Osservatorio | Oice-Informatel

Dati semestrali sulle gare pubbliche d’ingegneria e architettura

I dati sulle gare progettazione hanno visto nel mese di giugno un ribasso del mercato: -13,9% in numero e -72% in valore su maggio, mentre il primo semestre 2020 si chiude a +27,4% in numero e +26% in valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Bene nel semestre anche gli appalti integrati: +146,1% in numero e 121,1% in valore. Dati positivi nonostante la pandemia di Covid-19 per il presidente Oice Scicolone.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio OiceInformatel, il primo semestre del 2020, per quanto riguarda le gare di progettazione, sembra non avere risentito del peso della pandemia, grazie anche al dato boom registrato a maggio, chiudendo con 1.733 bandi per un valore di 411,8 milioni di euro: +27,4% in numero e +26% in valore sui primi sei mesi del 2019.

Per quanto riguarda giugno, però, si è registrato un assestamento del mercato: 253 gare per 46 milioni di euro, un calo del 13,9% in numero e del 72,0% in valore su maggio, ma rispetto a giugno 2019 sono cresciute del 2,4% in numero e del 22,4% in valore.

Sono calati anche gli accordi quadro: 10 bandi per 131,8 milioni di euro. Al netto degli accordi quadro il risultato del mese di giugno raggiunge i 246 bandi per 38,2 milioni di euro; rispetto ai dati di maggio, anch’essi depurati dagli accordi quadro, significa una riduzione pari al 14,1% in numero ma in aumento del 17,4% in valore.

Anche il mercato di tutti i servizi di architettura e ingegneria nel mese di giugno si prende una pausa, le gare pubblicate sono state 559 per un valore di 142 milioni di euro, -2,6% in numero e -45,4% in valore sul precedente mese di maggio.

Rispetto a giugno 2019 il numero cresce del 13,8% e il valore del 48,7%. I bandi per accordi quadro sono stati 25 con un valore di 23,4 milioni di euro, mentre a maggio erano stati 29 con un valore di ben 160,4 milioni di euro.

Nel primo semestre del 2020 i bandi pubblicati sono stati 3.285 per un valore di 1.084,8 milioni di euro, +23,7% in numero e +69,3% in valore rispetto al primo semestre del 2019. Anche con i dati di questo primo semestre depurati dagli accordi quadro, il confronto con il primo semestre 2019 rimane ampiamento positivo: il numero sale del 16,3% e il valore del 36,2%.

Ancora troppo elevati i ribassi con cui si aggiudicano le gare (dal -42,8% delle gare pubblicate nel 2016 al -40,4% del 2019), i dati di giugno li danno sempre intorno al 40%, con una lieve tendenza al ribasso. Invece il numero delle gare aggiudicate è cresciuto anche in questi mesi di pandemia: la media mensile del 2020 è di 97 aggiudicazioni, mentre nel 2019 è stata di 55 aggiudicazioni.

I bandi per appalti integrati (appalti di lavori con contenuti di progettazione) rilevati nel mese di giugno sono stati 28, con valore complessivo dei lavori di 161,8 milioni di euro e con un importo dei servizi stimato in 3,2 milioni di euro. Rispetto al mese di maggio il numero è calato del 36,4% e il valore del 55,3%.

Dei 28 bandi 19 hanno riguardato i settori ordinari, per 1,1 milioni di euro di servizi, e 9 i settori speciali, per 2,1 milioni di euro. Nel semestre sono stati pubblicati 187 bandi per 1.381,5 milioni di euro, con una crescita del 146,1% nel numero e del 121,1% nel valore rispetto al 2019.

Gabriele Scicolone | Presidente Oice.

Gabriele Scicolone | Presidente Oice

«Con giugno si chiude un semestre strano, ma tutto sommato positivo, stando ai numeri, che nell’ultimo mese vedono un assestamento dopo gli scossoni dei primi mesi dell’anno. I dati semestrali del mercato della progettazione sono positivi e sembrano non sentire gli effetti del covid-19, anche se bisogna tenere conto del forte impatto degli accordi quadro messi in gara che, però, come sappiamo, senza una rapida messa a regime attraverso i contratti attuativi, rischiano di rimanere domanda potenziale di ingegneria. In tale senso rappresenta un primo segnale positivo quanto previsto nel «decreto semplificazioni» che chiede alle amministrazioni di attivare gli accordi quadro in essere e di aggiudicare le gare entro tempi certi, nostre proposte di questi ultimi mesi. Mi preoccupa, invece, il ricorso agli affidamenti diretti fino a 150.000 euro anche per le progettazioni; una disposizione che, per il nostro settore, porterà ad una riduzione del 75% del numero delle gare, anche per l’effetto derivante dalla parcellizzazione degli incarichi di maggiore importo. Un effetto collaterale del quale, probabilmente, non si è tenuto conto e sul quale, mi auguro, si possa ripensare. Peraltro, anche la disciplina sopra soglia Ue, prevista dal decreto, applicabile a tutti i settori di intervento, finisce per essere particolarmente derogatoria a tutte le norme del codice, eccettuati i principi generali e la normativa antimafia. Va bene semplificare ma non in maniera semplicistica! Il rischio è quello di reintrodurre malcostume e, ancor più, di penalizzare chi è da anni sul mercato in concorrenza, investendo su qualità e innovazione, senza alcuna garanzia e controlli ex post su qualità ed efficacia della spesa». (vb)

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