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Caro materiali e sicurezza: a rischio i cantieri del Pnrr

Ance ha scritto al Governo e a tutte le stazioni appaltanti affinché si trovi una soluzione emergenziale, per i bandi pubblicati negli ultimi mesi e ancora in corso, insieme a un meccanismo di revisione dei prezzi strutturale per le opere future, in linea con quanto previsto da tutti gli altri paesi europei. Per Gabriele Buia è, inoltre, necessaria una rinnovata attenzione alla cultura della sicurezza, a partire dalle scuole e dalle università, perché ci sono lacune nel sistema educativo che vanno assolutamente colmate.

Il caro materie prime continua a non dare tregua alle imprese di costruzione, stritolate da aumenti fino al 100% in un solo anno. Un macigno che rischia di soffocare i primi segnali positivi intravisti dal settore, dopo una crisi ultradecennale, grazie all’avvio degli interventi con il Superbonus e ai corposi investimenti previsti dal Pnrr.

Spiragli che però rischiano di spegnersi se non arriveranno subito strumenti straordinari per far fronte alle dinamiche impazzite del mercato. Basti pensare all’incremento del ferro–acciaio tondo per cemento armato.

In gare bandite di recente il prezzo del tondino andrebbe incrementato in misura superiore all’80% per portare il valore del prezzario in linea con il corrente prezzo di mercato. Ma nel 2021 si sono riscontrati fortissimi aumenti per tutti i materiali basilari per l’attività edilizia: pvc +99,4%, rame +57%, legname tra il 72 e l’88%, solo per citarne alcuni.

Una situazione insostenibile a cui si aggiunge la sempre più allarmante crisi energetica, che sta producendo forti spinte al rialzo dell’inflazione, con costi dell’elettricità e del gas naturale più che raddoppiati solo negli ultimi tre mesi. Siamo di fronte dunque a un serio pericolo per la realizzazione delle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

E le misure finora adottate per compensare il rincaro dei costi risultano del tutto insufficienti perché limitate nel tempo e troppo esigue. Il caro materiali, infatti, è destinato a incidere ancora più pesantemente sui prossimi lavori che saranno messi a gara, i cui progetti sono stati redatti tempo fa sulla base di prezzari vecchi e incompatibili con i prezzi di mercato odierni.

Ciò significa che avremo a che fare con gare sottocosto a cui le imprese non potranno partecipare, in quanto impossibilitate a presentare offerte congrue, e cantieri che si bloccheranno ancora prima di partire. Una prospettiva inaccettabile.

Per questo motivo l’Ance ha scritto al Governo e a tutte le stazioni appaltanti affinché si trovi una soluzione emergenziale, per i bandi pubblicati negli ultimi mesi e ancora in corso, insieme a un meccanismo di revisione dei prezzi strutturale per le opere future, in linea con quanto previsto da tutti gli altri paesi europei.

Superbonus: con lo sprint di fine anno gli interventi toccano quota 96mila

Nuova fiammata nell’utilizzo del superbonus a fine 2021. In un quadro di forte incertezza circa la proroga dell’agevolazione, arrivata poi in extremis con la Legge di Bilancio, i proprietari degli immobili nell’ultimo scorcio dell’anno si sono affrettati a presentare la documentazione necessaria per accedere all’incentivo.

Lo testimoniano i più recenti dati del monitoraggio Enea-Mise, che segnalano, al 31 dicembre, quasi 96mila interventi legati al Superbonus per 16,2 miliardi, con più di 26mila interventi solo nell’ultimo mese.

Si tratta dell’incremento assoluto più elevato mai registrato finora. A farla da padrone gli interventi su edifici unifamiliari, pari a quasi 50mila al 31 dicembre 2021 (il 52,2% del totale), ma risulta in costante crescita anche la quota relativa ai condomini che, a oggi, risulta del 15% (era il 7,3% agli inizi di febbraio dello scorso anno).

E il peso dei condomini è sempre più evidente anche se si guarda al valore degli interventi: nell’ultima rilevazione, infatti, gli edifici condominiali hanno raggiunto un’incidenza del 47,9% dell’ammontare complessivo (ovvero 7,8 mld su 16,2 mld), con importo medio di oltre 540mila euro. A livello territoriale gli interventi si concentrano per circa il 50% al Nord. Segue il Sud con una quota di mercato del 30% e il Centro che si attesta al 20%.

La distribuzione regionale vede ai primi posti Lombardia, Veneto e Lazio, seguiti da Toscana e Emilia-Romagna. Da rilevare anche le buone performance di quattro regioni meridionali: Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.

L’accelerazione evidenziata a partire dai mesi estivi conferma l’eccezionale opportunità rappresentata dal Superbonus, che dopo i pesanti ritardi iniziali è entrato in una fase di grande espansione e si conferma leva essenziale del processo di miglioramento della qualità edilizia del Paese.

Gabriele Buia | Presidente Ance

Gabriele Buia | Presidente Ance.

«L’edilizia grazie agli investimenti previsti dal Pnrr e ai bonus edilizi è tornata a trainare la crescita del Paese, dopo oltre 11 anni di crisi. Si tratta di una svolta importante e a lungo attesa che per potersi realizzare concretamente ha bisogno di poggiare su punti fermi. A cominciare dal tema della sicurezza sui cantieri che è per noi una priorità assoluta. L’attenzione deve essere massima, soprattutto ora, con l’apertura di tanti cantieri come quelli legati ai bonus edilizi. Stiamo assistendo, infatti, troppo spesso al proliferare di operatori totalmente improvvisati che non sono in grado di fornire garanzia alcuna sul fronte della sicurezza dei lavoratori. Basti pensare che solo negli ultimi 6 mesi sono nate, praticamente dal nulla, 11mila imprese con codice Ateco costruzioni. Per fare il costruttore edile, al momento, basta andare in Camera di commercio e iscriversi, avendo null’altro che un ufficio e un numero di telefono. È ora di dare un segnale forte anche per contrastare il dumping contrattuale, e tutte le sue gravi conseguenze in fatto di concorrenza e sicurezza. Dobbiamo pretendere che tutti coloro che operano in cantiere rispettino il Contratto nazionale dell’edilizia. Questo significa stesse regole, stessi comportamenti, e rispetto di tutti gli obblighi formativi necessari in fatto di prevenzione. Proprio come già avviene per i lavori del cratere del Terremoto dell’Italia centrale. Ecco perché abbiamo chiesto l’introduzione di un sistema di qualificazione che consenta solo alle aziende organizzate e qualificate la possibilità di realizzare lavori complessi, a partire da quelli legati ai bonus edilizi. Occorre fare passi in avanti concreti per qualificare il mercato assicurando standard elevati di prestazione sia nella produzione che nell’organizzazione del lavoro. Come settore tanto è stato fatto con risultati importanti in termini di prevenzione e di formazione grazie al nostro sistema bilaterale, ma ancora non basta. È necessaria una rinnovata attenzione alla cultura della sicurezza, a partire dalle scuole e dalle università, perché ci sono lacune nel sistema educativo che vanno assolutamente colmate. Solo così potremo ottenere risultati concreti, il resto sono slogan senza fondamento».

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