Urbanistica | Emergenza sanitaria

Covid-19: Inu chiede la proroga delle scadenze dei procedimenti amministrativi urbanistici

I procedimenti amministrativi urbanistici richiedono forme di consultazioni e di partecipazione dei cittadini che non si sono potute tenere in ragione dei divieti di assembramenti o riunioni in luogo e edifici pubblici. Forme alternative di consultazione non sono previste e possono inficiare per illegittimità la procedura di approvazione. Per tali ragioni Inu ne chiede a Governo e Regioni lo slittamento.

Una proroga delle scadenze che riguardano i procedimenti amministrativi urbanistici, da disporre attraverso un emendamento all’articolo 103 del decreto legge del 17 marzo scorso (il cosiddetto Cura Italia).

La richiesta è dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Nel documento che accompagna la proposta si legge: «I procedimenti amministrativi urbanistici richiedono forme diverse di consultazioni e di partecipazione dei cittadini che non si sono potute tenere in ragione dei divieti di assembramenti o riunioni in luogo ed edifici pubblici. Forme alternative di consultazione non sono previste e possono inficiare per illegittimitĂ  la procedura di approvazione. In ogni caso spesso mancano le attrezzature e le conoscenze per adottare mezzi alternativi per il governo democratico del territorio. Inevitabilmente si accumulano ritardi che possono procurare effetti negativi e ulteriori appesantimenti del lavoro amministrativo». Tra questi vi possono essere la decadenza e l’annullamento dei provvedimenti, o la perdita di finanziamenti.

Nel dettaglio, l’emendamento proposto da Inu disporrebbe che «ai fini del computo dei termini ordinatori o perentori, propedeutici, endoprocedimentali, finali ed esecutivi, relativi allo svolgimento di procedimenti amministrativi su istanza di parte o d’ufficio, nonchĂ© relativi alle fasi di adozione e/o approvazione degli strumenti urbanistici generali o attuativi, nonchĂ© loro varianti o altri atti strettamente connessi, pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data, non si tiene conto del periodo compreso tra la medesima data e quella della fine dell’emergenza o comunque stabilita con Dpcm o altro atto del Governo. Le pubbliche amministrazioni adottano ogni misura organizzativa idonea ad assicurare comunque la ragionevole durata e la celere conclusione dei procedimenti, con prioritĂ  per quelli da considerare urgenti, anche sulla base di motivate istanze degli interessati. Sono prorogati o differiti, per il tempo corrispondente, i termini di formazione della volontĂ  conclusiva dell’amministrazione nelle forme del silenzio significativo previste dall’ordinamento».

La proroga sarebbe comunque un provvedimento tampone perchĂ© successivamente, secondo l’Inu «si potrebbe impostare una revisione delle procedure amministrative puntando ad un supporto molto piĂą avanzato delle tecnologie di informazione e comunicazione che ci stanno soccorrendo in questi tempi di limitazione della mobilitĂ  e di distanziamento tra le persone».

Analoga richiesta di proroga l’Inu la rivolge, attraverso le sue sezioni sul territorio, alle Regioni, per le misure e i procedimenti che competono a queste ultime.

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