Edilizia sanitaria | Cittadella, Padova

Calcestruzzo, acciaio e vetro per la nuova piastra servizi della struttura ospedaliera

L’edificio ha un’impronta rettangolare e si collega alla hall d’ingresso di recente realizzazione e al blocco ospedaliero esistente. Caratterizzato da ampie vetrate e da superfici opache, rivestite con pannelli in fibrocemento, in sommità presenta un’elipiazzola per le emergenze. Le tramezzature interne sono realizzate con pareti a secco con doppie lastre in gesso rivestito su entrambi i lati e riempimento con pannelli fono-isolanti in lana di roccia.

L’area ospedaliera è ubicata nel quadrante sud-est di Cittadella ed è compresa in un intorno urbano altamente differenziato: è delimitato a ovest dalle mura, a est dalla ferrovia che divide la città dalle aree industriali, a sud del quartiere storico nato attorno a Porta Padova e, verso nord, dal quartiere storico formatosi attorno alla porta orientale della città, porta Treviso, e da un’area di più recente edificazione, e in buona parte ancora libera, adibita a servizi collettivi.

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Il contesto urbano ove è ubicata l’area ospedaliera. I prospetti dell’edificio sono caratterizzati da pareti trasparenti realizzate con profili in alluminio e vetrocamera basso-emissivo di sicurezza e pareti opache realizzate con il sistema della facciata ventilata. I pannelli di rivestimento esterno sono in fibrocemento, con fissaggio a vista, e alternano campiture di tinta uniforme ad altre nelle quali pannelli gialli e blu si compongono per dar luogo a un effetto pixel.

cittadella_striolo_fochesato_dcittadella_striolo_fochesato_eL’edificio ha un’impronta rettangolare (38×60 m) e si collega alla hall d’ingresso di recente realizzazione e al blocco ospedaliero esistente. L’esterno è caratterizzato da ampie vetrate e da superfici opache, rivestite con pannelli di fibrocemento, e dalla presenza, in sommità dell’angolo nord-est, di un’elipiazzola per le emergenze. Sul lato sud emerge, dal filo dell’edificio, un imponente volume a sbalzo su due livelli che ospita i reparti di mammografia e dialisi.

Il cantiere

La fondazione è di tipo superficiale a platea con cordoli perimetrali in c.a., casseri in polipropilene tipo «igloo» e cappa di chiusura. L’impermeabilizzazione è realizzata mediante teli bentonitici che rivestono l’intera fondazione senza soluzione di continuità.

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Impermeabilizzazione della fondazione.
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Strutture in elevazioni del piano seminterrato.
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Vespaio aerato.

I muri contro terra in c.a. sono impermeabilizzati mediante stesa di un cemento osmotico, protetto da una barriera a rilievi tronco-conici. La realizzazione di un vespaio aerato consente di smaltire all’esterno l’eventuale presenza di gas radon.

I solai sono di tipo predalles a lastre tralicciate, con casseri di alleggerimento in polipropilene e cappa di chiusura in c.a. I muri in elevazione in c.a. sono realizzati mediante casserature in pannelloni metallici.

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Strutture in elevazioni in c.a.

Corpo a sbalzo in carpenteria metallica preassemblato

Il corpo a sbalzo, sul lato sud dell’edificio, è realizzato con una struttura in carpenteria metallica con solai in lamiera grecata; la struttura è protetta da lastre antincendio per garantire il grado di resistenza al fuoco richiesto. Gli elementi principali, assemblati a terra, sono stati poi sollevati in quota e imbullonati alla struttura dell’edificio.

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Volume a sbalzo in acciaio.

Piano impiantistico con struttura metallica in copertura

Anche il piano impiantistico in copertura è realizzato con struttura metallica; i tamponamenti in questo caso, montati sopra un cordolo in calcestruzzo, sono in pannelli sandwich lisci in acciaio zincato con coibente interno in lana di roccia. Il rivestimento finale del piano è dato da una lamiera stirata in acciaio zincato e verniciato. I canali di gronda e i pluviali sono posizionati internamente ai pannelli di tamponamento; questi ultimi fuoriescono alla base del cordolo in c.a. e scaricano direttamente sulla copertura del piano sottostante. La copertura è stata realizzata con elementi dello stesso tipo, ma con greca accentuata, posti in opera con una pendenza del 7%. Il pacchetto di copertura, del piano sottostante a quello impiantistico, è stato realizzato con pannelli coibenti, massetto delle pendenze, guaina impermeabilizzante, protetta da geotessuto, e quadrotti cementizi con finitura in ghiaino lavato, posati su supporti in pvc.

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Vano impianti in copertura.
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Tamponamento e copertura del vano impianti.

Facciate vetrate

Le pareti trasparenti sono realizzate con profili in alluminio e vetrocamera basso-emissivo di sicurezza. Le porzioni di grandi dimensioni utilizzano il sistema di facciata continua a montanti e traversi, posizionati esternamente, rispetto al filo del solai. In corrispondenza di questi, la lastra trasparente è sostituita da un pannello coibentato cieco che nasconde la testa dei solai stessi.

La partizione orizzontale dei moduli di facciata ha favorito l’inserimento di aperture a vasistas motorizzate. Nelle parti esposte a maggiore soleggiamento, le facciate vetrate sono protette da frangisole esterni in alluminio, orientabili, a sezione ellittica sostenuti da una struttura costituita da tubolari in acciaio zincato con piedritti. Per garantire la pulizia esterna dei serramenti, a ogni piano la struttura esterna sorregge un piano largo 80 cm, realizzato con grigliato in acciaio zincato, accessibile solo da personale autorizzato, addetto alle manutenzioni, tramite porte dotate di chiave.

Tramezzature interne

Le tramezzature interne sono realizzate con pareti a secco con doppie lastre in gesso rivestito su entrambi i lati e riempimento con pannelli fono-isolanti in lana di roccia. Le necessarie compartimentazioni antincendio (Rei 120′) hanno un’anima realizzata con blocchi in calcestruzzo cellulare, dello spessore pari a 10 cm, rivestita su entrambi i lati con laterizio forato dello spessore di 8 cm; le contro-pareti consentono di realizzare tutte le integrazioni impiantistiche (linee elettriche, tubazioni e terminali) senza compromettere l’integrità della parete centrale e quindi la resistenza al fuoco richiesta.

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Collegamento pilastri-eliporto.
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Montaggio delle facciate ventilate.

Controsoffitti

Per quanto riguarda i controsoffitti, in linea generale, si sono scelte lastre in gesso rivestito, poi rasate e tinteggiate, per poter dare una continuità al soffitto. Gli accessi all’impiantistica a controsoffitto sono possibili mediante botole d’ispezione realizzate con lo stesso materiale. In prossimità delle facciate, i ribassamenti sono ridotti il più possibile per non interferire con i moduli vetrati più alti: per far ciò si sono dovute realizzare delle velette verticali, sempre in gesso rivestito. I percorsi principali, la camera calda, e altri locali, presentano controsoffitti in quadri di acciaio zincato e verniciato, adeguatamente forati, al fine di garantire un buon comfort acustico degli ambienti in cui sono inseriti. Lo studio della disposizione planimetrica di questi elementi, ha permesso di evitare tagli antiestetici, prevedendo, a raccordo con le pareti perimetrali, fasce di compensazione in gesso rivestito.

L’elipiazzola che caratterizza l’edificio

In corrispondenza dell’angolo nord-est dell’edificio è stata realizzata un’elipiazzola che caratterizza l’intero fabbricato. La struttura poggia su quattro pilastri dell’edificio rinforzati mediante la realizzazione di grossi dadi in acciaio zincato. Su questi, s’innesta l’imponente struttura metallica dell’eliporto, che si stacca dalla copertura con 4 elementi a 5 bracci ciascuno. Le travi principali si rastremano allungandosi verso il bordo del grande ottagono, circoscritto a un cerchio di diametro pari a 27 m. La struttura ha previsto anche l’inserimento delle postazioni dei cosiddetti «monitori», che consentono agli operatori d’indirizzare la schiuma estinguente verso eventuali incendi. Queste postazioni devono essere ribassate rispetto al piano finito dell’elipiazzola, per non arrecare disturbo ai movimenti dell’elicottero in fase di atterraggio o di partenza. La superficie è completata da una rete protettiva perimetrale in acciaio inox, sostenuta da appositi elementi metallici ribassati. Questa rete, certificata, è stata progettata per mettere in sicurezza tutto il bordo ed evitare pericolosi effetti rimbalzo di eventuali corpi in caduta. A completamento dell’elisuperficie, è presente una torretta che contiene i blocchi di risalita, con i montalettighe che conducono il paziente elitrasportato al piano del pronto soccorso, e un locale destinato alla sorveglianza dell’eliporto, dotato di vetri blindati in grado di resistere ad eventuali proiezioni di schegge dovute a incidenti. La soletta dell’elipiazzola è posta ad una quota di circa 24 m da terra e la sua realizzazione ha comportato l’utilizzo di torri di puntellazione che hanno creato un piano sul quale è stata appoggiata la casseratura e realizzato il getto.

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Montaggio della struttura dell’eliporto.

Facciata ventilata per le pareti opache

Le pareti opache sono realizzate con il sistema della facciata ventilata. I pannelli di rivestimento esterno sono in fibrocemento, con fissaggio a vista, e alternano campiture di tinta uniforme ad altre nelle quali pannelli gialli e blu si compongono per dar luogo a un effetto pixel. Le lastre sono fissate su una sottostruttura in alluminio che, in alcune condizioni, permette di staccare notevolmente il rivestimento esterno dal supporto murario retrostante. La torre nord-ovest, che sorregge l’elisuperficie, infatti, a fronte di muri in calcestruzzo armato verticali, si presenta esternamente con facce svasate. Una forma realizzata per mezzo di una sottostruttura verticale ad andamento inclinato. In altre condizioni, fra pelle esterna e supporto, vengono realizzati dei veri e propri cavedi, per il passaggio di canali impiantistici.

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Manto di copertura.
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Cavedio impianti esterno.

Aree esterne

A chiusura del cantiere, sono state realizzate le sistemazioni esterne e le opere di fognatura. Le aree pavimentate sono in cubetti di porfido, per i percorsi pubblici utilizzati dagli utenti e dai visitatori, o in massetto cementizio industriale antiscivolo. Un’attenzione particolare viene data nelle rampe di accesso e di uscita dalla camera calda del pronto soccorso: sotto la pavimentazione è infatti posta una serpentina scaldante in grado di sciogliere l’eventuale ghiaccio che si dovesse formare sulle superfici inclinate.

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Montaggio del frangisole.
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Ponteggio per l’eliporto.
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Rampa riscaldata di accesso al pronto soccorso.
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Rivestimento inclinato in fibrocemento.

Piastra | Livelli e funzioni
piano -2: cunicoli di collegamento interrati
piano -1: impianti
piano rialzato: unità operativa di emergenza (pronto soccorso)
piano 1: unità diagnostica per immagini
piano 2: dialisi e terapie intensive (queste ultime al grezzo)
piano 3: terapia intensiva (al grezzo)
piano 4: impianti
piano 5: eliporto

Volumi e superficie
Superficie coperta: 2400 mq
Altezza massima: 22,5 m
Numero di piani: 2 piani interrati (piano -2 e piano -1); 4 piani fuori terra; vano impiantistico ed eliporto con piano di comando (piano 4 e piano 5)
Volume vuoto per pieno: 44.000 mc

cittadella_striolo_fochesato_realizzatoriChi ha fatto Cosa
Primo stralcio
Progetto preliminare e definitivo opere edili: Studio Striolo, Fochesato & Partners: arch. Maurizio Striolo, ing. Andrea Fochesato, arch. Otello Berto, arch. Emanuele Cesarato, ing. Stefano Previatello, arch. Alberto Sguotti, Studio Andreatta
Progetto definitivo strutturale: Pool Engineering spa
Progetto definitivo impianti: Sanson e Associati, Manens-TiFS
Progetto esecutivo opere strutturali e impianti: Steam, Studio Galli
Secondo stralcio, sopraelevazione di un piano
Progetto preliminare, definitivo ed esecutivo opere edili: Studio Striolo, Fochesato & Partners
Progetto preliminare, definitivo, esecutivo opere strutturali e impianti
: Steam, Studio Galli
Direzione Lavori: Studio Striolo, Fochesato & Partners, arch. Maurizio Striolo
Assistente alla Direzione Lavori: Studio Striolo, Fochesato & Partners, arch. Emanuele Cesarato
Sicurezza in esecuzione: Studio Striolo, Fochesato & Partners, ing. Andrea Fochesato
Committente: Regione del Veneto Azienda Ulss n. 15 Alta Padovana
Imprese costruttrici: Consorzio Ccc, Clea, Società cooperativa – Campolongo Maggiore (Ve), Gemmo spa – Arcugnano (Vi)

Chi ha fornito Cosa
Calcestruzzi: Beton Candeo
Pareti ventilate in fibrocemento:
Edilit
Pareti ventilate in lamiera millerighe:
Silma 28
Rivestimenti esterni in lamiera stirata:
Fils Protech
Murature:
Clea Sc
Controsoffitti in quadrotti metallici:
Prometal
Lastre di cartongesso per pareti e soffitti:
Lafarge PregyAcquaboard, Fassa Bortolo Gypsotech
Pannelli in lamiera grecata coibentata (locale tecnico):
Isomec srl
Impermeabilizzazione sottofondazioni e pareti interrate:
Orsan srl, Idrofin 2K
Impermeabilizzazione solai e coperture:
Polybond granigliata
Isolamenti termici:
Isover E60S
Lattonerie:
Riverclack 55
Accessori corrimano e paraspigoli:
Pba/Cs France
Intonaci:
Fassa Bortolo – Ipm
Pavimenti e rivestimenti in gres:
Graniti Fiandre – Cesi
Pavimenti sopraelevati:
Uniflair
Pavimenti e rivestimenti vinilici:
Artigo, Tarkett, Vescom
Serramenti in alluminio e vetro:
Profili Shüco, vetri Antelio Elite, maniglioni Cisa
Porte automatiche:
Geze
Porte tagliafuoco:
Novoferm Schievano, Ninz
Ascensori:
ThyssenKrupp

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