Consorzi di bonifica | Rinnovato il Ccnl

Contratto bonifiche: nel triennio aumento del 6%

Per la parte economica è stato stabilito un aumento complessivo nel triennio 2012-2014 pari al 6%. La struttura contrattuale passa da quadriennale a triennale.

È stato rinnovato dopo più di un anno il contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti dei consorzi di bonifica: è valido per il triennio 2012-2014 ed è giunto dopo una lunghissima trattativa resa difficile dai contrasti emersi a causa del difficile momento di crisi economica che attraversa il paese e dalle posizioni conflittuali assunte dallo Snebi nel corso delle trattative.

Era emersa dalla controparte la rinuncia alle relazioni sindacali, rinuncia che andava a ferire l’idea stessa della contrattazione collettiva: dalle rappresentanze sindacali Fai-Cisl, Filbi-Uil, e Flai-Cgl, c’è stato il completo rifiuto verso tale comportamento e dalla mobilitazione dei lavoratori si è arrivati a siglare un accordo che sicuramente non rappresenta un esempio di momento più alto della contrattazione del settore ma che si conferma come un importate risultato.
Entrando nel merito dell’accordo, il rinnovo mantiene la parte normativa del Ccnl prevedendo una tempistica certa per la rivisitazione dell’allegato T relativo all’esercizio del diritto di sciopero. L’accordo ha cambiato la struttura contrattuale che passa a triennale da quadriennale. Per quel che concerne la parte economica è stato stabilito un aumento complessivo lungo il triennio pari al 6% così distribuito: l’1% da luglio 2012, il 2,5% da luglio 2013, il 2,5% da settembre 2014.
Ora il testo siglato verrà sottoposto alla valutazione dei lavoratori del comparto per la definitiva approvazione e la ratifica. Positivo, ma con qualche rammarico per la mancata revisione della parte normativa è stato il commento di Giuseppe Vito, segretario generale della Filbi-Uil: «si tratta di un rinnovo che va a tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori in un momento in cui l’Italia sta affrontando una drammatica e sempre più difficile crisi economica, soprattutto è un rinnovo che difende l’idea stessa del contratto nazionale impedendo il sorgere di un vuoto nella contrattazione collettiva che avrebbe significato un precedente pericoloso. Ora vedremo in sede di confronto il pensiero dei lavoratori per arrivare a una convinta ratifica».

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