Cnce: “strumenti digitali utili a rafforzare regolarità e sicurezza in cantiere”

Si è tenuto il 21 ottobre a Bologna, nell’ambito del Saie 2022, il seminario internazionale promosso dalla Cnce intitolato “Lavoro regolare e in sicurezza nei cantieri edili: quali opportunità dalle tecnologie digitali?”. Il tutto all'interno del progetto europeo EMEcs: strategie condivise a livello europeo per la gestione delle informazioni sui lavoratori distaccati transnazionali.

I rappresentanti degli organismi partner del progetto europeo EMEcs di Italia, Germania, Portogallo e Spagna si sono ritrovati a Saie per interrogarsi insieme a studiosi e rappresentanti di associazioni imprenditoriali e sindacali sulle difficoltà riscontrate durante la pandemia nel settore edile, in particolare per i lavoratori in mobilità e in distacco transnazionale.

Si è tenuto il 21 ottobre a Bologna, nell’ambito del Saie 2022, il seminario internazionale promosso dalla Cnce intitolato: “Lavoro regolare e in sicurezza nei cantieri edili: quali opportunità dalle tecnologie digitali?”.

Parte di questi lavoratori risulta spesso sconosciuta alle casse e alle autorità pubbliche nonostante la presenza di specifici oneri informativi e di norme a tutela dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali.

In particolare, il tema affrontato è stato quello dell’utilizzo di strumenti e tecnologie digitali per contrastare il lavoro non dichiarato e tutelare maggiormente il lavoro regolare quale precondizione per la sicurezza in cantiere.

Alla luce delle difficoltà ad effettuare controlli durante la pandemia, nonché alla spinta alla digitalizzazione che quest’ultima ha comportato, una fase del progetto sta approfondendo le caratteristiche, le opportunità e i limiti di strumenti digitali utili a rafforzare i controlli di regolarità e la promozione della sicurezza sul lavoro in edilizia.

Durante il seminario sono stati presentati alcuni degli strumenti analizzati, tra cui l’incrocio di banche dati sul lavoro, piattaforme per monitorare la presenza di aziende e lavoratori in cantiere, come nel caso della congruità o delle prime sperimentazioni dei badge di cantiere, strumenti informativi accessibili ai lavoratori stessi.

Dario Firsech | Presidente Cnce.

Dario Firsech | Presidente Cnce

«Il progetto e il seminario costituiscono un’occasione di confronto e di condivisione di innovazioni e procedure in grado di favorire la trasparenza delle informazioni e allo stesso tempo offrire maggiori garanzie a imprese e lavoratori. La digitalizzazione è una grande opportunità per impedire forme anomale di dumping, assicurare la regolarità delle opere e la sicurezza sul lavoro, veri punti nevralgici del cantiere».

Cinque le relazioni tematiche dedicate ad altrettanti casi studio sulle tecnologie digitali per un’occupazione sicura e regolare nei cantieri edili, a iniziare da Dana Schäfer di Soka Bau, la Cassa Edile Tedesca, intervenuta su Lo scambio dati sulle dichiarazioni di distacco e gli effetti sull’obbligo di iscrizione presso la Cassa edile tedesca: «Esiste un accordo da molti anni tra Cnce e la Soka Bau per riconoscere e gestire insieme il tema dei distacchi, accordo che procede con profitto per entrambi».

È poi è stata la volta di Marta Hevia Fano e Joaquín Aurelio Rodríguez in rappresentanza di Flc-Asturia, ente bilaterale di settore del Principato delle Asturie, a proposito della carta professionale edile (Tpc): «L’utilizzo da alcuni anni della carta professionale edile (Tpc) elettronica è un’esperienza da prendere come riferimento: funziona e garantisce verifiche e trasparenza».

Si è parlato inoltre delle difficoltà riscontrate dai centri di formazione e di come stia andando la riorganizzazione a seguito dei cambiamenti imposti dal Covid, come l’apprendimento online.

Lorenza Vallisneri, Reggio Emilia, ha raccontato l’esperienza sperimentale del badge di cantiere nella provincia di Reggio Emilia: «Il badge di cantiere, inaugurato nella nostra provincia il 1° agosto scorso, consente di monitorare da remoto quanti sono i lavoratori impiegati in uno specifico sito, se regolarmente assunti con contratto congruo alla mansione svolta, se idonei dal punto di vista della formazione e sanitario».

Luisa Veloso, ricercatrice del centro di studi sociologici dell’Istituto di Lisbona Iscte Iul, ha illustrato l’esperienza di gestione dei dati relativi alla presenza di lavoratori edili portoghesi a Bruxelles: «Grazie all’analisi dei dati da parte degli ispettorati del lavoro e dell’appaltatore principale abbiamo costruito una base dati sperimentale».

Bianca Maria Baron di Cnce ha parlato della sperimentazione nazionale degli indici di congruità introdotta in Italia a partire dal 1° novembre 2021. «Si tratta di percentuali che indicano l’incidenza minima del costo del lavoro, comprensivo dei contributi Inps, Inail e Casse edili, ragguagliate all’opera complessiva. Se il costo del lavoro scende al di sotto di tali percentuali, si determina una presunzione di non congruità dell’impresa, con conseguente alea di non regolarità. La sperimentazione nazionale, avviata dal sistema Cnce delle casse sulla base di un accordo delle parti sociali nazionali di settore e del conseguente Dm del ministro del Lavoro, sta producendo un’innovazione significativa per imprese, consulenti e casse edili/edilcasse».

Nel corso del dibattito sono state presentate dai rappresentanti del sistema bilaterale italiano presenti le esperienze in corso di realizzazione a Macerata, –  Stefania Domizioli ha illustrato la gestione delle presenze in cantieri della ricostruzione post sisma attraverso sistemi digitali concordati con la Prefettura – e a Brescia – Nicolò De Pellegrin ha presentato  Check – il portale del cantiere, messo a punto dal sistema edile bresciano quale contributo ai processi digitalizzazione delle imprese e del settore.

Giulia Castellan ha evidenziato, infine, le peculiari criticità che la Cassa edile di Gorizia ha rilevato in un contesto di forte mobilità transfrontaliera con la Slovenia.

Alla successiva tavola rotonda moderata da Alfredo Martini, direttore di EDilinews, sono intervenuti Orazio Parisi, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro – Inl che ha fatto il punto sullo stato dell’arte del tema dei distaccati e sulle problematiche nella gestione delle informazioni relative, sottolineando come sia assolutamente essenziale disporre di sistemi informativi digitalizzati per monitorare i processi e le dinamiche relative al lavoro nell’ambito dell’edilizia in una dimensione europea prestando attenzione alla questione dei distacchi, che costituisce un aspetto troppo spesso poco studiato e analizzato.

Valeria Andretta di Ance ha ribadito la necessità di evitare che il distacco fornisca occasioni di concorrenza sleale e come una serie di accordi finalizzati ad affermare una sempre più ampia condivisione di dati costituiscano degli strumenti efficaci per una maggiore regolarità anche in sede di appalti pubblici.

Andrea Merli della Feneal Uil ha ricordato l’impegno dei sindacati europei per un miglioramento della regolamentazione in materia di distacco. Giacomo Virgilio della Filca Cisl ha sottolineato l’importanza di prestare massima attenzione al tema della mobilità del lavoro e della tutela dei lavoratori distaccati, sottolineando come questo tema debba inquadrarsi in una visione più generale che riguarda la perdita di redditività e il rischio di povertà di molti di loro.

Cristina Raghitta | Vicepresidente Cnce

Cristina Raghitta | Vicepresidente Commissione Nazionale Casse Edili.

«Accanto a un rafforzamento delle relazioni tra i diversi enti coinvolti nel progetto e a un ampliamento dello scambio di informazioni e di casi studio una rilevanza specifica va data all’utilizzo di strumenti di anagrafica digitale per i lavoratori che entrano in cantiere, perché si tratta di uno strumento  che se collegato alle Casse edili può consentire puntuali verifiche sulla regolarità, ma anche rispetto alle diverse competenze grazie alla conoscenza degli specifici curricula formativi. In questa direzione si sono mossi i contratti di lavoro di industria/cooperazione e artigianato, rinnovati nel primo semestre 2022, indicando la prospettiva per Cnce e per l’intero sistema bilaterale della Cipe Carta di identità professionale edili».

Progetto di ricerca europeo EMEcs

Approfondire le problematiche relative ai lavoratori edili in distacco transnazionale è un tema rilevante nell’ambito del mercato europeo delle costruzioni. Trovare soluzioni per rafforzare la regolarità del lavoro nell’ambito delle relazioni tra i diversi paesi è l’oggetto del progetto di ricerca europeo EMEcs (VS/2020/0497).

In qualità di capofila, la Cnce (Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili), coordina l’azione di ricerca con il supporto della Fondazione Giacomo Brodolini srl (Fgb) e dell’associazione europea degli enti bilaterali (Aeip). Le attività di ricerca a livello nazionale sono realizzate inoltre da Soka-Bau per la Germania, Iscte-Iul per il Portogallo, Zz Budowlani per la Polonia e Flc Asturias per la Spagna.

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