Il sito si trova a Roma, in via delle Acacie, nel quartiere popolare di Centocelle, quartiere dalle antichissime origini romane. Il nome deriva dal fatto che i romani avevano, in quel luogo, una caserma di truppe a cavallo e le cento celle erano quelle destinate allâalloggio per i cavalli, da qui il nome al quartiere che è rimasto invariato nei secoli.
In un passato storico piĂš recente, e parliamo degli inizi del Ventesimo secolo, troviamo un aeroporto militare, quindi una destinazione storica, quasi intatta, se prima vi erano i cavalli ora vi sono gli aerei.
In questo aeroporto, è documentata con diverse foto dâepoca, la visita di uno dei due fratelli Wright, inventori dellâaeroplano, a spiegare e a dare unâabile dimostrazione della guida di un velivolo, allâepoca mezzo eccitante e rivoluzionario, che offriva allâuomo la possibilitĂ di realizzare uno dei suoi primi sogni, poter volare.
Questo quartiere, dalla vocazione popolare, è sorto come luogo di dimore per gli operai che costruirono la stazione ferroviaria di Termini, quindi un quartiere composto da operai, muratori, carpentieri, fabbri, manovali, falegnami. Ancora oggi la natura sociale di questo quartiere è rimasta intatta, popolare e artigiana.
Non si può dimenticare il cinema, che negli anni del dopoguerra e quindi nel periodo Neorealista, ha visto girare in questi luoghi film di fama mondiale come Accattone di Pier Paolo Pasolini, Roma città aperta di Rossellini.
In questo scenario storico culturale e sociale, la volontà dei due giovani proprietari è stata quella di aprire un locale di arte culinaria dalla vocazione popolare, domestica, familiare con rivisitazione di piatti gastronomici classici della tradizione romana in nuovi piatti contemporanei. In altre parole, rielaborare il passato con la consapevolezza del presente.
Il progetto e il cantiere
Il progetto architettonico di questo ristorante prende origine dallâaccostamento tra due artigianalitĂ simili, quella della gastronomia e quella edile; tra la capacitĂ elaborativa di uno chef e quella di un capomastro.
La peculiaritĂ del quartiere ha suggerito lâimpiego di materiali poveri e crudi per le finiture. Ad esempio, il trattamento casserato del cemento a vista, oppure lâimpiego di putrelle in acciaio lasciato al naturale con un semplice trattamento antiruggine con vernice trasparente opaca (Sikkens), come anche il ripristino, della vecchia pavimentazione in bollettonato di marmo multicolore, tipico pavimento del dopoguerra, composto da scarti di materiali lapidei e marmorei recuperati dalle lavorazioni di cantiere, a chiudere con una rete elettrosaldata istallata come un controsoffitto a vista.
Rete elettrosaldata a cui è stato arrestato il processo di ossidazione con un film di vinile in base acquosa, dato a spugna. Il mobilio e gli arredi in legno che fungono da contenitori, sono stati progettati e realizzati da un artigiano proveniente dal teatro e dal cinema, uno scenografo, che ha reso lâatmosfera del locale molto calda e giĂ vissuta prima ancora di aprire al pubblico.
Apertura vano porta su muro portante
Intervento interessante e inusuale al contempo è stato quello del taglio su una muratura in mattoni pieni, per la realizzazione di unâapertura vano porta. Il locale, ottenuto dallâunione di due monolocali separati e distinti urbanisticamente e catastalmente, sito al piano terra di un edificio del 1950 edificato con struttura mista, struttura portante in cemento armato e tamponatura perimetrale in mattoni pieni, necessitava di un varco che desse la possibilitĂ di unire i due locali, di proprietari differenti.
Allâepoca, le maestranze edili romane, reduci dalla guerra, cessata da qualche anno addietro, era âtimidaâ nellâutilizzare il cemento armato, come unica struttura portante, perciò pensarono bene dâimpiegare il cemento armato, sovradimensionato, unito a una muratura di tamponatura in mattoni pieni, solitamente impiegata per le murature portanti.
La vigente normativa antisismica ha introdotto Roma in una classe di rischio piĂš alta, questo ha significato che, la muratura mista, se prima necessitava di calcoli di verifica a schiacciamento, ora devâessere verificata anche per uno spostamento laterale, indotto dallâipotetica azione sismica orizzontale.
In buona sostanza devâessere verificata la condizione per la quale, togliendo una porzione di muratura, il telaio in ferro che la sostituisce deve garantire la stessa azione di resistenza allâazione sismica orizzontale e verticale di cui sopra. Questo perchĂŠ il terremoto può essere di tipo sussultorio, ondulatorio o entrambi i moti.
Altro problema era quello di avere due locali posti su piani differenti sfalsati di circa 53 cm. Il che ha comportato la realizzazione di una piccola scala composta da tre gradini in lamiera di ferro. I lavori di demolizione della tamponatura in mattoni pieni sono stati abbastanza elaborati, in quanto prima di demolire si è dovuto realizzare e portare in cantiere la centinatura a telaio rettangolare in carpenteria metallica leggera composta da travi Upn 200.
Impianti idraulico, gas ed elettrico
La dotazione di macchine e accessori per la gestione di una cucina professionale, ha comportato uno studio e un dimensionamento preventivo del consumo elettrico e del consumo di gas da cittĂ , per lâalimentazione dei fuochi per la cottura e per gli elettrodomestici. Lâimpianto elettrico ha dovuto tenere conto che nella zona non vi era la corrente a 380 V per lâalimentazione degli elettrodomestici, ma solamente la 220 V. Quindi è stato necessario istallare un trasformatore che portasse la tensione da 220 V a 380 V.
Per lâimpianto di alimentazione del gas di cittĂ , è stato eseguito un lavoro di sezionamento delle tubazioni portanti il gas dal contatore esterno alle macchine interne (scaldabagno, fuochi, piastre…). Tubazioni in rame, saldato nelle giunzioni, incamiciate con tubo corrugato giallo di adeguata sezione unito a tubi in pvc rigido per gli scarichi dei liquidi.
Per il passaggio dellâacqua a pressione è stato utilizzato il tubo multistrato in polietilene reticolato e alluminio. Lâimpianto idraulico ha previsto, per una migliore manutenzione e partizione dellâimpianto stesso, il collocamento di 2 collettori idraulici a parete. La sua cassetta è stata murata come quella del contatore della luce, da cui si comandano tutte le utenze sia per lâacqua calda sia per lâacqua fredda.
A differenza dei vecchi impianti a raccordi, che distribuivano lâacqua alle utenze, il tubo principale fornisce allâinterno della scatola le diverse utenze. Dal collettore parte un tubo dellâacqua fredda e uno per lâacqua calda che fornisce una singola utenza, senza interruzioni, modalitĂ che facilita la manutenzione e non richiede opere murarie. Grazie al collettore è possibile sezionare singolarmente ogni utenza qualora vi sia la necessitĂ . I vantaggi sono molteplici, nessun giunto sottotraccia, possibilitĂ di chiudere unâutenza alla volta, manutenzione piĂš facile.
Tramezzature antincendio
Le tramezzature divisorie di tutti e due i monolocali in mattoni forati e intonaco, dello spessore variabile da 8 a 12 cm, sono state demolite per lasciare spazio ai nuovi tramezzi divisori in struttura metallica e cartongesso con doppia lastra Diamant (Knauf) per un pacchetto complessivo di 12.5 cm.
La scelta è stata presa tenendo conto di due fattori importanti: tempi di posa ed esecuzione molto piÚ rapidi e caratteristiche antincendio di valore elevato delle tramezzature in cartongesso Diamant.
Sono stati soddisfatti requisiti elevati di resistenza alle sollecitazioni, progettualità flessibile, protezione antincendio, isolamento acustico, e il sistema Knauf Diamant è stato preferito per versatilità e qualità , concentrando in 12,5 mm di spessore le migliori caratteristiche che si possano richiedere a un sistema costruttivo a secco.
Si tratta di una lastra particolarmente robusta che offre una notevole prestazione anche dal punto di vista acustico e soprattutto ignifugo (classe di reazione al fuoco A2-s1, d0, tipo F/Uni En 520). La normativa imponeva di adottare materiali ignifughi per realizzare le pareti della cucina, ambiente dove è presente continuamente la fiamma libera. La stessa lastra è stata impiegata anche nei locali di servizio come bagni e spogliatoio del personale.
Isolamento acustico
Particolare attenzione è stata data allâacustica del locale, attraverso uno studio accurato e strumentale delle sonoritĂ . Le frequenze da abbattere erano quelle medio-basse emesse dalle voci dei clienti (100-125 Hz per gli uomini, 200-250 per la voce femminile e 400-450 per i bambini).
A queste voci vanno addizionate le frequenze del suono emesso dallâapparecchio Hi-Fi stereo che, obbligatorio per lâacquisizione di maggior punteggio ai fini dellâautorizzazione allâapertura di locali pubblici, devâessere sempre acceso allâinterno del locale.
Sono stati quindi impiegati pannelli Isotek Slik (1250x625x50 mm), spessore di 5° mm, a base di resina melamminica (espanso Basotect_Basf) ad alta densitĂ e con alta resistenza termica +150° C. I pannelli Isotek sono stati poggiati a vista su un controsoffitto realizzato con una rete elettrosaldata. La disposizione dei pannelli impedisce il riverbero e facilita lâassorbimento e lâattenuazione dellâonda sonora emessa dal vociare del pubblico (assorbimento acustico S=50 mm/2000 Hz: % Din 52215>90).
Il locale cucina
Le normative tecniche e igieniche dettate dagli enti preposti hanno condizionato molte delle scelte adottate per il locale cucina. A partire dal dimensionamento minimo della superficie della cucina che devâessere proporzionato al numero dei coperti presenti in sala, oppure la definizione della porzione di superficie della cucina da destinare alla dispensa per lo stoccaggio degli alimenti âsecchiâ (pasta, riso, legumi), come anche lo spazio necessario ai cuochi e allo chef per la mobilitĂ allâinterno dello spazio madre di un ristorante.
Non ultimo, il lavoro di dimensionamento delle macchine del gas o degli elettrodomestici, dei piani di lavoro e delle zone destinate a particolari funzioni di elaborazione cibo (ad esempio, le lavorazioni del pesce e della carne devono restare separate). Ă stato necessario trovare anche lo spazio destinato agli scarti di lavorazioni secondo le vigenti norme dâigiene e profilassi.
Il terrazzo
Il locale aveva in dotazione un piccolo spazio esterno di 20 m2, che versava in pessime condizioni generali, adibito a terrazzino. La committenza ne ha chiesto la âbonificaâ per poter disporre di altri tavoli. La pavimentazione è formata da vecchie marmette bugnate 20×20 posate su massetto di pozzolana e calce adagiato su vespaio di conci di pezza e di tufo.
Anche questa è una tipica tipologia edilizia degli anni ’50, mantenuta mediante inserimento di una rete elettrosaldata maglia 10×10 e spessore 6 mm, che ha conferito al piano di calpestio una rigiditĂ migliore e quindi meno suscettibile di cedimenti ed avvallamenti dovuti a piogge o agenti atmosferici aggressivi.
Dopo la demolizione dello strato di massetto e pavimento è stato trovato lo spessore di vespaio, è quindi stata posata una doppia stratigrafia di rete elettrosaldata sovrapposta e incrociata seguita dal getto del massetto in calce e pozzolana, pronto per la successiva posa in opera di marmette in gres porcellanato strutturale, spessore di 14 mm.
In questo spazio esterno è stata installata una pedana per lâaccesso dei disabili composta da due parti, una ribaltabile su lâaltra, in lamiera zincata sagomata, spessore 4 mm. La pendenza dellâ8% richiesta dalla legge ha comportato un dimensionamento importante della pedana ed è stata posata una struttura inossidabile leggera ma robusta.
Una ringhiera in ferro verniciato fissata su una copertina in travertino romano, spessore 3 cm, che oltre a svolgere un lavoro di protezione dalla caduta accidentale funge da comoda seduta. Nel muro di confine è stata posta la ringhiera e alloggiato il contatore elettrico in una cassetta ispezionabile.
CHI HA FATTO COSA
- Intervento Ristrutturazione di un locale e sua trasformazione in ristorante
- Luogo Roma
- Committente Antica Mollica srl
- Progetto Outstudio
- Progettisti arch. Paola Di Pietrantonio, arch. Alberto Giobbi
- Calcoli strutturali arch. Paolo Marcucci
- Impianto idraulico, adduzione gas e climatizzazione Franco Spina
- Impianto elettrico Marco Ruberto
- Impresa edile Edil 2000 Edil 2000 di Curini & Biagetti
- Arrotatura pavimento Enrico De Maria
- Opere in ferro e carpenteria metallica Giuseppe Tamburriello
Materiali impiegati
- Malte, collanti, sigillanti Mapei
- Malte per esterni Fassa Bortolo
- Pitture Oikos
- Ceramiche Bardelli e Marazzi
- Condizionatori Panasonic
- Materiale elettrico Vimar Serie Plana
- Sedie e tavoli Ikea
- Lampade Ideal Lux
- Porte Falegnameria Labora
- Tramezzi cartongesso Knauf Lastre Diamant
- Pannelli insonorizzanti Nda