Governo - Istituto per il credito sportivo | Progetto impianti sportivi

Dal 24 novembre le domande per gli interventi sugli impianti sportivi di base

Il progetto, denominato «1000 cantieri per lo sport», intende incentivare interventi di ristrutturazione e costruzione ex-novo di impianti sportivi di base. I mutui sono a tasso zero per un totale di 150 milioni di euro, oltre a 44 milioni per l’abbattimento degli interessi, destinati a finanziare 500 spazi sportivi scolastici e 500 impianti sportivi di base sia pubblici sia privati.

Si chiama «1000 cantieri per lo sport» ed è il progetto del Governo e dell’Istituto per il credito sportivo teso ad incentivare gli interventi di manutenzione, ristrutturazione e nuove costruzioni di impianti sportivi di base. È un progetto in mutui a tasso zero per un totale di 150 milioni di euro, oltre a 44 milioni per l’abbattimento degli interessi, destinati a finanziare 500 spazi sportivi scolastici e 500 impianti sportivi di base pubblici e privati.Impianto sportivo scolastico

L’Istituto per il credito sportivo ha già emanato il regolamento per accedere ai fondi connessi agli impianti sportivi scolastici, mentre per l’intervento a favore degli altri impianti sportivi (privati e pubblici) si dovrà attendere il prossimo gennaio: lo sportello per presentare domanda sarà aperto a partire dalle ore 10 del prossimo 24 novembre.

Impianti sportivi scolastici. Il primo progetto che avrà inizio riguarderà i primi 500 interventi negli impianti sportivi scolastici. L’Ics, infatti, ha destinato agli enti locali 75 milioni di euro di mutui a tasso zero con abbattimento degli interessi effettuato grazie ai 22 milioni di euro del «Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sull’impiantistica sportiva». Saranno quindi finanziati progetti di importo massimo pari a 150mila euro (erogati sotto forma di mutuo di durata massima di 15 anni). In caso di progetto di importo più elevato la parte eccedente potrà godere di contribuzione in conto interessi come da piani operativi dell’Ics.
Potranno essere finanziati interventi relativi a spazi e impianti sportivi scolastici esistenti attraverso:

  • ristrutturazione
  • ampliamento
  • completamento
  • ammodernamento
  • riconversione
  • manutenzione straordinaria
  • adeguamento tecnologico
  • adeguamento delle normative sulla sicurezza e sull’abbattimento delle barriere architettoniche
  • bonifica dall’amianto
  • efficientamento energetico
  • attrezzature.Impianto sportivo privato

Bando aperto a sportello. Il bando è aperto a sportello, ovvero le domande di contributo vengono prese in considerazione rispettando l’ordine di presentazione tramite invio di posta elettronica certificata all’indirizzo spazisportiviscolastici@legalmail.it (è gestito dall’Istituto per il credito sportivo).
Le domande di contributo devono essere relative a interventi i cui lavori di realizzazione non siano ancora iniziati al momento di presentazione della domanda e che non abbiano già ottenuto contributi pubblici in conto capitale o interessi.

Fino a 50mila abitanti. Gli enti locali fino a 50mila abitanti potranno finanziare al massimo un progetto, due progetti quelli fino a 250mila abitanti, tre progetti quelli fino ad un milione di abitanti e quattro progetti quelli oltre il milione di abitanti.

Da gennaio. Partirà da gennaio il secondo progetto rivolto agli altri 500 interventi per impianti sportivi di base pubblici e privati: a questo progetto saranno destinati ulteriori 75 milioni di euro di mutui a tasso zero con interessi abbattuti grazie ad altri 22 milioni, di cui 18 milioni dal Fondo per lo sviluppo e la capitale diffusione della pratica sportiva e 4 milioni dal Fondo contributi negli interessi.
Il progetto è rivolto agli enti locali e ai soggetti privati che intendono costruire o ristrutturare spazi ed impianti sportivi di base. Per soggetti privati sono da intendersi società, associazioni sportive, enti morali e parrocchie.
Anche in questo caso l’importo massimo dell’intervento è di 150mila euro, erogato per una durata massima di 15 anni per gli enti locali e 10 anni per i soggetti privati.

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