Pmi | Imposte locali

Cna: per artigiani e microimprese il fisco pesa per il 63%

Il total tax rate per artigiani e pmi è insostenibile: a riferirlo i vertici di Cna nella presentazione dell'Osservatorio permanente sulla tassazione. Roma, Reggio Calabria e Firenze le città più gravate dalle tasse. Si suggerisce al governo l'abbassamento delle tasse sui beni strumentali d'impresa.
Daniele Vaccarino | Presidente Cna
Daniele Vaccarino | Presidente Cna

Per artigiani, pmi e microimprese è un’autentica doccia fredda il dato emerso dal primo Osservatorio Permanente sulla tassazione di artigiani e pmi in 112 comuni d’Italia, presentato a Roma dalla Cna.
Arriva al 63,1% il peso complessivo del fisco, il total tax rate.
Questa però è la media nazionale poiché per la Capitale dal 2011 ad oggi la pressione tributaria è salita dell’8,7%, passando dal 65,7% al 74,%.

Le imposte locali, poi, sono diventate la base del cosiddetto “menu dei rincari” dove a capitanare la lista c’è il passaggio dall’addizionale Tari alla Tasi, una stangata che ha visto per il finanziamento dei servizi indivisibili, un’azienda subire in 12 mesi un incremento del 179% (dai 157 euro del 2013 ai 439 euro dell’anno in corso).
Dei 112 comuni citati, in cui le pmi hanno pagato il conto più salato al fisco, su 100 euro di reddito prodotto ne sono stati versati 74 in imposte.
Ma non è solo Roma al vertice di questa classifica pesante. Bologna e Reggio Calabria raggiungono il 74,2%, Firenze il 74%, comuni dove si lavora 271 giorni all’anno (praticamente fino al 29 settembre) solo per ritrovarsi in regola con le tasse. 

Secondo la Cna «è tempo di mettere mano a questa situazione che rischia di divenire un macigno insostenibile per artigiani e pmi» e, come evidenziato da Daniele Vaccarino, presidente Cna, diviene urgente provvedere «a predisporre una serie di ritocchi utili a ridare ossigeno alle imprese, così come al governo si richiede di rivedere l’Irpef delle imprese personali e dei lavoratori autonomi riducendo l’aliquota in relazione all’aumentare del reddito dichiarato, nonché di aumentare la franchigia dell’imposizione Irap a 25mila euro».

Per i vertici Cna un’azione mirata a sostegno degli artigiani e delle imprese dovrebbe comprendere i seguenti punti:
1. revisione dei criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili per allinearli ai valori di mercato, a invarianza di gettito
2. l’abbassamento della tassazione sui beni strumentali (quando sono utilizzati per attività produttive)
3. rendere obbligatoria per i comuni la previsione delle tariffe Tari commisurate alla quantità e alla qualità dei rifiuti realmente prodotti.

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