Costruire in Laterizio | L'Aquila

Demolizione e ricostruzione: edificio direzionale e residenziale a L’Aquila

Le attuali stringenti prescrizioni normative richiedono, sempre più spesso, murature stratificate nelle quali ogni strato deve svolgere una specifica funzione. Nella sostituzione edilizia de L’Aquila i requisiti vengono soddisfatti principalmente da una muratura monostrato di blocchi in laterizio rettificati che, inoltre, riducono i tempi di messa in opera.

Cil 181 – L’edificio direzionale e residenziale, progettato dallo studio d’ingegneria 2Studio, rappresenta un intervento interessante da raccontare, soprattutto per come s’inserisce all’interno del centro storico de L’Aquila, martoriato dal devastante terremoto del 2009.

L’immobile si colloca nella centrale piazza di Santa Maria Paganica, nei pressi di Corso Vittorio Emanuele, in aderenza allo storico Palazzo Ardinghelli, costruito successivamente al terremoto del 1703, per opera, probabilmente, dell’architetto romano Francesco Fontana [Clementi A., Piroddi E. (1986), L’Aquila, Laterza editore, Bari], e di fronte alla Chiesa di Santa Maria Paganica, edificata nel XIV secolo [AA.VV. (2009), Chiesa di Santa Maria Paganica, Arkos, n. 20].

Entrambi gli edifici hanno riportato seri danni a seguito del terremoto del 2009: palazzo Ardinghelli, grazie ai finanziamenti esteri (principalmente dal Governo Russo), è pronto a ospitare la sede distaccata del MAXXI, mentre per la chiesa di Santa Maria i lavori di restauro e consolidamento hanno subito continui stop e lunghi ritardi nell’attuazione.

All’interno di questo contesto storico di pregio, squarciato dal terremoto di dieci anni fa, s’inserisce il progetto di sostituzione edilizia di 2Studio. Il tema dell’innesto di un’architettura contemporanea all’interno del centro storico caratterizza fortemente l’intervento che, seppur riguardoso del contesto, si pone in forte discontinuità con lo stesso: l’edificio, infatti, pur nel rispetto del valore intrinseco del luogo, non nega la propria contemporaneità e il proprio rapporto con lo spazio pubblico.

Il fabbricato si pone in continuità con Palazzo Ardinghelli, ne riprende le linee architettoniche per definire le proprie matrici generatrici delle facciate e ne rispetta l’elegante proporzione di vuoti e pieni: la composizione delle bucature e lo svuotamento del volume a ridosso della piazza in corrispondenza dell’angolo sommitale del prospetto sud richiamano formalmente i marcapiani dello storico palazzo, contrapponendo alle austere modanature settecentesche la trama regolare e geometrica dei pannelli di rivestimento della facciata.

In sezione il nuovo edificio asseconda i dislivelli del sito, garantendo ingressi contrapposti a quote differenti. Lo sviluppo in altezza del fabbricato, infatti, si differenzia in relazione alle strade di accesso.

Il prospetto su via Santa Maria Paganica è caratterizzato da un piano terra a doppio livello (funzionale anche per allinearsi all’immobile esistente) e da ulteriori tre piani fuori terra, mentre quello su via Carlo Franchi, dove l’accesso avviene a una quota più bassa di circa un piano, si sviluppa per cinque piani fuori terra.

L’edificio presenta, infatti, oltre a un piano completamente interrato destinato a depositi e garage, un livello seminterrato, parzialmente cieco sul lato di Piazza Santa Maria Paganico, ma che diventa il piano terra su Via Carlo Franchi.

A questo piano sono collocati alcuni locali direzionali, nella parte illuminata, e di servizio, nella zona cieca. Il primo piano interrato, su via Santa Maria Paganica, assecondando l’orografia del terreno, diventa seminterrato e quattro finestre alte permettono l’illuminazione dei locali sottostanti.

Dall’ingresso principale sulla piazza, grazie a una rampa di scala di 10 gradini, si raggiunge il piano intermedio destinato completamente ad attività direzionali. I piani superiori hanno tutti un uso residenziale: il vano scala, a seconda dei piani, garantisce l’accesso a 2, 3 o 4 appartamenti.

La copertura, infine, si contraddistingue per la presenza di un’ampia terrazza e di un sottotetto. Anche i materiali utilizzati sembrano voler rimarcare questo efficace connubio tra storico e contemporaneo, tra tradizione e innovazione.

Le facciate sono caratterizzate da pannelli con colorazione che reinterpreta e dissolve le cornici delle bucature rispettando le tonalità del contesto e marcando la continuità con palazzo Ardinghelli: i parapetti trasparenti in vetro dei balconi e della terrazza contribuiscono ulteriormente ad alleggerire e rendere contemporaneo il linguaggio complessivo dell’intervento. 

Se i materiali a vista, quindi, si contraddistinguono per un linguaggio decisamente moderno, quelli utilizzati all’interno delle stratificazioni murarie si segnalano per tradizionalità e elevate prestazioni costruttive, antisismiche ed energetiche.

Il pacchetto murario delle chiusure esterne, infatti, oltre i pannelli di rivestimento, prevede la presenza di una parete di tamponamento in un materiale tradizionale, come il laterizio, ma attraverso uno dei prodotti più innovativi, ovvero il blocco rettificato alleggerito in pasta.

La parete così composta, infatti, oltre a garantire una significativa resistenza sismica anche nel  sostenere il peso  della facciata, permette, in collaborazione, a sud e ovest, con le facciate ventilate, prestazioni termo-igrometriche di alto livello.

L’uso dei blocchi rettificati permette la messa in opera di una parete cosiddetta a giunti sottili che, eliminando i giunti verticali e riducendo a pochi millimetri quelli orizzontali, grazie all’uso di colle o mousse in sostituzione della malta, elimina praticamente le dispersioni termiche, incrementando le resistenza termica di tutta la parete di per se già buona grazie all’uso di laterizi alleggeriti in pasta.

di Claudio Piferi
Professore Associato, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze

Chi ha fatto Cosa

Oggetto

Edificio direzionale e residenziale

Località

L’Aquila

Committente

Privato

Progetto architettonico

2Studio prof. ing. Francesco Giancola, ing. Alessia Rossi

Progetto strutturale

2Studio prof. ing. Francesco Giancola, ing. Alessia Rossi con Prof. ing. Antonello Salvatori

Progetto impiantistico

2Studio prof. ing. Francesco Giancola, ing. Alessia Rossi

Cronologia

2015-2018

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