Punti di Vista | Daniele Parolo, presidente Cna Lombardia

Daniele Parolo: «passi più concreti per dare slancio alla ripresa»

Come spiega il presidente di Cna Lombardia, l’andamento congiunturale del secondo trimestre 2014 denota una situazione di stallo, con una variazione nulla della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (+0,1%). In crescita il fatturato, ma gli ordini interni svoltano nuovamente in negativo lasciando ancora all'export il compito di sostenere la produzione.
Daniele Parolo | Presidente Cna Lombardia
Daniele Parolo | Presidente Cna Lombardia

Leggiamo dai dati congiunturali un andamento non positivo per il nostro mondo: vendite, fatturato, assunzioni hanno valori negativi e peggiorativi rispetto al trimestre precedente. Questo desta non poche preoccupazioni in vista di una ripresa più volte annunciata ma che i dati inesorabilmente smentiscono.
Il dato occupazionale, che da un lato vede un timidissimo miglioramento con una diminuzione del ricorso alla cassa integrazione, va letto però anche in un’ottica negativa, poiché la cassa integrazione non viene utilizzata in quanto non più prorogabile per molte aziende. L’andamento congiunturale conferma ciò che le imprese artigiane e quelle piccole vivono quotidianamente e pone l’urgenza di attivare misure senza possibilità di proroga. Serve un piano di azione che possa mettere al centro le mpmi lombarde.

Servono interventi straordinari, in parte anche annunciati e approvati, che però vanno da subito resi operativi. Il tema principe è quello della tassazione, ad iniziare dal costo del lavoro: tra tasse statali e locali diventa insostenibile per un piccolo imprenditore guardare al futuro e investire in sviluppo.
Qualche segnale da parte del Governo c’è stato ma ancora davvero insufficiente per dare slancio alla ripresa. Così come non è più accettabile il continuo razionamento del credito, che penalizza le imprese in una fase in cui è necessario ripartire. Dopo le misure della Bce le banche devono rimettere le risorse per il sistema economico senza più nessun indugio.

È necessario poi, regionalmente, intervenire su alcuni ambiti strategici, per noi prioritari, quali:

  • finanziare l’innovazione incrementale (quella fatta tutti i giorni dai nostri imprenditori)
  • l’accompagnamento ai percorsi di internazionalizzazione (anche dopo l’acquisizione di contatti, per la chiusura di contratti di vendita, fino alla definizione delle modalità di pagamento)
  • sostenere la cooperazione tra imprese, anche informale (accordi di progetto/reti nelle diverse forme)
  • dare piena attuazione alla semplificazione amministrativa, così come delineata dalla lr 11/2014.

Su questo apprezziamo lo sforzo che sta facendo Regione Lombardia nel merito, alla quale chiediamo un impegno ulteriore per dare attuazione alle misure in essere con l’esigenza di favorire una concentrazione delle risorse su linee prioritarie, anche attraverso azioni di sistema ed attivando interventi trasversali ma differenziati a seconda della tipologia di impresa e delle relative capacità di investimento (no misure a «taglia unica»).

C’è poi il tema fondamentale dei fondi europei. Siamo all’inizio della programmazione europea 2014-2020, le nostre imprese difficilmente possono accedere direttamente ai contributi diretti della Comunità Europea; risulta quindi necessario che i fondi gestiti dalla Regione Lombardia abbiano regole, tempi e modalità che tengano conto dell’effettivo tessuto produttivo lombardo: le micro e piccole imprese, in modo da poter far ricadere su di loro i contributi europei. Altrimenti ci troveremmo a vivere l’ulteriore paradosso che oltre il 98% delle imprese paga nelle proprie imposte la quota che va all’Europa, trovandosi sistematicamente esclusi dall’accesso ai bandi europei e regionali finanziati da quei soldi.

Daniele Parolo, presidente Cna Lombardia

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