Tecnoborsa | Indagine 2017

Case al sicuro dagli intrusi? Porte blindate e sistemi d’allarme

Il Centro Studi sull’Economia Immobiliare ha condotto l’Indagine 2017 di Tecnoborsa in merito alla sicurezza nella case degli italiani facendo particolare riferimento alla città di Roma. Il 91,4% degli intervistati teme il furto con scasso e di questi il 20,3% hanno provveduto a sistemi di sicurezza e antintrusione come porte blindate o antifurti o grate protettive.

Valter Giammaria | Presidente Tecnoborsa

Valter Giammaria | Presidente Tecnoborsa.

«Il 78,2% delle famiglie che vivono a Roma si sente molto o abbastanza sicura nella zona in cui risiede per quanto riguarda il pericolo d’intrusioni dall’esterno, valore leggermente superiore a quello medio delle famiglie che vivono nelle sei principali città italiane (76,6%).
Invece, per quanto riguarda le polizze assicurative in caso di furto, il 14,7% ha risposto affermativamente, contro il 19,6% della media delle grandi città. Infine alle famiglie di Roma che vivono in appartamenti condominiali è stato anche chiesto se, nel proprio condominio, fossero stati eseguiti interventi mirati alla sicurezza antintrusione dello stabile ed effettivamente un 10,1% (contro il 14% di media), ha affermato che sono stati effettuati lavori rilevanti e significativi e un 16,8% (la media è del 17,5%), ha risposto di sì ma solo per piccoli interventi».

I dati dell’indagine Tecnoborsa sulla sicurezza

L’indagine Tecnoborsa condotta dal Centro Studi sull’Economia Immobiliare (Csei) ha sottolineato che le intrusioni di terzi nella propria abitazione rappresentano una delle preoccupazioni principali per gli italiani: in particolar a Roma per il 91,4% delle famiglie i timori maggiori si concentrano sul furto con scasso, valore decisamente superiore a quello rilevato per le altre città (78,4%); la rapina con violenza alla persona è temuta dal 76,9% dei romani (73% è la media delle grandi città), mentre i danneggiamenti sono paventati dal 72,8% (68,3% nelle altre città).

Misure di protezione: sistemi di allarme, telecamere di sorveglianza

In merito all’adozione di misure di protezione per la propria casa, nel biennio 2015-2016 il 20,3% degli intervistati a Roma hanno risposto affermativamente (è il 21,2% nelle gradi città). La motivazione principale per cui le famiglie non hanno ritenuto necessario intervenire è stata la mancanza di bisogno per l’80,6% dei romani, mentre la media per le maggiori città è dell’83,9%; al secondo posto (con uno stacco notevole) ci sono i costi troppo elevati che hanno frenato il 10,3% dei romani (è il 7,7% nelle altre città); infine, tra coloro che pensano di farlo in futuro i romani sono il 9% contro l’8,4% della media.

Tra coloro che hanno preso provvedimenti a Roma il 57,9% ha scelto la porta blindata e il 39,2% l’allarme antifurto; scendono le percentuali per le grate protettive (29%) e le telecamere (22,5%); valori minori si incontrano infine per il teleallarme, al 7,4%, per le luci interne/esterne accese, il 5,8%, i cani da guardia per l’1,5% e la cassaforte per l’1,4%.

L’indagine sottolinea che Roma è la città con la quota più alta di famiglie che hanno affermato che nel proprio condominio non è stato effettuato alcun tipo d’intervento. Ai residenti dei condomini in cui sono stati effettuati degli interventi è stato chiesto come si è intervenuti ed è emerso che nel 49,7% dei casi è stata migliorata l’illuminazione interna ed esterna dello stabile; nel 33,1% si è intervenuti sugli accessi principali e/o secondari; infine nel 21,1% dei casi sono state installate delle telecamere.

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