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Regolamento prodotti da costruzione: necessarie azioni a breve e lungo termine da parte dell’Ue

La European Builders Confederation (Ebc), la European Construction Industry Federation (Fiec), Construction Products Europe e la Small Business Standards (Sbs) hanno pubblicato un documento congiunto di discussione sul ruolo del sistema normativo nell'attuale Regolamento sui prodotti da costruzione (Rpc), mettendo in risalto l’urgente necessità di aggiornamento le norme per poter mantenere un quadro economico europeo efficiente.

La presenza di norme in grado di facilitare il compimento delle attività edili e la circolazione di prodotti da costruzione è fondamentale per il settore edile europeo, che attualmente rappresenta uno dei principali pilastri del mercato interno dell’Unione. L’importante ruolo ricoperto da tali norme è riconosciuto nella legislazione dell’Ue, in particolare nel Rpc e nel Regolamento europeo sulla normazione tecnica.

Per questo motivo i produttori di materiali da costruzione e gli appaltatori si affidano fortemente alle norme, che consentono loro di rispondere sia alle esigenze del mercato che a quelle normative.

In questo contesto Ebc, Fiec, Construction Products Europe e Sbs, in qualità di attori principali del settore delle costruzioni e della comunità di normazione, ritengono che alcune delle sfide del sistema di normazione dovrebbero essere risolte quanto prima nell’ambito dell’attuale quadro legislativo attraverso soluzioni pragmatiche, mentre altre potrebbero richiedere modifiche dell’Rpc con una prospettiva a lungo termine.

Le quattro organizzazioni hanno pubblicato un documento congiunto di discussione sul futuro del sistema di normazione all’interno del Rpc, con il quale sottolineano l’urgente necessità di azioni a breve termine nel contesto della ripresa economica post Covid-19.

L’aggiornamento delle norme è assolutamente necessario per mantenere un quadro europeo ben funzionante, per perseguire gli obiettivi del Green Deal e le ambizioni europee verso un’economia circolare. Per raggiungere questi obiettivi, le quattro organizzazioni chiedono quindi alla Commissione europea di:

  • fornire un approccio flessibile allo sviluppo di norme di prodotto armonizzate, consentendo all’industria di proporre soluzioni tecniche adeguate alle proprie esigenze, soddisfacendo al contempo la regolamentazione;
  • razionalizzare lo sviluppo delle richieste di normazione, garantendo rapidità di consegna e trasparenza;
  • attuare azioni comuni tra gli organismi di normazione e la Commissione europea per eliminare l’arretrato nella citazione delle norme armonizzate sui prodotti nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Per quanto riguarda gli aspetti a lungo termine della revisione del Rpc, Ebc, Fiec, Construction Products Europe e Sbs presenteranno presto proposte tecniche congiunte. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare un sistema di normazione ben funzionante che rimanga un processo inclusivo, che consenta l’integrazione di molteplici punti di vista tecnici nel processo di sviluppo delle norme, in particolare le prospettive delle Pmi.

Le norme devono essere infatti redatte con il consenso di tutti gli attori interessati a beneficio della società in generale. Solo con un dialogo costruttivo e inclusivo sarà possibile istituire un adeguato sistema normativo che faciliti la libera circolazione dei prodotti da costruzione. (vb)

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