Associazioni | Confederazione per associazioni professionali

È nata Confassociazioni, la presiede Angelo Deiana

La nuova realtà è sorta dalla volontà associativa di alcuni rappresentanti delle professioni non organizzate in collegi e albi con l’intento di promuovere e rafforzare le associazioni delle professioni riconosciute dalla legge 4/2013 e farle partecipare alle grandi scelte politiche economiche e sociali del paese.

Uscire dal modello delle microassociazioni, fare massa critica per trovare ascolto presso le istituzioni, risolvere le più urgenti necessità delle professioni, creare rete per aver maggiore possibilità di fare formazione e business.

Queste sono le motivazioni che hanno portato alcuni esponenti del mondo delle professioni non organizzate in collegi e albi a fondare la nuova confederazione per le associazioni professionali denominata Confassociazioni.

Tra gli obiettivi dell’atto fondativo presentato ufficialmente a Roma vi è la promozione e il rafforzamento delle associazioni delle professioni riconosciute dalla legge 4/2013. A presiedere la nuova confederazione è Angelo Deiana il quale ha espresso la volontà di confrontarsi indistintamente con tutte le altre parti sociali, valorizzando la qualità nelle prestazioni fornite dagli associati attraverso un rapporto stabile con le associazioni dei consumatori.

Angelo Deiana, presidente Confassociazioni.

Ha spiegato il neopresidente, che sarà assistito nel suo mandato dal vicepresidente Riccardo Alemanno: «Il nostro non è un progetto conflittuale, piuttosto è un progetto inclusivo e il confine sostanziale è dato solo dalla selezione reputazionale dei soggetti associati. Siamo convinti che per fare rete è fondamentale fare affluire risorse verso il sistema associativo. L’iscrizione a Confassociazioni sarà un contributo volontario perché più che i soldi contano la qualità, le idee e la volontà per lavorare insieme nel futuro. Tutto ciò senza dimenticare il rispetto delle reciproche competenze con le professioni ordinistiche e il dialogo permanente con Confprofessioni anche al fine di firmare il contratto di lavoro degli studi professionali per la cosidetta V Area e affrontare il tema della previdenza. I parametri contributivi della gestione separata Inps penalizzano in modo drammatico la competitività dei professionisti senza Cassa per cui si arriverà a contributi del 33% contro una media europea del 23%. Confassociazioni si impegnerà attraverso le sue competenze per cambiare questa situazione».

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