Ance | Osservatorio 2019

Buia (Ance): di questo passo edilizia ai livelli pre-crisi solo nel 2045

L’osservatorio congiunturale Ance conferma la stima positiva per le costruzioni nel 2019, che non basta però a garantire la crescita necessaria al settore dopo la pesantissima crisi. A giudizio dell’Ance infatti, le lievi variazioni positive riscontrate nei livelli produttivi settoriali non possono assolutamente essere sufficienti a garantire lo sviluppo che serve in questo momento al settore e, ancor di più, al Paese.

Gabriele Buia | Presidente Ance

«La crescita del settore delle costruzioni permetterebbe al Paese di recu-perare mezzo punto di Pil l’anno, consentendo di riallinearci agli altri Pae-si Ue. Ad oggi, i timidi segni positivi per le costruzioni, non possono essere letti come un’inversione di tendenza, ma, piuttosto, come una fisiologica di-namica, spesso impercettibile per il sistema industriale e per i cittadini, di un comparto ridotto ai minimi storici».

Presentazione Osservatorio Ance 2019.

Edilizia, incrementi trascurabili

La “crescita che non si sente” è un titolo perfetto per esprimere la situazione economica dell’industria delle costruzioni delineata nell’osservatorio congiunturale di Ance. Vediamo in sintesi il quadro del settore che l’osservatorio fornisce con i principali indicatori di una “crisi” che quindi persiste.

Qui le slide

L’economia italiana nel corso dell’ultimo decennio ha vissuto una grande recessione e, a differenza dei principali paesi europei, ancora non ha recuperato i livelli pre-crisi. Nello scorso anno, infatti, il Pil si è chiuso al di sotto del 4,1% rispetto al 2007 (contro il +11,3% della Francia e +15,5% della Germania).

Il tasso di crescita registrato nel 2019 dall’economia italiana, infatti, è risultato prossimo allo zero e anche le prospettive per questo nuovo decennio, purtroppo, sono tutt’altro che entusiasmanti, complici oltre ai fisiologici problemi interni al nostro Paese, anche una situazione incerta del contesto internazionale.

La debolezza dell’economia italiana nel tempo è dovuta a scelte di politica economica ispirate al sostegno dei consumi piuttosto che degli investimenti. È mancato l’apporto del settore delle costruzioni.

Nel 2019 gli investimenti in costruzioni sono cresciuti del 2,3% rispetto al 2018. Non si tratta però di un aumento in grado di segnare una vera svolta e di stabilizzare un settore che negli ultimi 11 anni si è ridotto ai minimi storici  Dopo un’iniziale fiammata della produzione, nella seconda parte del 2019, si registra una tendenza a un indebolimento.

Nel 2019 si è verificato il primo segnale positivo +2,9% d’investimenti in opere pubbliche, dopo una caduta iniziata nel 2005. La crescita del 2019 è, però, totalmente insufficiente per parlare di uscita dalla crisi per un comparto che ha perso complessivamente dal 2005 al 2019 il 58% degli investimenti.

A livello locale la spesa in conto capitale ha registrato un aumento del 16%, grazie allo sblocco degli avanzi di amministrazione degli enti locali e ai programmi di spesa previsti nelle ultime leggi di bilancio (piano spagnolo). Grandi differenze tra il Nord che viaggia su percentuali di spesa oltre il 20% e il Sud fermo al +4%. Tale aumento non riduce la forbice tra spesa corrente e spesa in conto capitale che rimane sotto del 47% rispetto al 2008.

Permangono difficoltà e incertezze per i grandi enti di spesa, quali Anas, a causa dei tempi lunghissimi di approvazione dei rispettivi Contratti di Programma che hanno determinato l’accumularsi di ritardi rispetto alla programmazione. A queste difficoltà si sono aggiunti ritardi causati da: ristrutturazioni interne, lungaggini burocratiche e tempi troppo lunghi per approvare e bandire i progetti.

Nel 2019 la produzione di nuove abitazioni è cresciuta del 5,4% rispetto al 2018. Negli anni precedenti, però, tale comparto ha evidenziato una drastica contrazione dei livelli produttivi di oltre il 70%, risultando il più penalizzato dalla lunga e pesante crisi. Continuano a crescere anche le compravendite che nel 2019 si sono attestate intorno alle 600mila unità.

Particolarmente allarmanti, però, sono i dati sui permessi di costruire che nel primo trimestre 2019 sono diminuiti dello 0,9% nell’edilizia residenziale e del 7,9% in quella non residenziale. Un calo che nei prossimi anni potrà portare effetti negativi sugli investimenti.

Nel secondo e terzo trimestre 2019 i finanziamenti alle imprese per il comparto residenziale hanno registrato diminuzioni, rispettivamente del 2,2% e dell’1,8%, e quelli per il comparto non residenziale sono scesi di oltre il 30% rispetto ai primi nove mesi del 2018. Un rinnovato blocco del credito per il settore. Diminuiscono anche i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni erogati in Italia. I dati dei primi nove mesi del 2019 sono negativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un calo dell’8,2%.

La Legge di bilancio per il 2020 ha penalizzato la spesa in conto capitale, destinando gli spazi finanziari concordati con la Commissione Europea a spese di natura corrente, nel tentativo, più volte fallito, di sostenere la crescita economica attraverso i consumi, piuttosto che con gli investimenti pubblici.

Come più volte accaduto negli ultimi anni, le nuove risorse destinate agli investimenti pubblici nella Legge di bilancio vengono rimandate sempre all’anno successivo. La previsione Ance per il 2020 è di un aumento degli investimenti in costruzione solo dell’1,7% in termini reali. Con riferimento ai singoli comparti:

  • Investimenti nella nuova edilizia abitativa +2,5% rispetto al 2019 – prosegue tendenza positiva, seppur d’intensità più contenuta rispetto agli anni precedenti.
  • Investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo +1,5% grazie all’impatto dei primi interventi con eco e sismabonus su interi condomini e del bonus facciate.
  • Investimenti in non residenziale privato +0,4%.
  • Investimenti in opere pubbliche +4% dovuto essenzialmente alla ripresa dei bandi di gara degli anni precedenti e al rifinanziamento del Piano spagnolo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here