Governo - Fondazioni Acri | Governance e riassetto

Bassanini lascia Cdp e conserva la presidenza di Metroweb

Al vertice della Cassa Depositi e Prestiti arriva Claudio Costamagna. Confermata la designazione come ad di Fabio Gallia, fino a oggi numero uno di Bnp Paribas in Italia. Le Fondazioni hanno ottenuto garanzie su dividendi e sulla mission della Cassa.
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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
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Franco Bassanini, dalla Cdp a Metroweb.

Martedì 16 giugno su Rai Storia guardavo la trasmissione “Il tempo e la storia” dedicata al documentario “Iri, una storia italiana“. In studio a illustrare le vicende storiche dell’Istituto per la ricostruzione industriale era il prof. Villari. Premetto subito di non condividere totalmente quanto è stato asserito sull’Iri, credo invece che quell’Istiuto abbia avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Paese, soprattutto negli anni della sua fondazione, nel periodo del Regime di Mussolini e nel primo periodo della Ricostruzione del secondo Dopoguerra. Questo però è un discorso che, magari, affronteremo in altro momento. Per ora rimaniamo a quanto asserito dal prof. Villari che ha ampiamente analizzato l’azione propulsiva prima e successivamente il declino dell’Istituto che negli anni d’esordio è passato dalla presidenza di Alberto Beneduce (Donato Menichella ne era il direttore) via via fino alla gestione di Prodi (la prima dall’82 all’89 e la seconda dal ’93 al ’94) sino alla sua oppressione negli anni a seguire come “carrozzone inutile”. Ho citato proprio l’Iri perchè questo Istituto veniva, e viene ancora accostato, con accezione negativa, alla Cassa Depositi e Prestiti. Quest’ultima è, di fatto, l’unico strumento operativo di politica industriale che rimane al Paese.
Sempre martedì sera aPorta a porta” (su Rai 1), il presidente del Consiglio dei ministri Renzi annunciava che per la Cdp serviva “una scossa per dare maggiore incisività ed efficacia alla sua azione“, e per motivi tecnici “si doveva metter mano alla nomina di cinque nuovi manager“, cosa che portava a far decadere l’intero cda. Chi si aspettava a questo punto le dimissioni dell’attuale vertice e in particolare del presidente Franco Bassanini e dell’ad Giovanni Gorno Tempini è rimasto deluso. Anzi, alcuni problemi per il Governo potrebbero proprio giungere dall’opposizione di Gorno Tempini a dimettersi, convinto di aver lavorato bene durante il suo mandato che, a onor di cronaca, era in scadenza il prossimo anno. Ora Bassanini ha lasciato la presidenza della Cassa rimanendo presidente di Metroweb, la società che secondo Palazzo Chigi ha la funzione di essere il volano del piano sulla banda larga. A Gorno Tempini non si è fatto alcun riferimento poiché mancano ancora i dettagli sull’accordo per la sua uscita, in ogni caso sarà sostituito dal numero uno di Bnl Paribas in Italia Fabio Gallia. Dalle notizie finora pervenuteci, non c’è traccia di richieste avanzate dalle Fondazioni, in particolare dal presidente Guzzetti di una specifica garanzia sui dividenti del prossimo triennio. C’è invece la promessa di un’adeguata redditività, anche se il timore di Guzzetti è che la Cassa si trasformi in una nuova Iri, un un’azienda più preoccupata di fungere da braccio operativo del Governo piuttosto che di fare utili. Le Fondazioni pare, abbiano una strategia: se la redditività per un certo periodo verrà meno potranno cedere allo Stato il proprio 20%.
Da parte del Governo è stata espressa la volontà di “non cambiare la missione della Cassa, se bisogna cambiare è per far si che si riesca a mantenere una forte stabilità patrimoniale e una grande efficienza operativa…“, resta il fatto che non viene smentita l’affermazione che “la Cassa ha e può avere investimenti in aziende strategiche”. Le ipotesi più ricorrenti che si fanno ora sul quel che farà la nuova Cdp sono le più disparate, non ultima quella di contribuire a risolvere il problema delle sofferenze bancarie. Per vedere come andrà a finire quella che in quest’ultimo mese, prima in modo sotterraneo, e poi a cielo aperto si può considerare come una guerra di trincea, occorre seguire i prossimi eventi. Il 25 giugno il cda della Cdp convocherà un’assemblea straordinaria e ordinaria: la prima per modificare lo statuto e la seconda per provvedere al rinnovo del Consiglio e alla nomina dei nuovi vertici. Le Fondazioni si sono rese disponibili a provvedere a una designazione concordata per la presidenza che andrà a Claudio Costamagna, designazione nell’ambito “di un’intesa volta a garantire la massima efficienza operativa, stabilità patrimoniale e adeguata redditività“, con i soci che chiederanno una politica di dividendi  nel 2015 simile al 2014, anche se le voci più ricorrenti dicono che sarebbero state ottenute garanzie anche per il 2016. (Livia Randaccio)

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