Produzione | Sistemi a cappotto

Cortexa 2.0: un progetto per tutta la filiera edilizia

In Italia c’è ancora molto da fare sul fronte della formazione e informazione per gli operatori professionali e i consumatori interessati all’abitare di qualità e sostenibile. Il patrimonio immobiliare è ancora in buona parte obsoleto ed energivoro, le nuove costruzioni non sempre rispecchiano i requisiti di qualità e i limiti di consumo. Nel 2019 Cortexa si riorganizza per potenziare il proprio ruolo di diffusione delle conoscenze, che si protrae da 10 anni.
Diego Marcucci | Presidente Cortexa.

Diego Marcucci | Presidente Cortexa

«Nei prossimi tre anni lavoreremo a un ampliamento del nostro raggio d’azione. Non ci concentreremo più solo sui progettisti ma dialogheremo anche con applicatori e consumatori. A loro dedicheremo strumenti e contenuti specifici, per metterli in grado di scegliere e agire al meglio. Secondo una recente indagine di Legambiente, il 56% degli italiani non sa quale sia la classe di consumo della propria abitazione, quando la classe energetica è nota, nel 39% dei casi si tratta di una classe G, e nel 6% dei casi di una classe A. Questi dati parlano da soli e noi faremo di tutto per migliorare questa situazione. Senza una corretta formazione e informazione il nostro Paese non potrà fare progressi decisivi. Il cappotto termico resta la misura di efficientamento energetico degli edifici in assoluto più efficace. Desideriamo che questo si sappia ma che si sappia anche che solo sistemi certificati, posati e progettati correttamente possono garantire i risultati attesi».

Alessandro Monaco | Comunicazione Cortexa.

Alessandro Monaco | Comunicazione Cortexa

«Vogliamo diventare il principale punto di riferimento per tutti coloro che intendono informarsi correttamente sui Sistemi d’Isolamento Termico a Cappotto. Per questa ragione, oltre a continuare a investire in formazione e comunicazione, da quest’anno avvieremo un intenso programma di pubbliche relazioni con le associazione e gli ordini professionali che rappresentano progettisti, costruttori, produttori di materiali, applicatori e consumatori. Un ruolo importante rivestono nel nostro piano anche le collaborazioni con le associazioni ambientaliste. Siamo certi che c’è ancora molto da fare sul fronte dell’informazione e che assieme non potremo che essere tutti più efficaci».

Federico Tedeschi | Commissione Tecnica Cortexa

Federico Tedeschi | Commissione Tecnica Cortexa

«Per un privato non è mai semplice valutare se sta investendo i propri risparmi su un intervento di qualità, che potrà portare reali vantaggi. E questo vale in particolar modo per l’isolamento della facciata mediante applicazione del sistema d’isolamento a cappotto: un intervento di carattere tecnico e non solo estetico, la cui efficacia dipende sia dalla qualità dei materiali sia della progettazione e della posa in opera. Tutti elementi che per un non addetto ai lavori sono difficili da valutare e verificare. Ma, anche grazie all’impegno negli anni di Cortexa nello sviluppo di norme che possano regolamentare il settore, oggi i riferimenti sono diventati più chiari e i parametri da controllare ben definiti».

Cortexa 2.0 | Una strategia di comunicazione multimediale e un intenso piano di pubbliche relazioni per accelerare la diffusione delle conoscenze sull’efficienza energetica e l’abitare salubre e sostenibile. Nel corso del 2019 il Consorzio investirà nello sviluppo di una nuova presenza digitale – sito internet, blog, aree riservate ai diversi tipi di utenti, social media marketing – che presenterà contenuti, strumenti e percorsi differenti per i differenti target di comunicazione. Un investimento importante verrà dedicato allo sviluppo di nuovi contenuti che – sotto forma di guide e domande frequenti – metteranno tutti gli attori del mercato in condizioni di compiere al meglio le proprie scelte in merito a progettazione, posa e investimenti sul cappotto termico.

Dati e considerazioni sul patrimonio immbiliare da efficientare

In base ai dati raccolti dal Centro Studi Cortexa, il mercato italiano dei sistemi d’isolamento termico a cappotto si può quantificare in 17 milioni di metri quadrati applicati ogni anno, a fronte di un patrimonio immobiliare costituito nel 2014 all’incirca da 56 milioni di unità abitative residenziali, senza tenere conto degli immobili destinati ad altri usi.

Considerato che gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici dell’Unione Europea e che, sulla base del Quadro per il clima e l’energia 2030, entro il 2030 le emissioni di gas serra dovranno essere abbattute del 40% rispetto al 1990, mentre l’efficienza energetica dovrà migliorare del 27%, urge un piano d’intervento serio sul patrimonio immobiliare del nostro paese, che renda concreta l’applicazione della direttiva sugli edifici a energia quasi zero e incentivi le ristrutturazioni.

In Europa esistono oltre 210 milioni di edifici, di cui il 40% costruito prima del 1960. Ogni anno ne viene rinnovato circa l’1%, vale a dire che oltre 110 milioni di edifici necessiterebbero d’interventi di efficientamento energetico.

Si tratta di una grande opportunità per i cittadini italiani, che non dovranno più vivere in immobili poco salubri e in città la cui aria risulta estremamente nociva per la salute. Le opportunità sono anche di tipo economico: un edificio ben isolato consuma meno e garantisce un ambiente interno più salubre, favorendo la riduzione delle spese per i consumi energetici e tutelando meglio la salute.

Oltre agli aspetti ambientali e di risparmio energetico, è importante sottolineare che le abitazioni ad elevata efficienza energetica valgono di più e si vendono prima: gli immobili nelle classi di consumo da A a D valgono in media il 12% in più rispetto agli immobili energivori e si vendono molto prima, con tempi di vendita del 18% inferiori rispetto agli immobili in altre classi di consumo.

La sfida della ripresa del settore immobiliare, quindi, dovrà necessariamente passare dall’efficienza energetica: è necessario formulare una proposta per questa domanda di mercato, andando a rinnovare il patrimonio esistente e ad abbattere e ricostruire ciò che non è recuperabile o che lo sarebbe solo a fronte di investimenti troppo elevati per potere essere ammortizzati.

Purtroppo l’intera filiera dell’edilizia – dalla produzione dei materiali, alla progettazione, alla costruzione, e anche il consumatore finale non sono ancora sufficientemente informati e formati per compiere la svolta verso un’edilizia sostenibile ed efficiente, che garantisca a chi investe ambienti sani e investimenti che si ripagano nel tempo.

Gli immobili nelle classi di consumo da A a D valgono in media il 12% in più rispetto agli immobili energivori e si vendono molto prima, con tempi di vendita del 18% inferiori rispetto agli immobili in altre classi di consumo.

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