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Centro ricerche Cni: indagine sulla soddisfazione degli ingegneri

Grazie ad un'indagine svolta dal Centro ricerche del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) è possibile verificare lo stato di soddisfazione sempre più in ribasso da parte dei giovani ingegneri dipendenti: sottoinquadrati, senza prospettive e riconoscimento del proprio ruolo.

Logo CNIA fronte delle interviste svolte a 3.500 professionisti che svolgono attività di lavoro indipendente, il Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri >> ha potuto dipingere il quadro dei giovani ingegneri dipendenti: sottoinquadrati a livelli impiegatizi, senza prospettive di carriera, con remunerazioni minime e senza riconoscimento del proprio ruolo professionale. Dallo studio effettuato emerge anche un evidente dualismo tra le prospettive dei giovani neoassunti e le condizioni acquisite dagli ingegneri senior, ai quali vengono attribuite prerogative e benefici avanzati.

Giovani. Il 40% dei giovani dipendenti infatti si ritiene per nulla soddisfatto del lavoro che svolge: remunerazione bassa, sottoinquadramenti e nessun riconoscimento del ruolo professionale sono infatti situazioni nella norma soprattutto per i dipendenti pubblici, che faticano sempre di più a trovare nei contratti spazio per dare un effettivo valore al proprio specifico ruolo professionale, anche dove coincide con un’effettiva prestazione specialistico-professionale. L’indagine evidenzia che la problematica della dequalificazione dell’apporto professionale, che è ormai generalizzata nel pubblico impiego, sta emergendo anche nel settore privato.

Anziani. Situazione diversa per gli ingegneri più anziani, che rappresentano l’area più ampia e consolidata del lavoro dipendente ingegneristico, in cui la progressione di carriera legata all’anzianità professionale sviluppa i suoi effetti con inquadramenti più elevati e ampia presenza a livello dirigenziale e conseguentemente retribuzioni più elevate.progetto-repertorio-e1374439623352

Al di là dell’aspetto generazionale, sul piano delle tutele emerge una fiducia assai scarsa nelle tradizionali forme di rappresentanza, in particolar modo nel sindacato. In questo senso, gli ingegneri cercano sempre più spesso nell’Ordine la difesa dei propri interessi. Inoltre, lamentano la mancanza di percorsi di carriera dedicati e del riconoscimento del ruolo professionale.
Soprattutto nel settore privato del centro-nord, gli ingegneri dipendenti con elevata anzianità godono maggiormente dei vantaggi legati allo status di lavoratore alle dipendenze, come stabilità professionale, inquadramento adeguato, riconoscimento del ruolo professionale e retribuzione corrispondente alla qualità e quantità della attività prestata.
Nonostante la crisi abbia colpito anche il comparto industriale, soprattutto il settore manufatturiero che è fortemente rappresentato nel gruppo degli intervistati del Centro ricerche Cni, gli ingegneri alle dipendenze di imprese private con maggiore anzianità di servizio non sembrano aver subito effetti sconvolgenti sulle prospettive professionali.

Pmi e liberi professionisti. I dati confermano la tendenza della piccola e media impresa ad impiegare poco gli ingegneri rispetto alla grande azienda. Così quest’ultima può contare su un’offerta molto elevata di mano d’opera intellettuale altamente qualificata a prezzi decisamente ridotti. Quanto all’esercizio di attività libero professionali, a fronte di quasi il 60% degli ingegneri dipendenti che può comunque svolgere attività libero-professionale, solo una minoranza (20%) svolge effettivamente la libera professione in aggiunta a quella del lavoro alle dipendenze. Ma si tratta quasi sempre di attività marginali soprattutto rispetto alla capacità di integrare il reddito.

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