Formazione | Nuove competenze

Costruire e ristrutturare salubre per i geometri è un obbligo e una responsabilità

I geometri subito dopo il lockdown hanno organizzato tre webinar suddivisi per tre macroaree geografiche (nord, centro, sud) per affrontare con gli iscritti la necessità di focalizzare l'attenzione sul tema della salubrità dell'edificio nei processi di riqualificazione edilizia post Covid-19 e per affrontare i lavori di efficientamento con il nuovo superbonus al 110%.

In questa fase di ripresa del nostro Paese si delinea sempre di più il ruolo strategico dei professionisti tecnici e le tre sfide emergenti per l’edilizia: ripensare gli spazi cittadini, gli edifici e come ri-abitare il territorio.

Un focus che il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati ha dapprima posto al centro di iniziative con gli attori della filiera delle costruzioni e ora con i propri iscritti, con dei webinar dedicati ai quali hanno preso parte relatori provenienti dal mondo scientifico, economico e tecnico.

Un’iniziativa di ampio respiro che ha voluto divulgare concetti e opportunità che ruotano intorno alla salubrità degli edifici a tutela della salute, in linea con gli indirizzi del Ministero della Salute, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Istituto Superiore di Sanità.

Temi che sono diventati di grande interesse e offrono opportunità lavorative, soprattutto dopo il Covid-19. Costruire e ristrutturare salubre, usufruendo degli incentivi fiscali è un obbligo e una responsabilità.

Ooccorre puntare su materiali non tossici, creando ambienti arieggiati, privi di umidità e muffe, con ricambi d’aria adeguati, che consentano di non contrarre malattie anche mortali.

Conoscenze e approfondimenti che favoriscono l’occupazione anche nel settore della consulenza privata e giudiziaria, nel campo delle bonifiche e della mitigazione del gas Radon.

“La connessione tra i nostri ambienti in cui viviamo (casa, ufficio, scuola, palestra, ecc) e la tutela della salute sono diventati imprescindibili – ha sostenuto Gaetano Settimo dell’Istituto Superiore di Sanità e i tecnici delle case sono fondamentali per riqualificare edifici e far vivere la popolazione al sicuro senza danni alla salute, un fenomeno che purtroppo sta dilagando con un aumento considerevole della spesa sanitaria pubblica e un impoverimento della qualità della vita di ciascuno di noi”.

“Impegnarsi in questa direzione è una responsabilità che la Categoria deve assumersi – ha sostenuto il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli. L’emergenza sanitaria del Covid-19, che ha interessato il mondo intero sta rivoluzionando le abitudini e gli stili di vita di tutti noi. Fra i settori maggiormente segnati dalla necessità di un cambio di prospettiva rientra quello della casa idonea per viverci e dell’edilizia in genere, e i Geometri sono stati pionieri in questi temi e la formazione messa in campo da anni è determinante. I problemi ambientali degli edifici, che ricadono anche sulla qualità della città in genere, per le numerose implicazioni di carattere biologico, ecologico, igienico, chimico, fisico, tecnologico, urbanistico, economico, sociologico, giuridico, richiedono la più ampia collaborazione tra le varie categorie professionali e necessitano di specialisti che, pur conservando le istanze della propria formazione di base, siano egualmente sensibili al comune obiettivo: la salvaguardia della salute e del benessere dell’uomo”.

“Chiusi in casa 24 ore su 24, abbiamo maturato esigenze e desideri di modificare gli ambienti nei quali trascorriamo la maggior parte del tempo, aspiriamo ad una maggiore superficie abitabile, un balcone, un piccolo giardino e a edifici più sicuri per la nostra salute, poco rumorosi e illuminati. L’ecobonus è una opportunità per riqualificare in termini salubri – ha detto Pietro Lucchesi consigliere del Cngegl con delega alla salubrità. Intervenire con gli incentivi fiscali ci obbliga a valutare tutti i parametri che ai diversi livelli riguardano il controllo tecnologico della qualità dell’aria interna: la consapevolezza del contesto in cui si opera, il controllo dei materiali e delle certificazioni, le condizioni microclimatiche, le scelte progettuali”.

Un focus speciale è stato dedicato alla riqualificazione dei borghi, che stanno diventando di grande interesse per fuggire dalla città.  Marco Bussone Presidente Uncem è stato uno dei relatori che ha mostrato l’importanza di non perdere l’occasione offerta dal Decreto Rilancio Italia, attraverso l’incentivo fiscale del 110% per la riqualificazione energetica – e per la messa in sicurezza antisismica e salubre, recuperando anche i borghi montani e i centri storici che si stanno gradualmente spopolando. Una bella sfida e una grande opportunità per i tecnici dell’edilizia.

“Negli ultimi anni siamo arrivati a circa 400mila sostanze chimiche che condizionano il settore delle costruzioni, alle quali l’uomo non è abituato e per questo sviluppa patologie complesse, che molte volte non si riescono a curare” – ha detto il Maurizio Grandi oncologo, Professore di antropologia presso l’Università di Strasburgo.

“Quasi il 30% degli italiani (oltre 17 milioni di persone) vive in case che sono, per la maggior parte del tempo, troppo umide o troppo secche, a seguito della normativa restrittiva dell’efficientamento energetico, che ha portato ad una smisurata sigillatura degli edifici e che quindi necessitano di interventi mirati urgenti, considerato che sono causa di malattie respiratorie importanti” – ha dichiarato Francesco Toso vicedirettore del Cresme.

“Le caratteristiche di un edificio idoneo per essere abitato, sono indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che definisce un’abitazione “sana” quella in grado di promuovere il benessere fisico, sociale e mentale (psichico) dei suoi occupanti attraverso una progettazione, costruzione, manutenzione e collocazione territoriale in grado di supportare un ambiente sostenibile ed una comunità coesa”.

Questa definizione delimita il nuovo perimetro nel quale i progettisti sono chiamati a svolgere la propria attività, per la riqualificazione e trasformazione edilizia.

La salubrità, attestata dai progettisti con il certificato di agibilità, come è facilmente intuibile, non è una cosmetica architettonica o urbanistica, ma una caratteristica edilizia da programmare e valorizzare nell’ambito progettuale e di manutenzione dell’edificio stesso, con scelte che dalla collocazione territoriale e distribuzione degli spazi, analizzando i fattori ambientali quali ad esempio la temperatura, umidità, radioattività , prediligano materiali con indici di emissione e di decadimento che non siano dannosi alla salute e il benessere delle persone ad ogni età, ponendo l’accento anche su indagini di campionamento d’aria.

Aspetti fondamentali, che  in questa nuova fase di riqualificazione post Covid-19 rimettono al centro il tecnico delle case – ha detto Paola Allegri Presidente dell’Associazione Nazionale Esperti Edificio Salubre – Donne Geometra, da anni in prima linea sui temi dell’inquinamento indoor e la salubrità degli edifici, collabora con gruppi di ricerca nazionali e internazionali ed è tra gli ideatori del progetto per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, dell’Esperto in Edificio Salubre, che ha riscosso il plauso della Presidenza della Repubblica Italiana, per l’attenzione alla salute della popolazione e le opportunità di lavoro che si possono sviluppare nei settori innovativi dell’edilizia, della bonifica e monitoraggio ambientale.

Il ventaglio di danni alla salute umana e alla qualità di vita – ha riferito Nicola Fiotti – Professore Ricercatore Universitario – Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche della Salute dell’Università degli Studi di Trieste, che possono generarsi in ambienti di scarsa qualità è molto vasto, si va dalle condizioni patologie franche (malattie respiratorie in primis, ma non solo, neoplasie, malattie cardiovascolari, infertilità…) fino a una riduzione delle capacità intellettuali e di giudizio che influenza scelte e attività produttiva, fattori questi che forgiano la nostra esistenza con una ricaduta sulla spesa sanitaria del Paese: sono i professionisti della casa a doversene occupare essendo la salubrità l’evoluzione delle norme igienico-sanitarie; non si tratta infatti di marketing o di una comunicazione estemporanea, ma di competenze altamente specializzate degli operatori edili, che intervengono direttamente nella riqualificazione di tutti gli edifici, pubblici e privati.

Involucri non salubri, con materiali inadeguati, sono un grosso fattore di iniquità sociale che promuove un circolo vizioso di malattia, malessere e degrado. La qualità degli edifici e dell’aria indoor (IAQ) sta diventando sempre più un argomento di grande attualità, che produce vantaggi alla salute e occupazionali, ha detto Carlo Ponzini, Professore di Nanotecnologie dell’Università di Parma.

Massimo Murru, avvocato cassazionista, ha evidenziato come in Italia, un numero considerevole di case ha umidità e muffa in misura tale da indurre malattie respiratorie e circa 3800 morti all’anno sono da attribuire al gas radon, che è di origine naturale ma diventa mortale negli ambienti confinati. Di fronte a questi numeri, su condizioni di rischio assolutamente obiettive, si capisce che c’è molto da lavorare. La salute è un diritto costituzionalmente garantito e la salubrità degli edifici si traduce in responsabilità civili e penali per gli attori della filiera edilizia.

Un settore che è in via di espansione e richiede anche tecnici esperti per affrontare la consulenza per l’attività giudiziaria, vista la crescita del contenzioso per il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.

L’evento moderato da Livia Randaccio Direttore editoriale di Tecniche Nuove, è stato ricco di spunti di riflessione, e ha suscitato un notevole apprezzamento da parte degli iscritti, anche per le tante slide e video clips curate da Claudia Tomassini della segreteria di Presidenza del Cngegl.

Gli incontri organizzati per i geometri del nord, centro e il sud del Paese, hanno fatto registrare il tutto esaurito, con esternazioni di grande ammirazione per i relatori altamente qualificati che sono stati coinvolti.

I geometri – in pieno spirito di collaborazione con altri professionisti tecnici, possono essere artefici di questo futuro possibile: mai come oggi c’è bisogno delle loro competenze, della loro lungimiranza e della loro capacità di innescare comportamenti virtuosi sul territorio, nella collettività, tra i cittadini. Di questo ruolo e di queste possibilità occorre esserne consapevoli, e agire per trasformare la crisi in opportunità, con coraggio, determinazione e una sana spavalderia: il futuro della professione è questo, e coincide con il futuro del Paese – ha concluso Maurizio Savoncelli.

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