Emilio Bianchi | Direttore Generale Senaf
«Con Isi e i suoi associati saranno condivisi i focus strategici legati alla sismica. Questa tematica è da sempre un argomento trasversale su tutte le componenti di Saie e con Isi ne affronteremo ogni peculiarità in modo concreto e tangibile».
Sismica: focus strategico Saie 2018
L’associazione Ingegneria Sismica Italiana (isi) ha annunciato la collaborazione con Saie 2018 in materia di recupero e protezione sismica, anche attraverso una ricca offerta formativa sulla sicurezza sismica degli edifici e degli impianti.
Il tema della sicurezza sismica al quale Saie 2018 dedica un focus è strategico. I dati Ance stimano in 105 miliardi di euro gli investimenti in opere strutturali di miglioramento sismico per l’edilizia residenziale ai quali vanno aggiunte le stime di 33,5 miliardi di euro per gli interventi di riqualificazione energetica.
Diventa quindi fondamentale avere un approccio strategico a queste problematiche poiché, come ricorda Ance, l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle fasi di progettazione e costruzione delle infrastrutture può produrre un risparmio complessivo annuale dei costi di realizzazione delle opere stimabile fra i 20,4 ed i 32,3 miliardi di euro.
Luca Ferrari | Presidente Isi
«Abbiamo lavorato a lungo in uno spirito di grande collaborazione per dare esecuzione a un accordo con Saie che potesse rappresentare una partnership strategica per il mercato italiano e internazionale. L’esperienza e le soluzioni tecnologiche dei soci Isi rappresentano l’eccellenza dell’offerta per un mercato in forte rinnovamento e alla ricerca di solide soluzioni per una problematica complessa e articolata come quella della sicurezza sismica».
Interventi e tecnologie
Isi è impegnata da tempo nello studio e nell’analisi delle migliori metodologie d’intervento e soprattutto nel superamento dei freni allo sviluppo dell’azione, uno di questi è il deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per migliorare la sicurezza sismica degli edifici. In questo contesto, ha realizzato insieme a Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato nell’Edilizia) uno studio accurato e aggiornato per:
- conoscere il numero di persone e immobili in zone a rischio sismico nelle provincie italiane
- le modalità per misurare la classe di rischio degli immobili
- le modalità per beneficiare degli incentivi fiscali
- le tecnologie oggi disponibili per ridurre il rischio in caso di terremoti
- un abaco di prodotti disponibili.
La dimensione dell’insicurezza
Il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e 2). Se si allarga questo bacino di rischio alla potenziale platea di beneficiari del “Sisma bonus” (includendo la zona 3) le dimensioni aumentano considerevolmente fino ad arrivare a quasi l’80% del Paese:
- 48 milioni di abitanti
- oltre 20 milioni di famiglie
- 11 milioni di edifici totali, di cui 1,7 milioni a destinazione produttiva o istituzionale
- negli immobili a destinazione produttiva vi lavorano 13 milioni di addetti
- 9,3 milioni di edifici a uso residenziale, di questi: il 57% è costruito prima degli anni ’80
- il 56% è in muratura portante e il 36% ha più di 2 piani.