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Da One Team il monito: sull’adozione del Bim occorre accelerare

Un’analisi riportata da One Team della compagnia Usa Dodge Data & Analytics mostra come il valore e i vantaggi del Bim siano riconosciuti da tutti i Paesi presi in esame. Il miglioramento in termini di processo, efficienza e precisione viene riportato secondo un dato numerico misurabile (Roi: l'indice che identifica la redditività del capitale investito).

In soli due anni One Team ha contribuito all’implementazione di 41 società certificate e altrettante figure professionali tra Bim Manager, Specialist e Coordinator.

Riccardo Perego, AD di One Team
«I vantaggi sono evidenti per tutti in termini di efficienza, ma i risultati non si ottengono solo grazie alla tecnologia ma soprattutto grazie alle competenze e alla giusta consapevolezza dell’utilizzo dello strumento. L’enorme vantaggio che si ricava dal Bim in termini di risparmio sta nella riduzione netta gli errori dovuti alle varianti di progetto. Integrando dinamicamente le fasi di progettazione, analisi e documentazione in un workflow Bim, la maggior parte degli sforzi in un progetto, ad esempio infrastrutturale, sono concentrati nella fase di progettazione dettagliata. Ciò consente agli addetti di dedicare più tempo alla valutazione di scenari per ottimizzare la progettazione e meno tempo per generare la documentazione relativa alla costruzione. È facile intuire quindi che l’adozione del metodo Bim genera benefici reali per la progettazione di grandi opere».

Accelerazione sull’adozione del bim

La conferenza organizzata dall’Università di Roma Tre, One Team e Civiltà di Cantiere è stata l’occasione per fare il punto sul Bim, sul suo potenziale e sugli obiettivi che il mondo della progettazione e delle costruzioni deve porsi alla luce dei recenti cambiamenti normativi. Nel corso della conferenza i dati di scenario indicano una forte accelerazione dell’uso del sistema, sia nel settore pubblico sia in quello privato, sia per quello che riguarda gli edifici (Bim Verticale) che le infrastrutture e le strade (Bim Orizzontale).

I soggetti che devono operare in Bim spesso non sono preparati o faticano ad adeguarsi per rispondere al mercato. Secondo l’ultima analisi dell’Oice, se nel 2015 i bandi Bim erano stati 4, nel 2016 sono saliti a 26 per crescere nel 2017 a 86, con un aumento del 70%. Per un valore complessivo, lo scorso anno, di circa 31 milioni.

Anche sulla base dell’esperienza di One Team i progetti lavorati con il Bim sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi 3 anni: nel 2015 il Bim aveva un 20% di diffusione nelle infrastrutture, l’anno successivo già era arrivato al doppio e tra il 2016 e il 2017 i progetti pilota eseguiti con modello Bim sono stati 76 con una crescita, da un anno all’altro, del 38% per quanto riguarda gli edifici e del 150% per quanto riguarda le strade e ferrovie.

In soli due anni One Team ha contribuito all’implementazione di 41 società certificate e altrettante figure professionali tra Bim Manager, Specialist e Coordinator.

All’estero come in Italia

Lo scenario internazionale mostra un trend molto simile a quello italiano: Usa, Uk, Germania e Francia hanno già quasi tutti superato la metà dei progetti eseguiti in Bim rispetto al totale, e le proiezioni mostrano come nel 2019 tutti avranno abbondantemente superato la soglia del 50%. L’Italia è ancora lontana da questi numeri, ma, anche grazie alle nuove imposizioni normative, dovrà necessariamente recuperare terreno nei prossimi 2-3 anni. A breve non si tratterà più di una scelta, ma di un obbligo.

Il ritorno degli investimenti in Bim

Un’analisi riportata da One Team della compagnia Usa Dodge Data & Analytics mostra come il valore e i vantaggi del Bim siano riconosciuti da tutti i Paesi presi in esame. Il miglioramento in termini di processo, efficienza e precisione viene riportato secondo un dato numerico misurabile (Roi: l’indice che identifica la redditività del capitale investito).

Il ritorno in termini economici supera sempre il 50%, ciò significa che spendere risorse in formazione, consulenza e tecnologia Bim permette comunque di ottenere dei vantaggi in termini economici, anche nel breve termine.

È urgente un cambio di rotta per gli operatori

Le scadenze normative ritengono necessario un cambio di rotta per costruttori, professionisti e stazioni appaltanti. Per loro la trasformazione deve passare per la formazione di figure professionali competenti e in grado di conoscere benefici e criticità dello strumento, modalità di applicazione e potenzialità.

La prima scadenza è tra pochi mesi. Tra meno di due anni già i lavori considerati “medi” saranno coinvolti. Chi vuole giocare la partita deve cominciare a pensare agli step da compiere verso la competizione e pensare, in particolare le stazioni appaltanti, a prevedere:

  1. un piano di formazione del personale approvato e messo a budget
  2. un piano di acquisizione hardware e software
  3. la predisposizione di un modello di gestione

Nel 2019 scatterà l’obbligo per le stazioni appaltanti di introdurre metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture per i lavori di importo superiore a 100 milioni di euro. Obbligo che verrà progressivamente esteso agli appalti di importo inferiore, fino a introdurlo in tutto il sistema dei lavori pubblici nel 2025.

Il Bim nel mercato privato

Nel mercato privato, l’adozione del Bim trova maggiore applicazione da parte degli studi di ingegneria e di architettura che operano a livello internazionale, così come una spinta importante la stanno dando i fondi di investimento, i brand della moda e le aziende multinazionali che esigono qualità e controllo dei costi.

Il Bim nel mercato delle opere pubbliche

Per quanto riguarda i bandi pubblici, si inizia a registrare un effetto domino in seguito all’evoluzione normativa che si concretizza in una accelerazione del ricorso al Bim negli ultimi due anni. Come emerge dall’analisi di Oicenel 2015 i bandi Bim erano stati 4, nel 2016 sono saliti a 26 per crescere nel 2017 a 86, con un aumento del 70%. Per un valore complessivo, lo scorso anno, di circa 31 milioni pari al 2,5% dei bandi di gara per i servizi di ingegneria e architettura.

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