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Buia lancia il Patto di Cantiere, i sindacati edili rispondono

«...Un primo passo per un Patto di Cantiere è quello di creare le condizioni per tutelare sempre di più la salute e la sicurezza dei lavoratori, insieme al rinnovo dei contratti collettivi territoriali fermi da anni per contrarietà delle imprese e dello stesso Ccnl, scaduto da mesi».

Ieri all’assemblea Ance, il presidente Buia ha lanciato il cosiddetto “Patto di Cantiere” nel quale imprese e lavoratori s’impegnano ad adottare comportamenti adeguati e a seguire scrupolosamente le misure di prevenzione con la collaborazione delle istituzioni, degli organismi di controllo e degli enti bilaterali di settore.

Gabriele Buia ha ricordato che ci vuole il contributo di tutti gli operatori e la piena consapevolezza dell’importanza di prevenire ogni giorno il rischio di infortuni.
Come sappiamo infatti, spesso i pericoli maggiori si annidano proprio nei luoghi abituali, che conosciamo meglio, dove abbassiamo la guardia convinti che le disgrazie capitano sempre agli altri. Solo insieme  – ha detto – possiamo vincere anche questa sfida. Abbiamo dimostrato di saperlo fare nell’emergenza. Grazie ai protocolli per la sicurezza che insieme al sindacato abbiamo adottato, tra i primi, in pieno lockdown, il nostro settore è stato uno di quelli a più basso tasso di contagio nei luoghi di lavoro.

La risposta dei sindacati edili

«Primo passo sottoscrivere buon rinnovo contrattuale. Se ci sono contenuti importanti, merito e risorse a favore di un lavoro di qualità, ben pagato e sicuro, per qualificare anche imprese e settore, patto è anche una bella parola. Un primo passo per un Patto di Cantiere è quello di creare le condizioni per tutelare sempre di più la salute e la sicurezza dei lavoratori, insieme al rinnovo dei contratti collettivi territoriali fermi da anni per contrarietà delle imprese e dello stesso Ccnl, scaduto da mesi. A fronte di una crescita a doppia cifra del settore e di previsioni rosee anche per i prossimi anni, grazie ai vari bonus, incentivi e alle stesse risorse del Pnrr destinate a opere pubbliche e riqualificazione vi sono tutte le condizioni per affrontare le grandi distorsioni e ingiustizie presenti nei cantieri, a partire dal fatto che siamo il settore che ha il più alto tasso di sotto inquadramento in assoluto (il 76% degli operai con decenni di esperienza sono inquadrati al 1 livello come semplici manovali, contro una media del 26% negli altri settori privati). Servono significativi investimenti su formazione e sicurezza, per rilanciare scuole edili e Cpt e per introdurre sempre più innovazione e sostenibilità nelle stesse professionalità operaie, tecniche ed impiegatizie. Servono infine aumenti salariali importanti per riconoscere il grande contributo che stanno dando i lavoratori oggi e per attrarre più giovani possibili, consapevoli anche della gravosità e fatica del lavoro in cantiere».

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