Confidi | Ddl n. 1259

Confidi e pmi: presentate le proposte di modifica al ddl n. 1259 che disciplina l’accesso al credito

Sono al vaglio della Commissione finanze del Senato le modifiche presentate al ddl n.1259, che delega il Governo a riformare la disciplina entro un anno con l’obiettivo di favorire un migliore accesso al credito per le pmi e per i professionisti, tramite percorsi di semplificazione e vigilanza.

Accesso al creditoQueste le proposte di modifica al ddl n. 1259 (delega al Governo per la riforma della normativa in materia di Confidi) presentate al vaglio della commissione finanze del Senato:

  • estendere le garanzie di accesso al credito anche ai liberi professionisti
  • rafforzare l’operazione di patrimonializzazione dei Confidi, in particolar modo per i soggetti vigilati
  • istituire una banca dati nazionale per censire gli aiuti pubblici ai Confidi statali, regionali, del sistema camerale e del Fondo europeo per gli investimenti (Fei) per valutarne l’efficienza e l’equità della distribuzione
  • introdurre un regime preliminare per i soggetti più efficienti e funzionali
  • disporre un sistema di monitoraggio per valutare la coesistenza dei Confidi vigilati e non vigilati.

Contenuti. Sta per entrare nel vivo l’iter della delega che entro un anno dovrebbe portare all’attuazione della riforma dei Confidi a costo zero, con l’obiettivo di favorire un migliore accesso al credito per le pmi e per i professionisti che hanno beneficiato dell’estensione della disciplina dei Confidi attraverso la legge 106/2011. Il tutto tramite il rafforzamento della patrimonializzazione dei Confidi e incentivi su misura per la raccolta di risorse pubbliche, private e del terzo settore.

Semplificazioni. Uno dei dlgs, al fine di favorire un migliore accesso al credito per le pmi e i professionisti, dovrà prevedere la semplificazione degli adempimenti e il contenimento dei costi. Sono previste anche disposizioni per la razionalizzazione degli adempimenti a carico dei Confidi eliminando le duplicità di attività già svolte dalle banche o da altri intermediari.

Vigilanza. Una delle proposte di modifica punta alla creazione di una banca dati nazionale con lo scopo di censire gli aiuti pubblici ai Confidi statali, regionali, del sistema camerale e del Fei, in modo da misurare l’impatto sui beneficiari finali. In parallelo è prevista un’attività di monitoraggio dello stato di attuazione della normativa con lo scopo di valutare, se e come, possono coesistere due modelli di Confidi, quello vigilato e quello non vigilato.

Da un punto di vista formale, il testo, che consiste in un unico articolo, concede al Parlamento 30 giorni di tempo per esprimere i pareri ai dlgs: in caso di particolare complessità della materia, i 30 giorni possono raddoppiare.

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