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Bim e imprese di costruzioni

Assimpredil Ance ha ospitato due seminari organizzati dal gruppo One Team, specializzato in software e consulenza per la progettazione, rivolti, il primo, agli operatori della domanda (in particolare alle società di promozione immobiliare), il secondo a quelli dell’offerta (non solo imprese di costruzioni ma anche società di pmc (project management consulting) che sono a tutti gli effetti interlocutrici sia della domanda che dell’offerta nella conduzione dei cantieri con l’obiettivo di ottimizzare costi, tempi e qualità delle opere.

L’applicazione del Bim (Building Information Modelling) nel settore delle costruzioni è più che mai di attualità in una fase congiunturale in cui i continui rincari dei fattori della produzione mettono in crisi la redditività delle commesse (sia pubbliche che private).

Ecco che ogni formula che permetta di aumentare l’efficacia/efficienza del processo in ogni sua fase (dalla committenza alla progettazione all’ esecuzione fino alla gestione/manutenzione) interessa più che mai gli operatori a ogni livello.

In quest’ottica Assimpredil Ance (la maggiore associazione territoriale dei costruttori) ha ospitato due seminari organizzati dal gruppo One Team, specializzato in software e consulenza per la progettazione, rivolti, il primo, agli operatori della domanda (in particolare alle società di promozione immobiliare), il secondo a quelli dell’offerta (non solo imprese di costruzioni ma anche società di pmc (project management consulting) che sono a tutti gli effetti interlocutrici sia della domanda che dell’offerta nella conduzione dei cantieri con l’obiettivo di ottimizzare costi, tempi e qualità delle opere.

Le tematiche del primo seminario, svoltosi il 16 marzo (ampliate alla questione, mai abbastanza considerata, della gestione delle opere durante il loro ciclo di vita) sono state anticipate in un articolo datato 1° marzo; quelle del secondo seminario, svoltosi il 21 aprile sono qui sotto tratteggiate nella forma del resoconto di come si è svolto il seminario.

Il Bim in cantiere

Numerosi sono i vantaggi per le imprese di costruzioni che utilizzano il Bim nello sviluppo del loro lavoro in cantiere e sono anche in continua evoluzione tecnologica tanto che l’aggiornamento professionale è di rigore.

Controllo di commessa – L’approccio Bim alle diverse fasi di realizzazione di un’opera assicura la più corretta gestione della commessa rispetto a quel grado di approssimazione (per non dire improvvisazione) che tradizionalmente ha caratterizzato i comportamenti di tutti gli operatori presenti in cantiere.

Esso si concretizza in un alto livello di monitoraggio di ogni aspetto, sia sotto il profilo esecutivo sia gestionale; rende possibile una costante analisi e raffronto dei parametri del progetto, un controllo della linearità e di eventuali scostamenti nella sua realizzazione.

I vantaggi per le imprese di costruzioni (sia generali che subappaltatrici) sono la verifica delle interferenze tra i componenti edilizi, il controllo dei costi, la gestione delle varianti e, a conclusione dei lavori, la disponibilità di un modello digitale finale completo che permette una maggiore efficienza e precisione nella successiva attività di facilities management regolata da contratti noti come global service.

Programmazione lavori – I pro del Bim si estendono anche alla fase di programmazione dei lavori: le WBS (Work Breakdown Structures) contenute nel modello 3D possono essere utilizzate in fase di preventivazione tramite applicazioni di computo metrico, oltre che di pianificazione delle opere, grazie a simulazioni accurate che tengono conto anche delle variabili tempo (4D) e costo (5D).

Gestione del progetto in cantiere – Questa attività, tanto più complessa quanto più numerose sono le aziende coinvolte nella realizzazione dell’opera, beneficia delle informazioni contenute nel modello 3D: esse permettono una puntuale verifica delle attività esecutive con relativo aggiornamento del giornale lavori.

Gestione mobile da remoto – Lo sviluppo della connettività e il ricorso a dispositivi telematici sempre più potenti di comunicazione offrono l’opportunità di gestire il progetto, il cantiere e le manutenzioni direttamente in situ o da remoto sfruttando la tecnologia cloud per mettere in collegamento i team di lavoro, oltre che consultare, aggiornare e modificare i dati del modello BIM in qualsiasi luogo e momento.

Strumenti di controllo e gestione della commessa – La programmazione dei lavori che deriva dal computo metrico realizzato partendo dai modelli 3D può essere integrata con appositi software per monitorarne l’avanzamento sia in termini temporali che economico-finanziari.

Controllo costi – Il lavoro in modalità BIM consente una verifica in tempo reale degli scostamenti e l’aggiornamento costante dei preventivi in funzione delle modifiche di progetto così come vengono man mano introdotte.

Integrazione con il cronoprogramma – Integrando il modello BIM con il tradizionale diagramma di Gantt è possibile fornire dati relativi a parti del progetto per verificare le attività e i relativi tempi; inoltre, utilizzando strumenti di visual management (nell’ampio spettro della “realtà virtuale”) è possibile ottenere Sal (stati avanzamento lavori) sempre aggiornati con le relative tempistiche.

Eliminazione delle interferenze – Ricorrendo al BIM è possibile sia simulare l’evoluzione nel tempo delle fasi di realizzazione dell’opera che eseguire audit specifici ottenendo un quadro a priori delle possibili interferenze tra i componenti edilizi e di conseguenza individuare preventivamente le soluzioni più opportune.

Bim e Wbs – I dati contenuti nel modello 3D circostanziano fino alla minima scala di dettaglio tutte le lavorazioni contenute nella scala gerarchica Wbs e i relativi aggiornamenti necessari a seguito di varianti e modifiche del progetto.

Redazione di elaborati richiesti dalla legislazione – I dati del progetto 3D agevolano fortemente la descrizione delle fasi operative che verranno svolte in cantiere, delle relative criticità e delle azioni di prevenzione/riduzione di rischi per la sicurezza, questi ultimi da includere nei “piani di sicurezza e coordinamento”.

Partendo da questo quadro conoscitivo sempre più condiviso si è sviluppato il dibattito a più voci.

Digital Tranformation Days | Assimpredil Ance – One Team.

Gloria Domenighini | Direttore Generale Assimpredil Ance

«Auspichiamo che le misure in fase di definizione da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando in materia di sicurezza nei cantieri finanziati dal Pnrr permettano di supportare efficacemente le innovazioni gestionali e tecnologiche che già molte imprese stanno approntando. La digitalizzazione e i modelli organizzativi supportati dal Bim sono una valida risposta per la gestione della sicurezza del lavoro. Un’industria, come quella delle costruzioni, nei cui cantieri lavorano imprese molto diverse per dimensioni, contratti di lavoro applicati e specializzazioni fa emergere l’esigenza di unificare uno standard di sicurezza in cantiere e di poterlo controllare nelle fasi applicative. Quello che è certo è che le norme sulla sicurezza vanno formulate in modo propositivo e non punitivo, e da questo punto di vista ogni avanzamento nell’applicazione del Bim è un contributo a una cultura del cantiere sempre più socialmente impegnata. Certo, rispetto ai processi in atto in altri comparti industriali, non aiuta che il settore delle costruzioni sia caratterizzato da una filiera così complessa con più di un milione di soggetti iscritti al sistema delle Camere di Commercio. Questa è una frammentazione che certamente rallenta l’innovazione e rende più difficile innescare processi diffusi di digitalizzazione ma è il modello imprenditoriale del nostro Paese che dobbiamo impegnarci a migliorare e rendere più competitivo».

Riccardo Perego | Presidente One Team

«Il tema della sicurezza in cantiere è fondamentale e già premia nelle gare pubbliche chi performa meglio, con conseguente crescente ricorso a software sofisticati. Ecco spiegato il fatto che One Team possa puntare quest’anno a 40 milioni di fatturato. Il mercato è anche in crescita perché il committente privato si adegua all’uso del Bim dopo che lo ha sperimentato (obbligatoriamente) nel pubblico (e ne ha apprezzato i criteri premiali da parte dei committenti). Va considerato senz’altro incentivante il fatto che le aziende più impegnate possano anche impegnarsi nella ricerca e sviluppo, come è il caso del progetto “Metabuilding” europeo gestito da Ance e Federcostruzioni. Il relativo bando è stato pubblicato il 1° marzo con un’opportunità di candidarsi che scade il 25 maggio. Il progetto è alla sua seconda edizione e rappresenta un indubbio sviluppo rispetto alla prima perché incentiva maggiormente l’implementazione pratica di sistemi digitali».

Aldo Norsa | Direttore Scientifico Guamari

«L’organizzazione di questo secondo seminario è stata più facile del primo (rivolto alle società di committenza) perché il grado di sensibilizzazione delle imprese di costruzioni all’uso ottimale di tutte le opportunità offerte loro dal Bim (in cantiere, ovviamente, ma anche in sede per potenziare la loro capacità di rispondere ai bandi di appalto, di sviluppare una progettazione davvero costruttiva e di proporre soluzioni ottimali anche in termini di ciclo di vita di quanto si apprestano a costruire) è sempre più alto. Nello specifico mercato dell’edilizia privata (che, quando ci si incontra a Milano, conta eccome perché incide per ben il 70 percento sull’attività delle costruzioni) se si volesse attribuire una sorta di “pagella” alle imprese più avanzate in  tema di utilizzo della realtà aumentata così come di ricorso al digital twin quella che probabilmente è oggi meglio attrezzata è Cmb, anche perché, come Colombo Costruzioni, si cimenta negli edifici più sfidanti, quali per tutti i grattacieli (spesso delle forme più originali).  Quanto ai sistemi di monitoraggio e sensoristica più avanzati essi sono implementati per esempio da Gemmo nella sua qualità di società, originariamente specializzata nell’impiantistica, oggi sempre più impegnata nel facilities management (ovviamente di edifici complessi come gli ospedali ma più recentemente anche di edifici civili dell’impegno dei grattacieli. Le tre società sono qui ben rappresentate da Bim managers ai quali consiglio i nostri ospiti di rivolgersi per rendere più proficui gli scambi».

Digital Tranformation Days | Assimpredil Ance – One Team.

Alberto Pavan | Professore Associato Politecnico di Milano

«Già sugli investimenti del Pnrr si spinge per il Bim perché una componente del piano è digitale. Nel decreto “Baratono 2” dell’agosto 2021 si rimarca l’importanza del capitolato informativo (che dev’essere chiaro perché garantisce che l’esecuzione è a regola d’arte). Dal “Baratono 2” sono esclusi i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il problema è che tipicamente il progetto esecutivo non è mai dettagliato al punto da essere costruibile come tale e quindi il ricorso al Bim richiede un passaggio successivo quale la redazione di un progetto costruttivo. Attenzione però: sconsiglio alle imprese di costruzioni di subappaltare i servizi digitali perché questi devono diventare un patrimonio internalizzato che serve a migliorare l’azienda. Delegare queste funzioni non serve davvero anche se svolgere al proprio interno è indubbiamente un investimento non da poco. Ma i risultati si vedono: infatti, il gemello digitale è molto più dell’elaborato “as built”. Attenzione poi a un altro aspetto più attinente alla politica industriale. Le premialità in sede di aggiudicazione a cui faceva riferimento Riccardo Perego sono molto ambite in una congiuntura di esasperata competitività quale l’attuale e cercare di ottenerle è obiettivo primario di una gestione aziendale proattiva. È sempre più vero che l’impresa deve redigere un progetto costruttivo e non accontentarsi dell’esecutivo anche per assicurarsi che ogni Sal “as built” contribuisca all’obiettivo ultimo: che l’impresa sia pagata tempestivamente ed equamente. Ovviamente non si tratta di progettare ulteriormente ma di arricchire il progetto di tutto quello che si realizza in cantiere. Poi nella fase di gestione dell’opera poiché l’impresa che ha disponibili i dati più completi si rende indispensabile agli occhi del committente potrebbe nascerne un nuovo ramo di business che procura fatturat nel tempo (in servizi anziché in lavori)».

Manuele Cassano e Antonio Devito | Bim Manager One Team

«La transizione digitale con l’utilizzo di sempre più sofisticati dispositivi mobili permette di ridimensionare il lavoro svolto nelle baracche di cantiere e lavorare con maggiore flessibilità in situ al computer. Per la progettazione, Revit punta molto all’interdisciplinarietà (architettura, impianti, strutture). Navisworks assicura la verifica delle interferenze (clash detection) che avviene in forma 4D. Dal punto di vista premiale offrire la capacità di gestione integrata del digitale è importante in risposta all’offerta di gestione informativa. Il punteggio premiale può diventare persino preponderante se l’offerta è completata dal progetto costruttivo (e dalla sua gestione). Un oggetto Bim può essere arricchito di innumerevoli dati (non solo in merito a costi e tempi ma anche a scelte di gestione). Vi sono più figure specializzate che concorrono al risultato in azienda: ovviamente il Bim manager (a livello aziendale), ma anche il coordinator (a livello della singola commessa) e lo specialist; né va dimenticato il Cde (common data environment) manager (che gestisce l’ambiente di condivisione dati ACDat, che non è altro che un cloud, vale a dire una nuvola). Poi c’è la progettazione collaborativa (per esempio per individuare ed eliminare un’interferenza). In cantiere si può avere tutto il progetto “in tasca” (con lo smartphone). La piattaforma permette di visualizzare il diagramma di Gantt. Il Metodo One Team Approccio Abile è proposto da sei anni ed è stato testato con quasi quattrocento clienti (non solo tra le imprese di costruzioni). Il cuore del metodo è l’assistenza al progetto, poi in parallelo si svolge il “project coaching” che non può però prescindere da un adeguato Bim introduction plan. È importante che vi sia un frequente feedback del cliente. Ma non bisogna “bruciare” i tempi: tutte queste fasi richiedono almeno nove mesi».

Digital Tranformation Days | Assimpredil Ance – One Team.
Digital Tranformation Days | Assimpredil Ance – One Team.

Digital Tranformation Days | Assimpredil Ance – One Team.

Ottavio Sica | Bim Coordinator Ing. Ferrari

«L’impresa Ing. Ferrari realizza soprattutto edifici industriali e direzionali provenendo da una cultura impiantistica che la avvantaggia rispetto ai concorrenti caratterizzati da una cultura prettamente edile: ma diversifica anche in una società di forniture in ambito sanitario. La prima fase del lavoro è l’assistenza all’ufficio gare per valutare i modelli ricevuti dal committente (che quasi mai per le tipologie in cui l’impresa opera forniscono un capitolato informativo). La fase 2 è la valutazione del progetto esecutivo. La 3 è la progettazione costruttiva (per arrivare al Lod E, vale a dire al livello di dettaglio “as built”, secondo la normativa Uni) con eventuali modifiche che è consigliabile siano sempre proposte come volute dall’architetto. Può capitare di decidere altre forometrie da utilizzare (in accordo con la direzione lavori). In certi casi viene chiesto alle imprese più sofisticate il “Cad to Bim”: esso permette di apprezzare l’importanza degli “staffaggi” per progettare impianti. Quello di Ing. Ferrari è un caso d’impresa “propositiva” verso il cliente: in futuro questa non sarà un’opzione ma un must perché ogni impresa per essere davvero competitiva dovrà elaborare progetti costruttivi propositivi. Poi, attraverso successive fasi, si arriva alla condivisione dei modelli Bim con i capicantiere dando loro un supporto tridimensionale. Se si vuole crescere è giusto cominciare da clienti con particolari esigenze come quelli dell’industria farmaceutica. Un altro compito tipico di un’impresa performante è la direzione lavori interni: essa può anche comportare la redazione di Sal con ricorso al Bim. La fase 6 è quella del rilievo laser scanner, la 7 si esplica negli elaborati per il “commissioning” (vale a dire per l’avvio della produzione)».

Lorenzo Pirone | Computational Designer Rimond

«La nostra è un’azienda multidisciplinare, con una forte componente ingegneristica: una “one stop shop” in grado di coprire tutte le fasi del processo. Rimond si è fatta conoscere in occasione dell’Expo 2015 di Milano, costruendo come main contractor l’UAE Pavilion firmato Foster + Partners, poi disassemblato e riassemblato negli Emirati (sempre da Rimond). Grazie al digitale, l’industria manifatturiera ha fatto notevoli progressi in termini di produttività, mentre invece il mondo delle costruzioni non è progredito allo stesso modo: per recuperare questo ritardo è necessario integrare le competenze. La cultura di Rimond proviene dall’industria manifatturiera in particolar modo a proposito dell’approccio digitale e la strutturazione del processo, che in quell’ambito sono più che mai integrati. Il caso di studio scelto per questa testimonianza è la cupola dell’Al Wasl Plaza, il cuore dell’Expo 2020 di Dubai, progettata dalla società Adrian Smith + Gordon Gill Architecture con l’apporto di Thornton Tomasetti per l’ingegneria. Il wireframe core model, un modello che fornisce una rappresentazione schematica della struttura e di tutte le relative interfacce, è stato usato per veicolare il processo di design for fabrication and manufacturing arrivando persino a ottimizzare la struttura, che ha dovuto essere ridisegnata per l’80 percento. A partire da questo input la società di carpenteria metallica Cimolai (in joint venture con Rimond) ha elaborato il modello di fabbricazione degli acciai. L’impegno per una realizzazione così prestigiosa è enorme: la struttura è composta da circa 14 chilometri di profili circolari cavi da 20″ per un peso totale di 2.350 tonnellate».

Marco Baccaro | Partner B&B Progetti e Ilario Sestito | Responsabile Pianificazione Tempi e Controllo Costi Borio Mangiarotti

«Se si vuol approfondire l’operato di una tipica impresa di costruzioni impegnata in progetti edili non una tantum come quelli illustrati in precedenza, il caso di Borio Mangiarotti può far scuola. L’assimilazione del ricorso al Bim è stata possibile ricorrendo alla partnership con una società specializzata nel project management consulting, B&B Progetti, che presidia tutti i giorni i cantieri dell’impresa, con “colletti bianchi” a stretto contatto con “colletti blu”. Questo team di lavoro, pur non arrivando fino alla fase operativa (che resta ovviamente di competenza dell’impresa anche per i risvolti di responsabilità che questo comporta) ha determinato una forte simbiosi tra le due organizzazioni e l’identificazione condivisa del percorso che ha portato alla razionalizzazione dei workflow».

Alessandro Valsecchi | Vice Presidente Ance Giovani

«Il Superbonus è un ottimo strumento che però doveva avere dei tempi di applicazione molto più lunghi, almeno 10 anni; la limitazione a un lasso di tempo più breve ha comportato gravi difficoltà alle imprese sotto vari aspetti: la carenza delle materie prime, la mancanza di manovalanza adatta a eseguire le opere, l’aumento senza controllo dei costi e la nascita (e questo è l’aspetto più deprecabile) di tante società finalizzate a speculare sulle cessioni del credito. A questo proposito per fortuna con le ultime modifiche introdotte il Governo limiterà l’affidamento dei lavori alle sole società che applicano il contratto edile e sono uffici, era un vincolo da introdurre dall’inizio. Per quanto riguarda il ricorso al Bim serve anche alle piccole imprese, va loro spiegato che non è un software ma un metodo, inoltre vanno aiutate e affiancate a intraprendere il lungo processo d’implementazione aziendale».

Bruno Daniotti | Professore Ordinario Politecnico di Milano

«Per capire il Bim bisogna tornare alla storia dell’industrializzazione edilizia negli anni ’70 (e al ruolo dell’Università e dell’associazione Building Smart). Per le imprese può interessare assumere i laureati del Polimi o inviare loro dirigenti a seguire corsi di aggiornamento da noi. Vorrei anche ricordare che INNOVance, il progetto pilota del 2011 (!) per la creazione di una banca dati con tutte le informazioni scientifiche, tecniche ed economiche utili alla filiera delle costruzioni, pur non essendo diventato un programma ufficiale si è però trasfuso in un altro progetto, BimRel (promosso dalla Regione Lombardia) che sta cercando lo sponsor giusto per diventare operativo. Esso è nato per gli appalti pubblici ma intende ampliare il campo d’azione anche ai privati e soprattutto includere un riferimento ai prezzari (argomento di grande attualità in questa difficile congiuntura economica)».

Aldo Norsa – Imprese Edili

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