Filiera edile – Brescia | Protocollo d’Intesa

C’è tutta l’edilizia bresciana a garantire legalità e sicurezza nei cantieri del territorio

Il Protocollo d’Intesa sul progetto di contrasto alla concorrenza sleale nel settore edile è stato sottoscritto da tutte le associazioni imprenditoriali e sindacali del territorio che sostengono come l’iniziativa produrrà ricadute economiche sociali sui fondamentali aspetti di legalità e sicurezza nei cantieri edili.

L’edilizia bresciana sta dimostrando capacità di fare sistema e di contrastare efficacemente la concorrenza sleale. Lo strumento individuato è il «Protocollo d’intesa sul Progetto di contrasto alla concorrenza sleale nel settore edile» sottoscritto da tutte le realtà del mondo e bresciana:

Collaborazione istituzionalizzata

L’iniziativa che probabilmente a oggi è la prima in Italia produrrà ricadute economiche e sociali in materia di legalità e sicurezza nei cantieri edili. Si può affermare che il Protocollo continua e amplia considerevolmente il percorso virtuoso apertosi nel marzo del 2016 con la firma del «Protocollo di Intesa per il Patto Territoriale della Legalità per il Settore Edile» stabilito tra Ance Brescia e Comune di Brescia.

L’iniziativa, sintetizzano i sottoscrittori, prevede una forma di collaborazione istituzionalizzata con fini e obiettivi precisi, definiti e misurabili tra tutti soggetti della filiera delle costruzioni: progettisti, professionisti della sicurezza, imprese, lavoratori.

Il tutto stabilendo un efficace sistema di rapporti tra i protagonisti dell’intesa, nella loro qualità di soggetti componenti la filiera delle costruzioni, nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro nel settore delle costruzioni per promuovere la formazione degli attori coinvolti, il reciproco scambio d’informazioni e la collaborazione per iniziative comuni, l’evoluzione tecnica e lo sviluppo economico e sociale; della tutela della leale concorrenza tra tutti i soggetti che intervengono nel processo edilizio.

La Cassa Assistenza Paritetica Edile è destinata a diventare sempre più uno strumento di regolazione del mercato edile. Gli strumenti, anche digitali, oggi ci sono, grazie all’intensa attività sviluppata nell’ultimo periodo dalla Cassa edile bresciana. Con la sottoscrizione del Protocollo s’inizierà presto anche ad applicarli, non più dalla sola Cape ma dall’intera filiera.

Annullare la concorrenza sleale

Un risultato non da poco se si considerano i rilevanti risultati già ottenuti dalla Cassa edile nell’ultimo anno applicando nuove modalità operative: si pensi alla regolarizzazione di 1.300 lavoratori con la messa in evidenza di 14 milioni di euro di retribuzioni.

Grazie alla nuova collaborazione i vertici di Cape e gli esponenti di tutta la filiera edile bresciana sono fiduciosi circa l’incremento delle azioni di controllo. «Non siamo organi di polizia – commentano i responsabili della Cassa edile – ma nemmeno possiamo stare a guardare chi non ha nessuna intenzione di adeguarsi alle regole del mercato, che sono regole a tutela di tutti, della società civile nella sua interezza».

La concorrenza sleale non colpisce solo le imprese ma anche i professionisti. La richiesta degli ordini professionali circa il riconoscimento di un equo compenso per le prestazioni svolte, in fondo, esprime il medesimo disagio delle imprese: non è eludendo le norme che si possono ottenere i vantaggi.

Anzi, è solo rispettandole che si ottengono vantaggi per tutti gli operatori onesti. Con l’applicazione del Protocollo sarà possibile rendere concreta una connessione che a rigore di logica dovrebbe essere pacifica: chi esegue lavori edili dev’essere un’impresa edile che si comporta come tale sotto ogni aspetto, cioè deve avere una organizzazione e delle procedure che permettano ai lavoratori precedentemente specializzati, di costruire in sicurezza.

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