Ance | Osservatorio congiunturale 2017

Costruzioni: per l’anno in corso è difficile parlare di ripresa

Per il comparto delle costruzioni non si può parlare di crisi superata. Il Paese è ancora avvolto da una crisi di investimenti, soprattutto da parte dell'amministrazione pubblica in tutte le sue articolazioni, con il risultato che il sistema produttivo rimane bloccato, le risorse non vengono utilizzate con provvedimenti mirati e i cantieri rimangono fermi.

Dai dati dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, elaborati dal Centro Studi Ance, è emerso che il comparto non ha “agganciato la ripresa” e questo mentre gli organismi nazionali rivedono al rialzo le stime del Pil per il 2017 (+1,4% Banca d’Italia e +1,3% Confindustria). La stima per l’anno in corso degli investimenti in costruzioni è infatti pari a un +0,2%, un aumento ritenuto del tutto trascurabile per parlare di effettiva risalita.

I Comparti nel 2017

-1,5% gli investimenti in nuove abitazioni
+0,2% investimenti in opere pubbliche
+0,5% investimenti in riqualificazione.

Il settore della riqualificazione, rappresentando ormai quasi il 40% degli investimenti complessivi in costruzioni, ancora una volta si dimostra l’elemento di solidità dell’edilizia. per quanto concerne occupazione e produzione si è difronte a delle incertezze:

  • lieve aumento degli occupati (+0,6%) nel primo trimestre 2017 che però non trova conferma nei risultati delle casse edili, che registrano ancora riduzioni nelle ore lavorate e nel numero dei lavoratori iscritti;
  • nei primi cinque mesi dell’anno la produzione ha registrato risultati altalenanti con il susseguirsi di segni positivi e negativi. Dopo un aprile che si è chiuso con un -4,6%, l’indice corretto della produzione diffuso oggi dall’Istat segnala a maggio un aumento del 2,9%. Complessivamente quindi nei primi cinque mesi del 2017 la produzione ha registrato -0,3%.

2018: la ripresa è possibile

Secondo i dati dell’osservatorio e sulla base delle misure della legge di bilancio del 2017 le stime per il prossimo anno parlano di un aumento degli investimenti in costruzioni dell’1,5%.

Opere pubbliche

Negli ultimi due anni il Governo ha deciso di puntare sulle infrastrutture proponendo ingenti risorse. Le ultime manovre economiche del 2016 e 2017 hanno stanziato per le opere pubbliche 100 miliardi di euro distribuiti in 15 anni. A fronte di tali stanziamenti nel Def era previsto per il 2016 un aumento degli investimenti in infrastrutture pari al 2%. Ma all’inizio dell’anno, a consuntivo, l’Istat ha certificato un calo del 4,5% corrispondente a una riduzione di 1,6 miliardi di euro di investimenti rispetto al 2015.

Dove sono finite le risorse?

  • Gli enti pubblici hanno avuto difficoltà a spendere le risorse nonostante il superamento del Patto di Stabilità.
  • Una normativa ancora in divenire per le nuove modifiche apportate dal Codice degli appalti e dal recente Correttivo.
  • Il contratto di programma Anas risulta bloccato da 9 mesi.
  • A distanza di 7 mesi non sono state ancora completate le procedure di ripartizione del Fondo investimenti da 47 miliardi.
  • Anche la spesa per investimenti dei Comuni segna nel 2016 una battuta d’arresto (-13,5%). Complessivamente dal 2008 la spesa in conto capitale si è ridotta del 47% mentre la spesa corrente è aumentata del 9,3%. Una tendenza confermata anche nel primo trimestre 2017: spesa in conto capitale -3,5%, spesa corrente +2,8%.

2018: la stima per il comparto delle opere pubbliche fa riferimento a una crescita del 4% degli investimenti. Condizione indispensabile per raggiungere questo risultato è il superamento delle difficoltà legate alla trasformazione in cantieri delle risorse disponibili.

Bandi di gara

Dopo un 2016 nero sul fronte dei bandi di gara (-16%), qualche segnale positivo si riscontra nei primi sei mesi dell’anno in corso (+11,3%), ma i livelli rimangono molto bassi, ben al di sotto degli anni pre-crisi.

Casa: mercato in ripresa ma patrimonio da riqualificare

Per quanto concerne le compravendite il 2016 è stato il terzo anno consecutivo di crescita (+18,4% compravendite rispetto al 2015). Il primo trimestre 2017 conferma il trend positivo con un +8,6%. La previsione per la fine dell’anno è di 550 mila compravendite.
Per i permessi di costruire nello scorso anno si è registrato per la prima volta un lieve aumento dei permessi (+5% rispetto al 2015) attestati a quota 52.000.
Tale livello però continua a essere tra i più bassi dal 1935 (-83% rispetto al picco del 2005). 2018: previsto un aumento degli investimenti nella nuova edilizia abitativa dell’1%, ancora troppo basso per un comparto che in dieci anni ha perso più del 60% di investimenti.

I commenti

Rudy Girardi.

Rudy Girardi | Vicepresidente Centro Studi 
«Per il settore delle costruzioni la crisi non è ancora finita. Seppure gli ultimi dati sull’andamento dell’economia mostrano un quadro migliorativo rispetto alle attese, nel nostro Paese si assiste tutt’oggi a una crisi di investimenti, soprattutto da parte dell’amministrazione pubblica in tutte le sue articolazioni. I dati lo dimostrano: se a gennaio prevedevamo una crescita degli investimenti in costruzioni dello 0,8% per il 2017, oggi abbiamo dovuto ribassare le stime a solo +0,2% . Il sistema dunque è bloccato. Le risorse non vengono spese e i cantieri non aprono. La produzione di nuova edilizia è al palo. E l’occupazione non riparte dopo la grave perdita di oltre 600 mila unità dall’inizio della crisi. Unico elemento positivo è rappresentato dalla riqualificazione del patrimonio abitativo che potrà contare anche sull’importante leva data dal sismabonus i cui effetti si vedranno però solo a partire dai prossimi anni».

edoardo Bianchi vicepresidente ance opere pubbliche
Edoardo Bianchi.

Edoardo Bianchi | Vicepresidente Ance
«
La mancata ripresa del settore delle costruzioni è certamente figlia del blocco delle opere pubbliche al quale assistiamo ormai da oltre un anno. Un quadro normativo in perpetuo movimento e un processo decisionale farraginoso e inefficiente hanno creato la tempesta perfetta: le risorse stanziate, circa 100 miliardi negli ultimi mesi, pari all’importo di 2/3 manovre economiche, rimangono incagliate nei mille rivoli della macchina amministrativa e non si traducono in lavori. D’altronde i dati della spesa pubblica lo dimostrano chiaramente: solo il 2% del Pil è dedicato agli investimenti in costruzioni. Un Paese che non investe nel proprio futuro non può realmente tornare a crescere in modo solido e duraturo».

Vincenzo Di Nardo.

Vincenzo Di Nardo | Vicepresidente Ance
«Chi intraprende deve saper innovare. Ecco perché riteniamo estremamente importanti le recenti modifiche apportate al Codice degli appalti laddove si estende a tutti i contratti di Ppp, compreso quello di disponibilità, la possibilità per i privati di presentare proposte spontanee per opere non comprese nella programmazione. Un principio importante perché premia le migliori capacità imprenditoriali, quelle cioè in grado di proporre progetti innovativi e complessi. Un’occasione da non perdere per rafforzare la sinergia tra pubblica amministrazione e imprese e rinnovare parti importanti delle nostre città».

Filippo Delle Piane.

Filippo Delle Piane | Vicepresidente Ance
«Una nuova cultura dell’abitare per orientare il mercato della casa verso scelte consapevoli e di qualità. Negli ultimi anni, infatti, la tecnologia legata all’edilizia ha fatto enormi passi avanti e il problema della vetustà degli edifici sia dal punto di vista dell’efficienza energetica che da quello della sicurezza sismica è emerso con forza, visti anche i recenti eventi calamitosi che affliggono ciclicamente il nostro fragile territorio. È determinante, quindi, investire in un percorso di comunicazione e divulgazione che consenta alle persone di affrontare l’acquisto più importante della propria vita in modo consapevole e informato. Altri settori, come l’automobile, lo hanno fatto innescando un virtuoso fenomeno di rottamazione dell’usato con evidenti benefici sia dal punto di vista dell’inquinamento che della sicurezza».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here