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Botel 2.0: prototipo di albergo diffuso sull’acqua

Quale miglior elemento dell’acqua per accogliere un’unità abitativa nell’ottica della reversibilità? Il Botel 2.0 è stato posto in acqua con semplicità e allo stesso modo potrà essere rimosso in quanto non ha alcun allacciamento o vincolo: è semplicemente ancorato.

Il Botel 2.0 è un’unità galleggiante ancorata nel golfo di Porto Ceresio, sul lago di Lugano. La struttura si divide in due aree principali: una completamente vetrata e adibita a ufficio, un’altra arredata come camera d’albergo e ora utilizzata come esposizione. Completano il tutto un piccolo angolo cottura e un bagno completo di doccia.

Non a caso, quest’unità rappresenta un prototipo per strutture similari che in futuro daranno luogo a un vero e proprio albergo diffuso sull’acqua.

Tra edilizia e nautica

Il sistema di galleggiamento prescelto, sviluppato dalla Janson Bridging, consiste in una struttura in pvc stratificato composito su cui sorge una sovrastruttura metallica: inizialmente quest’ultima era in ferro, mentre nel progetto finale si è optato l’alluminio.

Per la parte prettamente edilizia sono stati utilizzati dei tamponamenti in una struttura in legno a telaio, con pannellature in Osb, e un isolamento tradizionale di 12 centimetri. Delle speciali paste sono state applicate nei punti d’aggancio tra le due strutture, per limitare le correnti galvaniche.

Il pvc stratificato è stato quindi  utilizzato come isolamento spinto della parte galleggiante: la cosa ha evitato l’impiego di ulteriori isolanti termici. Le doghe in legno di larice presenti all’esterno sono state trattate con una bruciatura superficiale e successivamente spazzolate per cristalizzarne le parti molli e garantire l’assenza di manutenzione per alcuni anni.

Impatto zero

«Il consumo del territorio nell’ultimo ventennio è stato eccessivo rispetto alle esigenze. Quale miglior elemento dell’acqua per accogliere un’unità abitativa nell’ottica della reversibilità? Il Botel 2.0 è stato posto in acqua con semplicità e allo stesso modo potrà essere rimosso in quanto non ha alcun allacciamento o vincolo: è semplicemente ancorato», spiegano i geometri Gaetano Gucciardo e Roberta Turra, che per questo progetto hanno creato la startup-innovativa Botel Diffuso dei Laghi.

L’energia elettrica è prodotta da pannelli solari ad alto rendimento e turbine micro-eoliche: un impianto domotico consente la gestione di utenze e scenari. La depurazione delle acque reflue è a ciclo chiuso, senza nessuna immissione nell’ambiente.

testo e video di Stefano Troilo

CHI HA FATTO COSA
Progettazione e direzione lavori
Il Laboratorio studio associato, Varese
Sistema di galleggiamento
Janson Bridging Italia, Brescia
Progettazione, ST Servizi Tecnici, Venezia
Trattamento legno, rivestimento esterno
Tree Suites, Cocquio Trevisago, Varese
Impianto fotovoltaico e mico-eolico
Etne, Novara
Impianti elettrici e domotica
DML Impianti, Besozzo, Varese
Tamponamenti esterni, coperture e lattonerie
Carpenteria Lombarda, Mesenzana, Varese
Progettazione impianto acque reflue
Studio SIAI, Laveno Mombello, Varese
Impianti idrico-sanitari
Gregorini Edilclima
Serramenti
Zoccarato Serramenti, Brebbia, Varese
Sollevamento e infissione pali
Polita Trasporti, Cunardo, Varese
Servizi nautici
CO-MAR, Laveno Mombello, Varese
Cartongessi
Nezha Kujtim, Besozzo, Varese
Sistema del verde
Floricoltura Lago maggiore, Gemonio, Varese
Finiture interne
L’Imbianchino, Laveno Mombello, Varese
Pavimentazioni interne
Acero Rosso, Castello Cabiaglio, Varese
Arredamento spazio espositivo
Zilio interni, Bisuschio, Varese
Ristorazione
Tana d’Orso, Varese

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