Piano nazionale Mise | Isolamento termico dell’involucro

Dal 2018 gli edifici a energia quasi zero

Le disposizioni sono attuative del dlgs n.192/2005 aggiornato con il dl 63/2013 che prevede che entro il  dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero e a partire dal 31 dicembre 2018 lo siano tutti gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici o di proprietà di questi ultimi.
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Esempio di edificio a energia quasi zero.

Le novità contenute nel piano nazionale degli edifici a energia quasi zero, allegato a uno schema di decreto interministeriale stilato dal ministero dello Sviluppo Economico (in collaborazione con altri dicasteri) e finalizzato al miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova o esistente costruzione ha le regole attuative nel dlgs n. 192/2005, aggiornato con il decreto legge n. 63 del 2013 che prevede che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero e a partire dal 31 dicembre 2018 lo siano tutti gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi enti.

Tra le novità, sarà considerato edificio a energia quasi zero quello che risponderà a specifici requisiti tecnici come il maggiore isolamento termico dell’involucro edilizio.

Ogni edificio deve rispettare regole stringenti sugli impianti termici. Questi devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il rispetto della copertura tramite il ricorso a energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.

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Esempio di edificio a energia quasi zero CasaClima-Bolzano.

L’indice di prestazione energetica globale dell’edificio e la conseguente classe saranno determinati in funzione di tutti i servizi presenti nell’edificio (quali climatizzazione estiva e invernale, acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione).

Vi sarà una definizione più chiara dei consumi energetici così da permettere all’utente d’individuare il consumo totale di energia e la quota di energia rinnovabile utilizzata, la qualità dell’involucro e degli impianti.

La classificazione degli edifici avverrà quindi alla destinazione d’uso con format specifici e nuove norme per il monitoraggio e il controllo della regolarità amministrativa e tecnica della prestazione degli edifici.

I requisiti minimi dovranno rispettare le valutazioni tecniche ed economiche di convenienza fondate sull’analisi costi-benefici del ciclo di vita economico degli edifici.

Per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni importanti questi saranno determinati con l’utilizzo dell’edificio di riferimento in funzione della tipologia edilizia e delle fasce climatiche.

Per il rispetto della qualità energetica prescritta saranno previsti parametri specifici del fabbricato (quali indici di prestazione termica e di trasmittanza) e parametri complessivi (quali indici di prestazione energetica globale espressi in energia primaria totale e in energia primaria non rinnovabile).

Il decreto ha l’obiettivo di favorire una applicazione omogenea coordinata e immediatamente operativa delle norme per l’efficienza degli edifici su tutto il territorio nazionale, attualmente molto variegate a causa dell’ampia autonomia regionale nelle norme di recepimento della direttiva 2002/91/Ce.

L’edificio a energia quasi zero è un edificio ad altissima prestazione energetica con un fabbisogno energetico molto basso (quasi nullo) coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili prodotta all’interno del confine del sistema.

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