Uni-Cei | Enti di normazione

Coordinamento Uni-Cei per influire di più sullo sviluppo del Paese

Piero Torretta ed Eugenio Di Marino, ai vertici di Uni e Cei, hanno avviato il coordinamento tra i due enti per delineare sinergie riguardanti la pubblica amministrazione, i provvedimenti della Commissione Europea e lo sviluppo industriale del Paese.

cei_uni_logoIl «Comitato di presidenza degli enti di normazione Uni e Cei», composto dai rispettivi presidenti Piero Torretta ed Eugenio Di Marino, nonché dai direttori generali Alessandro Santoro e Roberto Bacci, presso la sede Uni >>, ha concordato che, d’ora in poi, i vertici degli enti di normazione si incontreranno con frequenza al massimo semestrale per un necessario approfondimento e coordinamento sulle tematiche di comune interesse e per definire soluzioni sinergiche.

Da sinistra: Eugenio Di Marino, presidente Cei, e Piero Torretta, presidente Uni
Da sinistra: Eugenio Di Marino, presidente Cei, e Piero Torretta, presidente Uni

Il coordinamento riguarderà:

  • le attività di normazione nazionali, europee e internazionali, che sempre più spesso presentano interconnessioni tra «mondo elettrico» e «non elettrico»
  • i provvedimenti della Commissione Europea, che progressivamente riconoscono alla normazione uno status di strumento di sviluppo, di innovazione e quindi di crescita per l’economia europea, ma anche di partecipazione, di inclusione e quindi di giustizia sociale (come previsto dal regolamento Ue 1025/2012 a proposito di accessibilità della normazione da parte dei «soggetti deboli» come microimprese, pmi, parti sociali e organizzazioni ambientaliste)
  • i rapporti con la pubblica amministrazione italiana, per portare anche a livello nazionale il riconoscimento che la normazione ha già a livello europeo: non solo del ruolo tecnico ed economico ma soprattutto di semplificazione ed eliminazione dei vincoli burocratici per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del Sistema Italia.

«Se gli enti di normazione si muovono insieme, la «buona tecnica» e la «regola dell’arte» aumentano la propria massa critica e possono influire maggiormente sullo sviluppo del Paese – hanno evidenziato i vertici degli enti di normazione spiegando che – Cei e Uni hanno accompagnato lo sviluppo industriale del Paese (Cei dal 1909, Uni dal 1921) e tuttora sono il riferimento per l’innovazione e la competitività perché la normazione contribuisce a promuovere la competitività delle imprese agevolando in particolare la libera circolazione dei beni e dei servizi, l’interoperabilità delle reti, i mezzi di comunicazione, lo sviluppo tecnologico. La normazione favorisce l’innovazione perché:

  • diffonde la conoscenza
  • trasferisce la tecnologia
  • diffonde i risultati della ricerca
  • crea reti di rapporti tra le imprese e la ricerca
  • «mette alla prova» i vantaggi dell’innovazione
  • definisce il quadro di riferimento all’interno del quale si sviluppano i nuovi prodotti e mercati.

Inoltre, le norme possono contribuire ad affrontare le principali sfide di carattere sociale quali il cambiamento climatico, l’uso sostenibile delle risorse, l’innovazione, l’invecchiamento della popolazione, l’integrazione delle persone con disabilità, la protezione dei consumatori, la sicurezza dei lavoratori e le condizioni di lavoro».

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