uffici statali della provincia di Napoli dall’Unità ai giorni nostri. Il monastero, sviluppatosi a partire dal IX secolo in un’insula amplissima ed articolato su sette livelli, include prestigiosi ambienti architettonici e si presenta quindi nella duplice veste di complesso monumentale e contenitore di documenti di inestimabile valore. Il grande Refettorio del monastero, cuore della vita quotidiana dei monaci, si veste, nell’Archivio, da sala di rappresentanza: deposito delle carte delle antiche cancellerie, ambiente dove l’Istituto si apre alla città con convegni, conferenze, mostre e concerti. L’attuale Sala Filangieri è uno spazio suggestivo e imponente nel quale convivono, più che in altri ambienti, varie epoche e varie funzioni: il monastero, l’archivio ottocentesco e il moderno istituto di cultura. Interessato dai lunghi e gravosi lavori di ristrutturazione e adattamento dell’intero edificio alla nuova funzione di archivio, il refettorio fu arricchito da solide scaffalature in abete, da ringhiere in ferro opera del maestro Girolamo Schmidt, e fu abbellita, nella volta, con i lavori di stucco di Gennaro Aveta (tra cui lo stemma dei Savoia), mentre Nicola La Volpe restaurò il grande affresco che copre l’intera parete di fondo della sala, opera del pittore greco Belisario Corenzio, e lo scultore Tito Angelini realizzò un busto di Ferdinando II di Borbone.

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