Produzione | Baxi

Le caldaie a idrogeno verde dal 2025

La strategia di sviluppo prodotto adottata da Baxi per contribuire a un futuro più sostenibile, ha portato ad un progressivo spostamento della produzione dalle caldaie standard a quelle ad alta efficienza. Ma il futuro è ancora più green con la diffusione di caldaie alimentate interamente a idrogeno con zero emissioni entro il 2025.
Baxi | Test monitoring produzione di caldaie.

Fondata nel 1925 come smalteria, Baxi spa si è distinta tra i più importanti stabilimenti di prodotti smaltati come scaldacqua elettrici e vasche da bagno, oltre a prodotti per il riscaldamento quali corpi scaldanti in acciaio. Fu solo alla fine degli anni ‘70 che Baxi iniziò a focalizzare la propria produzione nel settore del riscaldamento e nel 1999 è entrata a far parte del gruppo inglese Baxi Group, che nel 2009 ha costituito Bdr Thermea insieme a De Dietrich e Remeha.

Oggi Baxi opera nello stabilimento più grande del settore a livello europeo, contando su una produzione che arriva a 3.000 caldaie al giorno. Pioniera nel concetto di sistema ibrido, Baxi offre una gamma completa di prodotti energeticamente efficienti per garantire massimo comfort e risparmio.

Baxi spa e la sostenibilità ambientale sono cresciute insieme. Durante il suo percorso evolutivo, Baxi ha basato le proprie attività di progettazione e produzione di caldaie e sistemi per il riscaldamento ad alta tecnologia su un principio fondamentale: il futuro dipende dal costante sviluppo di prodotti tecnologicamente avanzati, in grado di coniugare un’elevata efficienza alla tutela ambientale. Da qui, l’indefesso impegno a sperimentare, ideare e sviluppare per prima sistemi altamente innovativi e coerenti con lo scopo.

La sostenibilità di Baxi

Avendo fatto della sostenibilità una priorità, Baxi analizza i suoi prodotti tramite Lca (Life Cycle Assessment), una precisa metodologia di calcolo, normata Iso 14040-44, in base alla quale è possibile quantificare l’impatto ambientale di ciascun prodotto lungo il ciclo di vita, dalla produzione (trasformazione delle materie prime) alle successive fasi di distribuzione, installazione, utilizzo e fine vita. I risultati ottenuti mediante Lca possono essere validati al fine di raggiungere la dichiarazione ambientale del prodotto in questione.

Baxi | Quantigìficare l’impatto della produzione di caldaie.

Com’è prevedibile, la fase in cui si verifica la maggiore produzione di Co2-equivalente (Co2-e) è quella di utilizzo. In base a un’analisi effettuata su una caldaia Baxi di nuova generazione, ipotizzando una vita di 17 anni, la quantità maggiore di anidride carbonica equivalente (99,6%) è emessa nella fase di utilizzo. Solo per una piccola frazione sul totale si può attribuire alla fase produttiva, e questo anche grazie al contributo dell’energia green autoprodotta (energia elettrica e idrogeno).

Queste considerazioni hanno portato il Gruppo Bdr Thermea, al quale Baxi appartiene, a fissare l’ambizioso obiettivo di ridurre mediamente del 30% (rispetto al 2019) le emissioni di Co2-e dovute all’uso del prodotto entro il 2030 agendo attivamente in tre ambiti in riferimento al framework Esg: ambientale (con una maggiore decarbonizzazione sia per l’attività produttiva che per i prodotti realizzati, l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l’adozione del principio della circolarità), sociale (sensibilizzazione della società, catene del valore e collaborazione con la comunità) e amministrativo (modalità virtuose di gestione aziendale e coinvolgimento degli stakeholders).

Baxi | Riduzione dell’impatto ambientale.

Evoluzione della caldaia a metano e progetto idrogeno

La strategia di sviluppo prodotto adottata da Baxi per contribuire a un futuro più sostenibile ha supportato il progressivo spostamento dall’utilizzo di caldaie standard a quelle ad alta efficienza (che implicano una riduzione di Co2-e emessa del 15% rispetto alle prime), all’adozione di caldaie ad alta efficienza certificate a lavorare con una miscela composta di metano e 20% di idrogeno (che comporta una riduzione fino ad un 22% delle emissioni di Co2-e rispetto alle caldaie standard) in attesa di arrivare, entro il 2025, alla diffusione su larga scala di caldaie alimentate interamente a idrogeno con zero emissioni nell’utilizzo della caldaia.

Il progetto idrogeno, infatti, non è più solo un’ipotesi, ma una proposta concreta che si avvia alla fase finale di sperimentazione sul campo: un numero di caldaie significativo (circa 400) verrà installato in vari Paesi europei allo scopo di dimostrare la valida alternativa ai tradizionali sistemi di riscaldamento. La caldaia a idrogeno è dunque una possibile soluzione per contribuire a raggiungere l’imprescindibile obiettivo della decarbonizzazione utilizzando come vettore di energia sostenibile l’idrogeno.

La nuova linea produttiva di caldaie a idrogeno

Baxi | Prima linea Europea per la produzione di caldaie funzionanti a idrogeno puro,

La nuova linea di caldaie a idrogeno, che si aggiunge ad altre 14 linee produttive, è un impianto pilota concepito per il learning on the job in sinergia con il reparto R&D. L’ area produttiva è, infatti, interconnessa con output e livelli di automazione più ridotti per favorire la flessibilità, il lavoro di team, la sperimentazione e il miglioramento del processo e del prodotto step by step.

La transizione energetica impone alle aziende del settore uno sforzo per passare da prodotti tradizionali a nuovi prodotti a zero emissioni di Co/Co2. Mentre i prodotti e i processi attuali basati sull’utilizzo di fonti energetiche tradizionali e combustibili fossili sono efficienti dal punto di vista prestazionale ma non sotto l’aspetto ambientale, la produzione delle caldaie a idrogeno si dimostra altamente sostenibile oltre che efficiente: l’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili (nello specifico, i 6.200 mq di pannelli fotovoltaici posti sul tetto dello stabilimento di Bassano del Grappa), e il processo di produzione dell’idrogeno avviene per elettrolisi in una struttura creata appositamente nell’area esterna al fabbricato.

L’impianto dispone di un Msn (Manufacturing Execution System) per gestire il processo. Per una maggiore flessibilità, l’assemblaggio avviene su carrelli, dove vengono eseguiti il collaudo funzionale completo e la verifica dei parametri, ed è presente un’area imballo per il completamento e la chiusura del processo.

1 commento

  1. L’uso dell’idrogeno prodotto per elettrolisi, e per me da molti anni, la soluzione definitiva del problema di produzione di energia per tutti gli usi. Sarei fortemente interessato a partecipare alla sperimentazione. Spero mi teniate in considerazione! Grazie

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