«Il Senato ha mantenuto la promessa e ha cancellato la norma che introduceva un nuovo balzello per le imprese dell’edilizia già sfiancate dalla crisi. Ringraziamo Governo e Parlamento per aver ascoltato la nostra richiesta e ora il prossimo passo da fare sarà rivedere la materia nel suo complesso»: questo è il commento di Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, nell’apprendere la notizia dell’abrogazione del Durt grazie all’approvazione di emendamenti soppressivi presentati da quasi tutti i gruppi parlamentari.
A lui si unisce Ivan Malavasi, presidente di Rete Imprese Italia, sostenendo che: «la norma introduceva di fatto adempimenti punitivi per le imprese. Siamo di fronte però a una soluzione parziale. Serve infatti anche l’abolizione definitiva della responsabilità solidale negli appalti».
Il concetto di fondo è che senza l’abrogazione del regime di responsabilità solidale negli appalti restano in vigore degli adempimenti inutili che mettono notevolmente a rischio la filiera dei pagamenti. Vediamo comunque come si è arrivati alla cancellazione dal decreto del Fare del documento unico di regolarità tributaria.
La cancellazione della norma. Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato hanno cancellato dal testo del dl 69/2013 la modifica che era stata portata alla Camera dei Deputati alla norma relativa alla responsabilità solidale negli appalti. La disposizione (art. 50) prevedeva l’esclusione della responsabilità solidale dell’appaltatore nei confronti del subappaltatore qualora acquisisse da questi il Durt.
La conseguenza diretta di questa disposizione vedeva l’appaltatore, fino all’acquisizione del Durt nelle condizioni di poter sospendere il pagamento del corrispettivo. Ora si ritorna al testo originario del Governo in tema di responsabilità solidale fiscale negli appalti anche se la problematica sussiste ancora poiché le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali hanno approvato un ordine del giorno che prevede il rinvio del problema alla delega fiscale a tutt’oggi in discussione alla Commissione Finanza alla Camera dei Deputati.
Per quanto concerne il Durt, la norma introdotta dalla Camera prevedeva che la responsabilità solidale dell’appaltare nei confronti del subappaltatore fosse esclusa nel caso in cui si fosse verificata la corretta esecuzione degli adempimenti attraverso l’acquisizione del Durt relativo al subappaltatore.
Inoltre la norma aveva previsto che le imprese dovessero comunicare all’Agenzia delle Entrate, periodicamente, i dati contabili e la documentazione primaria riguardanti le retribuzioni erogate, i contributi versati e le imposte dovute. Di fatto era un provvedimento double face: se da un lato l’adempimento era facoltativo, dall’altro diveniva un obbligo per chi voleva ottenere la certificazione in tempo reale.