Edilizia | Sicurezza e contratti

Cnce presenta i primi risultati dell’indagine sulla regolarità nelle costruzioni

Cnce ha presentato a Saie Bari 2021 i primi risultati relativi al progetto Opere - Osservatorio Permanente sulla Regolarità nelle costruzioni. L’indagine, avviata a partire dall’analisi di un'esistente pluralità di contratti e dei frequenti fenomeni di sovrapposizione dei Ccnl, ha lo scopo di contrastare il dumping contrattuale e promuovere la regolarità degli operatori sul mecato.

A Saie Bari 2021 Cnce, insieme a una decina di Casse edili, ha presentato i primi risultati del progetto Opere (Osservatorio Permanente sulla Regolarità nelle costruzioni). Oltre alla Presidenza della Commissione nazionale, sono intervenuti: il direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, il professor Michele Faioli, curatore della ricerca insieme al dottor Matteo Luccisano, la professoressa Madia D’Onghia dell’Università di Foggia.

Cnce | Presentazione dei risultati del progetto Opere a Saie Bari.

La drammatica situazione che sta caratterizzando il mondo del lavoro sul piano della sicurezza, spesso strettamente collegata a condizioni di lavoro precarie e irregolari dal punto di vista delle garanzie elementari e contributive, richiede innanzitutto una consapevolezza sugli strumenti e le potenziali azioni da mettere in campo per contrastare quella che appare come una vera e propria strage. La ricerca promossa da Cnce sulla contrattazione collettiva dell’edilizia e sulle relative istituzioni paritetiche si inserisce in un progetto più ampio chiamato, appunto, Opere.

L’indagine ha preso avvio dall’analisi relativa agli obblighi di contribuzione previsti verso gli enti bilaterali, per poi far emergere i fenomeni di sovrapposizione dei Ccnl relativamente allo svolgimento delle diverse attività. La seconda fase della ricerca è stata dedicata, sulla base dei dati forniti anche dal Cnel, all’analisi, attraverso una serie di indici qualitativi, dei diversi contratti che afferiscono l’edilizia, facendo emergere le sovrapposizioni e le diverse caratteristiche in termini di garanzia e di qualificazione del lavoro e delle maestranze.

I risultati, anche grazie alla costruzione di una vera e propria mappa delle prestazioni fornite dalle Casse edili nei diversi territori, evidenziano la centralità della contrattazione collettiva nazionale che poggia sul sistema bilaterale delle costruzioni.

Dal confronto tra i diversi Contratti collettivi nazionali dei diversi settori, dall’agricoltura alla metallurgia, spesso applicati anche all’interno dei cantieri edili, emerge la diversa qualità e la ricchezza dell’offerta qualitativa e in termini di presidio e di prestazioni del sistema bilaterale richiamato nel Contratto dell’edilizia.

Carlo Trestini | Presidente Cnce.

Carlo Trestini | Presidente Cnce

«Come presidenza e consiglio di amministrazione della Cnce abbiamo inteso avviare un percorso di riflessione partendo dall’analisi dell’esistente patologica pluralità di contratti e sulla frequente sovrapposizione dei rispettivi ambiti di applicazione, al fine di affermare le peculiarità dei Ccnl dell’edilizia e della bilateralità da essi sancita, così da contrastare il fenomeno del dumping contrattuale e promuovere la regolarità degli operatori sul mercato. La ricerca costituisce un prezioso affresco sulla contrattazione collettiva e sul welfare di settore, grazie allo scambio continuo tra il prof. Michele Faioli e la Commissione nazionale, nonché grazie al contributo e alla collaborazione con alcune importanti Casse Edili/Edilcasse del sistema. Il cantiere edile dev’essere il luogo della piena applicazione del contratto collettivo nazionale del settore. È un presupposto irrinunciabile se si vuole realmente garantire la sicurezza e la regolarità del lavoro. I rischi, in caso contrario, sono quanto mai elevati. Dobbiamo evitare che si ripetano errori e tragedie che hanno caratterizzato la fase espansiva precedente alla crisi del 2008. I risultati della ricerca evidenziano altresì il ruolo delle casse edili e del sistema bilaterale come lo strumento principale per supportare anche le imprese in quel processo di crescita e di qualificazione attraverso l’affermazione di una elevata cultura della sicurezza, del rispetto delle regole e di una formazione che sappia cogliere le opportunità offerte dall’innovazione e vada ad incidere sulla stessa organizzazione aziendale. Egualmente, ci aspettiamo il massimo impegno da parte degli organismi statali e territoriali per rafforzare i controlli in un condiviso processo di crescita sul piano dell’informazione e della formazione».

Michele Faioli | Curatore e coordinatore della ricerca e consulente Cnel.

Michele Faioli | Curatore e coordinatore della ricerca e consulente Cnel

«L’indagine costituisce un riferimento innovativo per comprendere alcune delle principali criticità collegate all’attuale stato dell’arte della contrattualistica in edilizia, aiutando a farci comprendere come non serva una legge sul salario minimo bensì sia essenziale rafforzare la contrattazione qualitativa come quella rappresentata dai contratti edili stilati dalle associazioni di categoria e sindacali più rappresentative e dove viene esaltato il ruolo del sistema bilaterale. Un sistema capillarmente presente sul territorio, in grado di garantire con le prestazioni fornite a lavoratori e a imprese la qualità del lavoro da un lato e attraverso la verifica della congruità la regolarità dall’altro. La battaglia contro il dumping contrattuale si vince altresì sostenendo le parti sociali per affermare il valore della rappresentanza, in termini quantitativi e qualitativi, creando le condizioni favorevoli per eliminare la sovrapposizione rispetto alle pratiche contrattuali».

Antonio Di Franco | Vicepresidente Cnce.

Antonio Di Franco | Vicepresidente Cnce

«Il mercato delle costruzioni nel nostro Paese si caratterizza per i salari tra i più bassi e dove prosperano situazioni diffuse e articolate di sfruttamento. Per non parlare di territori dove si riscontra una presenza di lavoro nero che supera il 20% del totale delle attività. Ecco che allora, in questo scenario a elevato rischio per la sicurezza dei lavoratori, una piena applicazione del contratto collettivo nazionale dell’edilizia, siglato dalle parti sociali, costituisce lo strumento principe per contrastare questo degrado e la diffusione delle irregolarità. Se si vuole veramente cogliere l’occasione della ripresa e dello sviluppo del mercato per modificare questo scenario degradato allora diventa irrinunciabile mettere a frutto quanto emerso dal nostro progetto Opere, puntando sulla qualificazione del settore, sulle potenzialità del sistema bilaterale e dando il giusto valore al Ccnl. Va superato il paradosso di un settore da sempre considerato a elevato rischio di irregolarità e un Contratto nazionale che contiene tutti gli strumenti e le potenzialità per modificare radicalmente la situazione». (vb)

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